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Consiglio provinciale / Ordine del giorno sulla Gatta-Pianello

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Il Consiglio provinciale, presieduto da Gianluca Chierici, un ordine del giorno di Pd e Italia dei valori sulla Gatta-Pianello, nel quale si "sollecita il governo a voler assumere in proprio le valutazioni sulla viabilità della val Secchia e finanziare rapidamente le richieste inoltrate" oltre che impegnare la Provincia a continuare a svolgere un ruolo attivo, affinché sia individuata la soluzione più idonea al problema.

Il documento è stato approvato con 17 voti favorevoli (Pd, Italia dei valori) e 7 contrari (Pd, Lega nord, Udc e Rifondazione comunista) e 1 astensione (Villiam Orlandini del Pd). "La Gatta-Pianello è una pista fortemente voluta dagli enti locali e dalla popolazione del crinale, che in questi sei anni ha rappresentato un importante strumento di accesso al Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano e di collegamento tra quei territori e le zone a valle". Nel documento si ricorda poi che "il Comune di Villa Minozzo ha comunicato che provvederà a redigere un progetto di massima per la sua messa in sicurezza, integrato peraltro da proposte tecniche per il consolidamento, come indicato dalla Protezione civile regionale durante un apposito incontro". Ma si ricorda anche che "l'eventuale prosecuzione del tracciato, e la sua corretta manutenzione, si inseriscono in un quadro di normative nazionali e regionali che prevedono numerosi vincoli ambientali e un fabbisogno finanziario assai consistenti, tale da non poter essere supportato dagli enti locali, che troppo spesso sono costretti a sostituirsi con proprie risorse ai finanziamenti statali sempre carenti".

Infine nel documento, si sottolinea che "la pista è attualmente sottoposta ad un regime di grande attenzione per ciò che concerne la sicurezza" e si precisa anche che "tale sicurezza, complessità normativa e onerosità sono di comptenza della Sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del ministero dell'ambiente e della Regione, più che degli enti locali che già molto hanno fatto".

Respinto invece un documento del Pdl nel quale si affermava che "se non fosse per le normative esistenti su quella zona, quella pista sarebbe molto probabilmente una strada di interesse provinciale" e si chiedeva alla Provincia un impegno alla Provincia volto a "a coordinare un tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessati, onde poter avere a disposizione un progetto-programma di lavori, in grado di poter rispondere in tempi più brevi possibili sia ai problemi tecnici, sia a quelli finanziari per il ripristino dell’opera nei modi sopra richiamati". Il documento, illustrato in aula dal consigliere del Pdl Vito Castellari, ha registrato 15 contrari (Pd e Rifondazione comunista), 9 favorevoli (Pdl, Lega nord e Udc) e 1 astensione (Villiam Orlandini del Pd).

"Serve uno sforzo che va oltre le possibilità dei soli comuni coinvolti - ha ribadito in aula il consigliere del Pd Villiam Orlandini - perciò chiediamo un adeguato impegno da parte del governo, dal momento che per le popolazioni della zona questa pista ha rappresentato un collegamento viario fondamentale".

Per il consigliere dell'Udc Mario Poli "questo tracciato dovrebbe essere maggiormente valorizzato", mentre il consigliere della Lega nord Romano Albertini ha aggiunto "il problema relativo a questa strada è molto sentito in Montagna e se la strada non verrà ripristinata, dal momento che mancano solo qualche camionata di strada, penso che si solleverà un forte malcontento da parte dei cittadini".
Di diverso avviso è il capogruppo di Rifondazione comunista Alberto Ferrigno che ha parlato di "un'infrastruttura che ha assorbito reiterati investimenti per mettere delle pezze alle problematiche derivanti dalle esondazione del fiume e ai relativi problemi di sicurezza per gli utenti. Queste risorse che andrebbero indirizzate per favorire le opportunità occupazionali e una diffusione delle tecnologie. Con tutti i soldi spesi in questi anni per questa pista, se si fossero create concrete opportunità di lavoro, le persone non sarebbero cotrette a estenuanti spostamenti con un notevole benefico per la qualità della vita".

La capogruppo del Pd Ilenia Malavasi ha sottolineato come "non si possa chiedere alla Provincia di risolvere tutti i problemi, per cui sarebbero responsabili altri enti con competenze ben definite. Allo stesso tempo riteniamo che vada sollecitato il governo, attraverso le relative istituzioni, a svolgere il proprio ruolo per la viabilità nella Val Secchia".

Le "posizioni politiche molto differenti in merito a questa pista, nel caso specifico, che non è sempre necessario arrivino ad una mediazione" sono state rilevate dalla consigliera del Pd Lucia Gianferrari, mentre il consigliere del Pdl Daniele Erbanni è intervenuto durante le dichiarazioni di voto esprimendo "contrarietà al documento della maggioranza".

2 COMMENTS

  1. Siamo al comico…
    Se non fossero documenti ufficiali ci sarebbe da sbellicarsi dalle risa: la Provincia chiede al Governo di farsi carico della viabilità in val Secchia… Non è forse la Provincia a NON aver previsto nel proprio Piano la prosecuzione della Gatta-Pianello? Non sono forse stati i SINDACI DEL CRINALE a chiedere alla PROVINCIA di dare lo status di strada provinciale alla Gatta-Pianello? Come al solito la maggioranza di Palazzo Allende dimostra di essere imbattibile nello scaricabarile, quando si tratta di viabilità in montagna, invece di farsi carico delle proprie incombenze!
    A latere invito tutti i membri del Consiglio provinciale a farsi un tour della STRADA PROVINCIALE 18, che collega Ligonchio alla SS 63: ci son 11 tipi differenti di guardrail, franati o danneggiati in oltre 20 punti, il ponte sul rio Vaglie è pericolante ed a senso unico: anche questa è competenza del Governo? La Provincia, secondo le parole della presidente Masini, non si era presa l’impegno di migliorare le strade provinciali di collegamento alla SS 63?

    (Riccardo Bigoi)

    P.S. – Ma siamo poi così certi dell’utilità della Provincia o meglio delle oltre 100 presenti in Italia? In attesa di risposte porgo cordiali saluti.

  2. Occorre un decreto interpretativo
    …rimango basito: la parola Parco compare una sola volta, relativamente al fatto che la “pista”, in questi sei anni, ha rappresentato un importante strumento per accedervi… E’ evidente che occorre un decreto interpretativo sul concetto di area tutelata, e perchè tutelarla sperperando così maldestramente una montagna di denaro pubblico…

    (Mauro Chiesi)