CASTELNOVO MONTI (9 marzo 2010) – Solo quanto è calata la sera ci si è resi conto di quanto è difficile la notte andava per iniziare.
La neve, portata dall’ondata di maltempo che proviene dal Mediterraneo occidentale, cade copiosa dalle prime luci dell’alba di martedì 9 marzo. La nostra montagna, dal medio Appennino in su, pare un luogo d’altri tempi dove la nevicata ininterrotta, folate di vento, cumuli bianchi, scarsa visibilità e spostamenti ridotti caratterizzano queste incredibili ore.
Numerosi i disagi. Gli spalaneve sono tutti all’opera, ma dopo pochi minuti il manto stradale è di nuovo come prima. E in salita le autovetture, pur dotate di pneumatici da neve, non riescono ad affrontare le salite, così come era facilmente constatabile nella zona Peep di Castelnovo dove, per la giornata di domani, è prevista addirittura la chiusura del centro benessere piscina.
E prima ancora pure le scuole chiuse in montagna, ma anche l’appello delle forze dell’ordine a “mettersi in viaggio solo se strettamente necessario”. “Una situazione critica anche per noi” spiegano dalla caserma di Castelnovo Monti. Ne sa qualcosa la polizia Matildica Val Tassobbio alle prese tutto il pomeriggio con un autoarticolato che privo di adeguati pneumatici aveva deciso di affrontare la ss 63. In un commento a Redacon, laconico il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini: “Questa notte forse assisteremo per la prima volta alla chiusura della statale 63? Speriamo di no. Solo due mezzi a coprire 45 km di neve quasi uniforme. Alcuni anni fa i mezzi erano quattro ora sono quattro fino al cerreto, massimo cinque. Sono salito ora da Reggio alle ore 21.00 e la strada è tutta piena di neve, ho incontrato da Reggio solo due mezzi spartineve se continua così è meglio preoccuparsi”.
Difficili i collegamenti col crinale. Chiuso il passo di Pradarena. Domani dovremo sapere quale la sorte degli altri due passi.
Intanto pur con la messa della speranza tenutasi a Villa Minozzo, in queste ore sono sospese anche le ricerche di Juri Govi, perché le condizioni meteo, sulla vetta più alta della montagna, non consentono di operare in sicurezza. E, prima di tutto, viene la vita.
Stato di allerta decretato dalla con un avviso del Dipartimento della Protezione Civile che non prevede nulla di buono per la giornata di mercoledì “80-90 centimetri nella fascia collinare e montana delle province di Reggio Emilia” e nel resto dell’Appennino, da Piacenza a Ravenna. Le nostre previsioni meteo, che con buon anticipo hanno previsto quanto stava per accadere, per il giorno di metà settimana sono emblematiche “si prevedono accumuli raramente verificatisi negli ultimi due decenni”. Anche Vetto, Castelnovo, Carpineti (la fascia, appunto, intermedia) cala un manto come non si vedeva da un pezzo.
Raccogliamo, dunque, l’appello alla prudenza: se proprio volete vedere cosa accade altrove, fatelo attraverso le nostre web cam. E nella giornata della neve record, mercoledì, invitiamo i nostri lettori a inviarci le foto più belle che pubblicheremo on-line.
Grazie
Visto che non siamo più un comune di montagna non possiamo neanche stupirci se (nevica) alle 7,30 di stamattina le strade sono pressochè impercorribili. Vedere spazzaneve (uno) che passano con la lama alta (non sono zone di competenza) è senso di sicurezza. Si raccomanda alla gente di non usare la macchina e i marciapiedi hanno 70 cm di neve. Grazie a tutti coloro che ci fanno sentire orgogliosi di essere ex montanari.
(Giovanni)