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E ora la neve della montagna fa paura alla città

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REGGIO EMILIA E MODENA (11 marzo 2010) – “Siamo in preallarme per una combinazione singolare di fattori dopo la nevicata record. Ci stiamo attivando in queste ore con il nostro personale per smaltire le acque dal comprensorio e, quindi, scongiurare gli allagamenti della pianura”. A parlare è Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che illustra la situazione dopo la grande precipitazione nevosa che, sulle vette di crinale, ha toccato anche i 3 metri di neve, raggiungendo i 70/90 centimetri nel medio Appennino e i 40/60 in collina e pianura.

“La combinazione che preoccupa non è solo quella della tanta neve caduta, ma del rialzo termico previsto nelle prossime ore – spiega Vito Fiordaligi, direttore dell’ente consortile –. I terreni, per le precipitazioni invernali, erano già saturi d’acqua. E l'arrivo del clima più mite, data la stagione avanzata, potrebbe mettere a rischio l'intero sistema di scolo in pianura anche se si tratterà inizialmente di pochi gradi in più. E' quasi come se ci fosse un enorme serbatoio d'acqua che incombe sulla pianura che ora dobbiamo monitorare e agevolare nello scolo verso Enza, Crostolo e Secchia e, quindi, in Po”.

Sono previsti 5/6 C gradi per la temperatura massima, 2/3° C la minima e addirittura punte di 11° C nel week end. Enza, Crostolo e Secchia potrebbero non riuscire a ricevere tutta l'acqua in arrivo.
“Ed ecco che nel bacino scolante tra Enza e Secchia, tra pianura e alta pianura, esteso per circa 130mila ettari – spiega Paola Zanetti, dirigente dell’ente consortile – abbiamo calcolato un accumulo di 50 milioni di metri cubi d’acqua circa. In più abbiamo la neve di montagna (caduta almeno in quantità doppia), su un comprensorio che è 1,5 volte più esteso, che finirà direttamente nei fiumi e che, quindi, condizionerà il nostro scolo nella Bassa. Stiamo cercando di valutare come scenderà a valle e in quanto tempo al fine di potere attivare le manovre necessarie per lo smaltimento dell’acqua in sicurezza”.

La stime sono derivata da un calcolo di neve caduta nelle diverse fasce altimetriche e della sua consistenza. “La neve caduta equivale a una pioggia caduta su tutto il comprensorio, mediamente con 38 mm”

Che farà ora il Consorzio di Bonifica?
“Abbiamo la disponibilità di una quarantina di persone a lavorare in turni anche nel week end e di notte e non escludiamo di attivare le pompe negli impianti idrovori - come a Mondine di Moglia, San Siro a San Benedetto Po, il Torrione a Gualtieri e a Boretto - per fare fuoriuscire le acque dal comprensorio”.
La situazione, per un comprensorio che spazia tra 65 comuni e le province di Modena, Reggio e Parma è monitorata in diretta dalla sala di telecontrollo dove giungono dati in tempo reale.

1 COMMENT

  1. La neve vista così può fàr paura, ma…
    Ma provate a pensare di investire i soldi che nel tempo si sono consumati e a quelli che dovranno essere impiegati per ripristinare tutto ciò che l’acqua e la neve (troppa) ha distrutto in invasi capaci di accogliere acqua e rilasciarla gradualmente secondo il fabbisogno dell’uomo. Ora
    in questa condizioni ci fregheremmo le mani, sapendo di avere nelle nostre alte valli un tesoro che ci farebbe stare tranquilli nelle emergenze siccitose; non staremmo di certo a preoccuparci delle temperature che verranno, perchè in questo caso saremmo stati capaci di traformare un eventuale pericoloso danno in una risorsa.

    (Ivan Scaltriti)