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Provincia: “Comuni montani, dopo la riclassificazione a rischio i servizi”

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Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato con 17 voti favorevoli (Pd e Italia dei valori), 4 contrari (Lega nord) e 5 astensioni (Pdl e Rifondazione comunista) un ordine del giorno di Pd e Italia dei valori in cui si critica fortemente il provvedimento del governo che azzera il Fondo nazionale per la montagna, taglia il 70 per cento delle risorse da destinare a queste aree e che riclassifica i comuni che possono essere definiti montani.

Da tale definizione infatti "deriva la possibilità per molte zone di accedere a finanziamenti, soprattutto comunitari - come ha ricordato la capogruppo del Pd Ilenia Malavasi nell'illustrare il documento in aula - opportunità che così decade aggravando i già molti problemi di sviluppo connaturati a certe aree, oltre che peggiorare una situazione resa ancora più difficile dai drastici tagli di trasferimenti statali". Questa in sintesi la posizione del Pd espressa nel documento, mentre la capogruppo Malavasi ha inoltre sottolineato come "nello specifico della realtà reggiana i comuni montani passano da 13 a 5, con parecchie difficoltà di gestione e nell’offerta dei servizi pubblici che vengono messi fortemente a rischio, dalle scuole alle poste".

La capogruppo del Pd Malavasi" ha infine ricordato che "il nostro territorio provinciale è fatto per il 54 per cento di montagna e, considerando che la nuova norma non ha previsto alcuna forma di perequazione, questo significherà ulteriori oneri per gli amministratori locali. Questo è federalismo alla rovescia".

"Il provvedimento è già stato approvato e stiamo discutendo di una cosa che non esiste più", ha detto il capogruppo dell'Udc Mario Poli, criticando "la lungaggine con cui vengono trattati gli argomenti in Consiglio, diventando spesso non più di attualità. Penso che occorra fare una riflessione, in relazione all'ordine dei lavori, sul regolamento". Nel merito della questione Poli ha aggiunto: "L'Udc il federalismo proprio non lo vuole".

Una "definizione di comuni montani come l'avrebbe voluta il Pd non avrebbe fatto altro che far rientrare solo Castelnovo ne' Monti, alimentando ulteriori antagonismo fra i comuni della montagna", ha detto il consigliere della Lega nord Romano Albertini. Secondo il consigliere del Pdl Vito Castellari "il problema non è cento metri in più o in meno ma riconoscere le problematiche di un territorio che deve vedere l'impegno di tutti noi". Il Pdl aveva anche presentato un emendamento sostituivo, che è stato respinto dall'aula, nel quale si suggeriva che "la norma potesse essere rivista, lasciando alla Regione la facoltà di decidere sulla definizione di comuni montani, in quanto ente con maggiore conoscenza e competenza dovute alla vicinanza dei territori". A motivare il voto contrario del Pd all'emendamento è stata la capogruppo Malavasi che ha specificato come "il principio espresso è assolutamente condiviso da noi, ma si intende sostituire una parte del testo politicamente rilevante che non intendiamo cassare, laddove chiediamo che anziché ridurre gli spazi di partecipazione e rappresentanza democratica, espropriare i comuni delle forme di fiscalità locale già esistenti e di tagliare in modo drastico ed indifferenziato i trasferimenti statali ai territori montani, si avvii concretamente il federalismo fiscale, attraverso il quale assicurare le risorse necessarie per ogni territorio, riconoscere le perequazioni sancite dalla Costituzione".

Sempre sulla questione del federalismo è intervenuto il consigliere del Pd Dumas Iori, che ha voluto sottolineare "come Reggio un po’ di federalismo lo abbia fatto, con opere infrastrutturali concrete, penso all’acquedotto in montagna e ad analoghi interventi che sulla base di mere ragioni economiche non sarebbero stati fatti". Perciò "occorre riflettere bene prima di tagliare le risorse a queste zone" ha concluso Iori. Il capogruppo dell'Italia dei valori Emanuele Magnani ha detto che "non vi è una contrarietà a priori alle razionalizzazioni, però federalismo non può significare tagliare in maniera indiscriminata e poi pensare di risolvere tutti i problemi della gente con uno scudo fiscale. Riteniamo che il riordino delle comunità montane è stato fatto per colpire in maniera mirata le regioni del centrosinistra e finirà per costringere intere famiglie a cambiare la propria residenza".

Il consigliere del Pd Marcello Stecco ha evidenziato che "la crisi è destinata, se non vengono messi in pratica dei correttivi, ad accentuare le disuguaglianze. Per cui i territori più deboli se non sono aiutati maggiormente è inevitabile che subiranno un contraccolpo più forte". Il consigliere Stecco ha infine detto: "Sarebbe sufficiente leggere la Costituzione da cui emerge in tutta chiarezza cosa significa e cosa deve significare uguaglianza sociale. Le radici territoriali di coesione dovrebbero prevalere sulle divisioni politiche".

Di diverso avviso è il capogruppo della Lega nord Stefano Tombari per cui "in realtà al nostro territorio conviene che non ci sia una comunità montana, ente peraltro che serve solo ad erogare gettoni. Non ritengo che colpa di una eventuale disuguaglianza possa essere riconducibile a questi provvedimenti".

Il capogruppo di Rifondazione comunista Alberto Ferrigno, dicendosi "assolutamente contrario al principio del federalismo, approvato dal governo l'assenso essendosi astenuto di Pd e Italia dei valori. Il federalismo della Lega è sinonimo di disuguaglianza", ha affermato che siamo di fronte ad "un governo assolutamente sganciato dalle esigenze del paese".

Infine, il consigliere del Pd Paolo Croci ha sottolineato come "l'ordine del giorno sia coerente con la politica di integrazione dei territori portata avanti in provincia di Reggio. Le risorse che sono andate a quelle zone sono servite a fornire servizi ai cittadini. Questi sono interventi concreti che hanno aiutato quei luoghi, il resto è demagogia".

1 COMMENT

  1. Grazie lega
    Credo che tutti i montanari, quelli rimasti e quelli trasformati per legge, dovrebbero manifestare in modo tangibile la loro gratitudine nei confronti della Lega Nord per il meraviglioso dono ricevuto con la riclassificazione dei comuni, inserita in finanziaria solo grazie all’opera meritevole di esponenti coerenti e lungimiranti del padano sodalizio.

    (Lorenzo Franchini)