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Se ne parla / Punti di vista sulla pillola RU486

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Il confine tra contraccezione e aborto tende sempre più ad assottigliarsi. La contraccezione si fa poco e male come la prevenzione. La difficoltà che vive la politica è l’impossibilità di sottrarsi ad una funzione pedagogico-educativa. E così la RU486 accende il primo caso post-elettorale. Ad intervenire sono i neogovernatori della Lega: “Non daremo mai l’autorizzazione ad acquistarla ed utilizzarla nei nostri ospedali”, ha dichiarato Luca Zaia, nuovo presidente del Veneto, definendolo strumento farmacologico che banalizza una procedura così delicata come l’aborto. Dal Piemonte Roberto Cota, dopo aver detto che il farmaco “resterà nei magazzini”, ha annunciato che chiederà alle Usl di bloccare l’impiego della RU486 in attesa della sua entrata in carica e alle strutture sanitarie Piemontesi di ospitare le associazioni pro-vita.

Le dichiarazioni di Gasparri e Polverini amareggiano profondamente. Se l'intenzione del centrodestra è davvero quella di bloccare un farmaco importante per il progresso scientifico e fondamentale per la tutela della donna in un momento difficile come quello dell’aborto non possiamo non chiederci dove altro ci porterà la logica oscurantista, bigotta e crudele di questa maggioranza. Al di là di un aspetto meramente tecnico, dal punto di vista costituzionale, il nocciolo del dibattito è politico. Le posizioni di Cota e Zaia, oltre ad avere accolto il favore del Vaticano, hanno scatenato una polemica politica, sollecitando altri governatori ad uscire allo scoperto. Stefano Caldoro in Campania, Giuseppe Scoppelliti in Calabria si dicono a favore della vita e sottolineano che la RU486 deve essere prevista solo in ricovero ospedaliero. Non vi è dubbio che tali dichiarazioni non sono basate su teorie scientifiche ma che si tratta semplicemente del “cavallo di ritorno” di un governo escortiere di sera e chierichetto di giorno.

La polemica politica dovrebbe avere al centro del proprio asse dialogico, la preoccupazione di diffondere un’educazione all’approccio con lo strumento farmacologico, affinchè i giovani non incorrano nella banalizzazione di una decisione così delicata come l’aborto, necessitano di un’educazione indispensabile per trattare un argomento che può rivelarsi determinante. La legge 194 parla chiaro: le regioni hanno l’obbligo di promuovere l’uso delle tecniche più moderne e meno rischiose per la donna. La legge 194 deve essere rispettata e non può essere aggirata. Le donne italiane hanno il diritto di ricevere la stessa assistenza medica che esiste nel resto d’Europa, hanno il diritto di avere le cure migliori e più all’avanguardia e di veder tutelata la propria salute. Questo governo, evidentemente, ha intenzione di calpestare questi diritti.

Ci colpisce anche la posizione della dottoressa Caselli, che si firma come presidente del Consiglio comunale (di Reggio Emilia, ndr); e vorremmo sapere se la sua posizione è condivisa dal Pd e dalle sue compagne di partito. Perchè per quello che riguarda l’Italia dei Valori la nostra posizione è chiara ed è a favore dell’autodeterminazione della donna e dei movimenti per la vita FUORI dalle strutture.

(Viola Pascarella, segreteria Italia dei Valori Reggio Emilia)

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Di seguito ciò che aveva dichiarato Emanuela Caselli

E’ bene chiarire che la pillola RU486 non rappresenta uno strumento contraccettivo, bensì un metodo di interruzione della gravidanza. Come tale perciò va riferita alla legge in vigore, la Legge 194. Se vi sono intendimenti di modifica della legge perciò, avendo il governo nazionale la maggioranza e i numeri per farlo, sarebbe auspicabile che ne desse corso immediatamente senza pretesti. Alcuni consiglieri cattolici del Pd dell’Emilia Romagna infatti si sono astenuti su questo tema proprio per evitare facili strumentalizzazioni della pillola RU486. La nostra Regione infatti riconosce che questa pillola è una interruzione della gravidanza e che perciò necessita di ricovero ospedaliero: questo permette una maggiore consapevolezza da parte della donna del doloroso atto e una maggiore sicurezza per la salute. E’ importante tuttavia sottolineare il ruolo fondamentale delle associazioni a favore della vita di presidio nella nostra regione presenti nei consultori famigliari e nelle strutture ospedaliere. La loro presenza positiva può essere un aiuto determinante nella fase della scelta, dando un ausilio dal punto di vista morale e psicologico. Reputo importante inoltre attuare, come in alcune realtà della provincia, quella parte della normativa relativa alla creazione di un fondo di sostegno anche economico alle future mamme. Il desiderio è che la politica si indirizzi verso il bene comune cercando di tutelare la vita in tutte le sue fasi, anche a partire dal concepimento.

(Emanuela Caselli, presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia)

5 COMMENTS

  1. Ma quanto è immorale questa pillola?
    Eh, già. Bloccarla nelle farmacie è il primo modo di Cota & co. (leghista cristiano, sì, un ossimoro) per ringraziare la Chiesa che, se non fosse stata per quest’ultima, le elezioni non le avrebbero vinte nè in Piemonte nè in Lazio. Detto questo, mi soffermerei più che altro sulle dichiarazioni di Cota, ovvero “noi difendiamo la vita”. Standing ovation, clap clap e perchè no? 92 minuti di applausi. Però non ho capito una cosa, difendere che? Vita è ciò che una madre cerca di portare alla nascita, seguire ed accudire. Vita non è un decreto legge oppure un’imposizione cattolica. Se una donna opta per l’aborto, evidentemente questa vita neanche la vuole. Perchè negarle questo diritto che in uno stato laico quale il nostro prima di venire applicato viene aspramente criticato e, perchè no, cancellato? Siamo nel 2010 e ancora corriamo dietro queste cose? Gli incidenti di percorso in queste regioni, anzichè fermati, sono ben accetti, a quanto pare. Chissà cosa ne penseranno le centinaia di donne che all’anno vengono stuprate e così obbligate a portare avanti “vita” che neanche si sognavano di desiderare. Auguri a tutte le donne padane e romane. E già che ci siamo, scusate l’off topic, auguri alla scuola piemontese, che con Cota subirà un radicale cambiamento con una diritta virata verso il cattolicesimo.
    Hey, hey, that’s what we call… life.

    (Asmir Lalic)

  2. Sacrosanta libertà di scelta
    Giusto abortire? Sbagliato abortire? Una pillola immorale? Immorale concepire quando non si può? Tutte balle. Credo che una legge statale debba salvaguardare tutta la cittadinanza, concedere la possibilità di scelta ad ogni singolo individuo. Sarà egli, poi, a decidere in tutta coscienza. Lo Stato fa bene a concedere la possibilità di scegliere l’aborto a chi lo vuole praticare. Non tutti sono moralisti o cattolici. Chi lo è rimane libero di non abortire. La libertà rimane il valore fondamentale su cui si regge il nostro sistema. Non concedere un’altrernativa di scelta quando la tecnologia l’ha resa possibile è un attentato alla libertà personale. Poi sarà il singolo a decidere secondo la sua legge morale.

    (Alessio Zanni)

  3. Diritti
    Spiegatemi chi tutela la vita di un feto, i suoi diritti, la sua libertà di essere anche diverso, figlio dell’amore in ogni caso, anche quando è solo l’amore di una mamma che decide di farlo nascere… E badate bene che non è solo una questione “moralistica o cattolica”, la legge deve tutelare principalmente chi non è in grado di difendersi… Aiutiamo le mamme a crescere i loro figli, non a eliminarli.

    (Silvana Aguzzoli)


  4. E’ un tema doloroso dove ogni parola pesa come un macigno, perchè comunque la si pensi stiamo parlando di vite, esatto vite! Quella di un bambino e quella di una donna ed entrambi meritano considerazione, entrambi rispetto; non credo alla favola dell’aborto come se fosse una passeggiata perchè è assurdo, nessuna donna e dico nessuna donna sana di mente lo considera tale; la scelta di tenere un bambino o no è una scelta che in ogni caso segnerà la vita di quella donna, una di quelle scelte che cambiano. Non mi piacciono le persone che si ergono a giudice degli altri, ci sono molteplici situazioni e individui con la loro storia, è giusto che la legge consenta di scegliere … scegliere se tenere o no il bambino… anche perchè a parole siamo tutti bravi, buoni, ma cosa si fa per aiutare le donne?? A volte ci si rende conto che spesso chi pratica l’aborto lo fa anche (e non solo e non sempre) per questioni economiche; e non è una banalità preoccuparsi della situazione. Avete idea di quanto costa (e non solo in termini di impegno fisico e psicologico) crescere un figlio, di come la società odierna basata sull’apparenza non è pronta ai bambini. Mi spiego: sapete cosa vuol dire non potersi permettere di dare ai tuoi figli qualcosa come un semplice corso di sport? O semplicemente una pizza con gli amici? Anche perchè ora già alle medie il compleanno in pizzeria… E poi già tutti i sabati cena e discoteca… Certo si dirà che basta l’amore… ma guardiamoci allo specchio: è davvero così? E’ difficile guardare negli occhi un bimbo e dire “tu non puoi perchè mamma e papà non possono permetterselo” e con questo non intendo dire che ai figli bisogna dare tutto. Ma almeno creare una società dove a tutti i bambini siano date le stesse opportunità indipendentemente dalle possibilità economiche della famiglia, anche perchè i bimbi non sono solo una ricchezza x i genitori ma lo sono di tutta la società perchè sono il futuro… Quindi diamo la possibilità alle donne di scegliere, delle vere e reali possibilità di scelta, poi ripeto davanti a scelte dolorose non giudico, rifletto. Una vita è sempre un valore e dovremo ricordarlo non solo prima che una persona nasca ma anche dopo.

    (Monja)

  5. Forse vado fuori tema
    Condivido per certi aspetti il tuo commento, Monja, sicuramente per il non poter giudicare nessun tipo di scelta, ma dato che so bene cosa vuol dire essere guardata negli occhi e sentirmi dire, dispiace Silvana, ma non potrai andare in gita coi tuoi compagni o non potrai festeggiare il tuo compleanno ecc. ecc. perchè mi è successo tante volte da bambina, credo che comunque questo mi abbia permesso di condividere le pene dei miei genitori e di crescere consapevole che se desiderevo qualcosa me lo dovevo conquistare con fatica e sudore… Comunque sono grata ai miei genitori per il bellissimo dono della vita…

    (Silvana Aguzzoli)