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Oltre cento sportivi del Cai per lo sci di fondo escursionismo

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PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO (5 marzo 2010) – Gli obiettivi della manifestazione? “Far conoscere ai partecipanti le tipicità dell’ambiente naturale e delle località attraversate dal gruppo di sportivi del Club alpino italiano (Cai) – spiega il direttore del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Giuseppe Vignali – Questa manifestazione è l’occasione per far incontrare nel Parco persone provenienti da tutta Italia, che condividono la stessa passione per la montagna, per la natura e per lo sci escursionismo”.

L’XXI Settimana nazionale sci fondo escursionismo, infatti, ha fatto perno su Cervarezza (Reggio Emilia), dal 28 febbraio al 7 marzo e ha richiamato centoventi intervenuti.
“L'Appennino settentrionale – prosegue Vignali - è una grande palestra per attività outdoor sulla neve perché il terreno è relativamente facile, poco pericoloso ma conserva intatto il fascino dell'alta montagna. Il Cai e il Parco hanno intrapreso un cammino comune molto proficuo che sta dando ottimi risultati. La fruizione sostenibile e sicura della montagna sono obiettivi comuni dei due enti e questa settimana è stata l'occasione di conoscere un territorio, i suoi valori naturali, i suoi prodotti”.

Cos’altro anno colto i partecipanti?
“Ad esempio, nel centro visita di Apella una merenda a base di prodotti tipici, sani e naturali dopo lo sforzo dell'attività sportiva nei dintorni di Pratospilla”. “Una giornata come questa rappresenta anche un’occasione di crescita e conoscenza per gli abitanti dei nostri incantevoli territori”, dice il sindaco di Busana Alessandro Govi. “Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione tra il Parco nazionale e il Cai, che inserisce le nevi incontaminate del crinale appenninico in calendario”.
La Commissione interregionale della Toscana ed Emilia-Romagna si è occupata dell’organizzazione della XXI Settimana nazionale sci fondo escursionismo.
Il gruppo è formato da cento membri del Cai nazionale, fino a un picco di centoventi nell’arco della settimana, delle più diverse aree di provenienza: “C’è chi arriva dalla Sicilia, chi dal Piemonte, chi dal Lazio, chi dal Veneto… – spiega Ferruccio Lasagni, collaboratore di Parma dell’Organo tecnico centrale del Cai (Consfe) – Siamo alla scoperta di due regioni naturali, prima d’ora, poco conosciute”. Sette le escursioni effettuate dagli sportivi: dalla stazione sciistica di Pratospilla, a est, al monte Cusna, a ovest (passando per l’alpe di Succiso, il monte Ventasso, passo di Pradarena, del Lagastrello e del Cerreto ).

Ma cos’è lo sci fondo escursionismo?
“E’ una disciplina sciistica che si colloca tra lo sci di fondo e l’escursionismo. Si pratica con sci a tallone libero, come mezzo originario di locomozione dell’uomo, per tecniche fuori pista. Anche il telemark viene praticato a tallone libero, con curva inginocchiata in neve fresca e, da esso, lo sci fondo escursionismo prende le mosse. Disciplina nata in Norvegia a fine Ottocento, è stata riscoperta al nord e in Francia, negli anni Settanta. Oggi è anche riconosciuta dalla Federazione italiana sport invernali (Fisi). Questo è lo sci fondo escursionismo, per l’accentuato contatto con la natura, per percorsi più impegnativi e per lunghe attraversate. Con o senza pelli di foca”.

Quali caratteristiche hanno le nevi dell’Appennino?
“Risentono notevolmente delle variazioni di temperatura, non è certo una novità. Basta cambiare il versante del crinale e cambiano le condizioni della neve. Per questioni di sicurezza, I partecipanti alle escursioni sono accompagnati dai nostri istruttori Club alpino italiano di Sci fondo escursionismo e quelli delle sezioni del Cai dell’Emilia-Romagna e della Toscana ”.
Emerge sempre di più il carattere duale del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.