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“Vogliamo la Pianello-Giarola!”

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“Il Consiglio comunale di Busana deve impegnare la giunta e gli organi competenti, quali l’Unione dei comuni, ad avviare un processo di revisione del Piano strutturale comunale, non ancora definitivo in tutti i suoi elementi, al fine di poter realizzare una nuova arteria viaria nella valle del Secchia, di collegamento tra il ponte del Pianello e la zona di Giarola, in località Marmoreto, per poi proseguire per il comune di Collagna e quindi verso la Toscana”.

Questo il succo di una mozione presentata dai consiglieri della lista di minoranza “Montagna alternativa” Fabio Leoncelli, Bruno Tozzi, Matteo Canedoli e Maria Cristina Rosselli all’Amministrazione comunale di Busana.

I firmatari del documento premettono lo stato a loro avviso tutt’altro che felice delle condizioni del nostro Appennino, facendo notare “il problema dello spopolamento sempre più consistente, il disagio delle aziende che ivi operano, il turismo invernale ed estivo in calo, il pendolarismo sempre più disagiato, costoso ed insostenibile; conseguenze tutte legate alla situazione viaria non più consona ed obsoleta”.

Sottolineano “le continue richieste dei cittadini del crinale, di associazioni di categoria e sindacali, di diversi gruppi politici e le collaborazioni con le province toscane e liguri marittime in campo ambientale e turistico (vedi azioni del Parco nazionale)”, rilevano “l’importanza di un collegamento con i principali nodi autostradali e la necessità di uno sviluppo futuro della montagna, oggi ridotta al collasso ambientale, a causa della ridotta presenza dell’uomo attivo, in passato soggetto fondamentale, che, con la sua azione costante sul territorio, ha mantenuto l’ambiente, preservandolo dal degrado, negli ultimi decenni diventato irreversibile”.

In base a questa analisi, oltre al prolungamento della Gatta-Pianello, nel documento si legge che il Consiglio comunale di Busana dovrebbe chiedere “alla Provincia di Reggio Emilia di trasformare l’attuale pista in strada provinciale a tutti gli effetti, con ripristini e manutenzioni stabili e durature, con criteri efficaci atti a evitare erosioni dovute a semplici piene del torrente e con interventi sistematici di regimazione dell’alveo, nel rispetto dell’ambiente”.

13 COMMENTS

  1. Finalmente
    Finalmente una parola chiara ed esaustiva su una vicenda che sembra non finire. Credo che sia chiara l’aspettativa della gente di montagna e non solo in quanto la viabilità è indispensabile per un corretto utilizzo del territorio; se si guarda anche solo alla salvaguardia dell’ambiente una viabilità scorrevole inquina e fa inquinare meno che una viabilità frammentaria e difficoltosa. Le strade modernamente intese vengono fatte e costruite lungo le fondovalli in quanto dissestano meno i territori attraversati rispetto alle strade sui crinali o a quelle costruite a mezza costa. Queste ultime contribuiscono a frane e dissesti idrogeologici in quanto tagliano il terreno e sicuramente corsi d’acqua e rivoli vari. Spero che a forza di ragionare vi sia qualche persona che rinsavisca e non succeda a distanza di una decina di anni come a “Paolo sulla via di Damasco” per la strada (pista) GATTA-PIANELLO.

    (Giovanni)

  2. La viabilità in montagna è una emergenza per tutti… tranne che per i sindaci dei comuni?
    Ho fatto un sogno. In trenta minuti alla guida dell’auto da Reggio Emilia sono arrivato a Collagna su una strada scorrevole lungo il fiume Secchia. Ho fatto un sogno. Al mattino la nuova strada è percorsa da tantissime auto ed autobus che collegano la montagna e la pianura. Ho fatto un sogno. La montagna si sta ripopolando con forze giovani, la gente giovane si sposa e risiede in montagna. Ho fatto un sogno. La montagna ha cambiato aspetto le frane sono arginate, la campagna è coltivata, l’ambiente è sereno. Nel sogno non non mi sono apparsi i sindaci del comune del crinale. Sognare è una cosa bellisima ma purtroppo non c’è spazio per i sindaci del crinale, perchè non sanno sognare.
    Meglio essere dei sognatori che degli amministrati capaci solo di dire “niet”. Coraggio, i sogni prima o poi si realizzano.

    (Marino Friggeri, ex consigliere comunale di Busana)


  3. Forse se ne potrà parlare, ma la Pianello-Giarola avrebbe senso come prolungamento della Gatta-Pianello. Al momento sarebbe il prolungamento di qualcosa che non c’è… L’esperienza travagliata degli ultimi anni dovrebbe aver insegnato qualcosa sulla fragilità delle strade in alveo fluviale (a meno che non siano su piloni, ma spero che nessuno voglia proporre una cosa simile…), ma così non è. Già sarà difficile secondo me veder ripristinato il tratto franato…

    (Commento firmato)

  4. Sarebbe ora!
    Spero vivamente che si dia vita ad una nuova arteria tipo la fondovalle, non si può andare avanti con una strada statale vecchia di cent’anni; basta guardare le fondovalli dell’Appenino modenese o bolognese, realizzate già da diversi decenni e invece noi ancora ad ascoltare i nostri sigg. amministratori che ci raccontano che la SS 63 va ancora bene. Spero vivamente che sia di buon auspicio la proposta dei consiglieri di Busana e, secondo me, come me avrete l’appoggio di molte persone.

    (Luca Ferretti)

  5. Sogni e priorità
    Pensare che la costruzione di una strada di fondovalle sia la panacea a tutti problemi della montagna è veramente un sogno.
    Ipotizzare di costruire una nuova strada, estremamente costosa e a fortissimo impatto ambientale, è per metà sogno e per metà incubo.
    In questo momento credo che le priorità siano altre, per esempio:
    – utilizzare tutte le opportunità già concrete per diminuire il pendolarismo (leggi delocalizzazione dei luoghi di lavoro tramite l’utilizzo delle tecnologie informatiche),
    – migliorare l’attuale disastrosa condizione della SS63 che al momento costituisce l’unica reale spina dorsale della viabilità montana (nota bene: non riusciamo nemmeno a garantire l’esistente).

    Sognare di viaggiare da Reggio Emilia a Collagna in 30 minuti è concesso (la velocità media in auto dovrebbe essere di 125 Km/h), volendo però dare concretezza alla cosa credo che sarebbe più corretto progettare per Collagna un aereoporto piuttosto che un lungo improbabile viadotto.
    (Attualmente 30 minuti sono il tempo di percorrenza per il tratto Vezzano-Reggio Emilia)
    Spero che gli amministratori locali, nell’attuale difficile contesto economico, sappiano concentrarsi su problemi concreti e su obiettivi alti ma ragionevolmente raggiungibili.
    Il nostro governo nazionale sta già sperperando preziose risorse inseguendo “sogni” sullo stretto di Messina, non credo che emularlo porterebbe concreti vantaggi al territorio montano.

    Lorenzo Franchini

  6. Grande saggezza e parole di pura verità
    Apprezzo quanto ha scritto il sig. Franchini e quindi ne condivido totalmente il contenuto. Tanta franchezza ed onestà non appartiene purtroppo a chi è chiamato a “tutti” i livelli a governarci. Si preferisce in tempi di populismo “spinto” la demagogica illusione che tutto sia possibile! Quindi si promette tutto ed il contrario di tutto. Il cittadino “disinformato” abbocca facilmente alla promessa, tanto si troverà un capro espiatorio, l’avversario politico in questo caso, sul quale riversare la colpa della mancata promessa. Il non saper scegliere le priorità è fortemente penalizzante per la nostra montagna ed è la causa vera delle sue attuali difficoltà socio-economiche.

    (M.G.)

  7. Complimenti
    Complimenti ai consigleri comunali Leoncelli, Tozzi, Canedoli e Rosselli, che a quanto pare sono tra i pochi amministratori locali che si rendono conto dei problemi della montagna e di chi ci vive; gli altri come sempre fanno tante promesse in campagna elettorale poi si nascondono dietro mille giustificazioni, l’impatto ambientale, i costi, ecc. ecc.: ma perchè prima non lo sapevano?
    Complimenti anche a tutti gli altri amministratori del crinale che invece di unirsi e fare sentire che anche noi esistiamo e facciamo parte della provincia preferiscono sostenere la statale 63 che ormai di statale ha solamente il nome.
    Complimenti anche al presidente della nostra Provincia che, da buona montanara, non perde occasione per farci visita in particolare quando si tratta non tanto di verificare come stanno le cose in montagna ma per partecipare a manifestazioni di grande visibilità, vedi la festa a Villa Minozzo per Razzoli.
    Un bravo a Giuliano che ha scelto il suo paese e la sua gente per festeggiare e non Reggio come voleva qualcuno o qualcuna, a dimostrazione ancora una volta di come sia considerata la nostra montagna e la gente che ci vive.
    Come scrive qualcuno, nessuno crede di poter arrivare a Reggio in 30 minuti oppure risolvere tutti i problemi della montagna con una strada, ma di poter permettere a chi ci vive e si sposta tutti i giorni per lavoro di poter viaggiare in condizioni migliori e di maggior sicurezza: questo sicuramente si. Non credo che comuni vicini ai nostri, vedi Ramiseto e Toano (dove molta gente è rimasta a vivere), abbiano risolto molti problemi con la delocalizzazione dei luoghi di lavoro tramite tecnologie informatiche; i nostri luoghi sono pure dimenticati da Telecom che fornisce una copertura Adsl al minimo sindacale e con mille problemi.
    Per finire vorrei ricordare come sulle nostre Alpi dove il paesaggio non è sicuramente secondo a nessuno il problema dell’impatto ambientale è stato risolto dimostrando come con criterio si può costruire senza per forza distruggere.
    Concludo parafrasando Arbore “Viaggiate gente, viaggiate”…

    (S.M.)

  8. Asfalto per tutti!!!
    Che la SS 63 vada messa in sicurezza e dove possibile migliorata è fuori discussione, vista la sua importanza, ma pensare di costruire nuove strade mi sembra fantascienza, in un contesto in cui è già impresa ardua mantanere quelle esistenti. Possibile che si senta sempre parlare di asfalto e mai di incentivazione del lavoro sul crinale…? Si dice facciamo la strada e il lavoro viene di conseguenza ma non è mai così; la viabilità qui in montagna in 30 anni ha fatto salti da gigante (sempre rapportata al contesto s’intende… A inizio anni ’80 la maggioranza delle strade era bianca) ma la montagna ha continuato a spopolarsi…). Villa Minozzo ha accesso alle stesse strade di Toano ma si spopola… Solo pochi mesi fa un importante azienda di taglio piastrelle si è trasferita da Castellarano a Quara di Toano: pensate che l’abbia fatto perchè le strade sono migliori? O magari è stata “incentivata” a farlo…? Parliamo pure di strade ma parliamo anche di incentivare attraverso formazione e finaziamenti il lavoro sul crinale, magari afaltare Secchia non sarebbe più fondamentale o per lo meno avrebbe un senso farlo se fossero decine di aziende a chiederlo…

    (Commento firmato)

  9. Se trenta minuti vi sembran pochi, oggi quanti ne occorrono per arrivare a Reggio a/r?
    Quando la ideologia la fa da padrona si perde il senso vero delle cose e degli eventi. Un tracciato viario lungo il Secchia consente in max 30 o 40 km di collegare Collagna a Sassuolo. Poi ognuno può percorrelo a piedi o in auto, fatti suoi. In Comune a Busana esistono già due ordini del giorno che affermano che la pianura deve collegarsi al crinale con tre assi viari. Franchini, che immagino sia del comune di Busana, può informarsi al riguardo e leggere attentamente quei documenti. Purtroppo delle delibere dei consigli comunali che son state proposte dalla opposizione e che sono state votate all’unanimità si prende solo atto anzichè applicarle integralmente, così come avviene per quelle della giunta o della maggioranza che governa il comune. Anche per tale ragione il Psc va rivisto e riaggiornato e deve reinserire un tracciato che consenta di programmare un asse viario nella valle del Secchia. Esiste poi un problema rilevante. Perchè il Psc non è mai stato discusso nel Consiglio comunale di Busana? Questo elemento potrebbe essere utilizzato per invalidare il Psc e tutta la vicenda della cancellazione del tracciato viario previsto dal Prg. Ma quanto costa il Psc al Comune di Busana? Ho solo dato alcuni consigli. Nessuno potrà mai togliermi la possibilità di continuare a sognare…

    (Marino Friggeri, ex consigliere comune di Busana)

    P.S. – In qualità di ex consigliere della Comunità montana, ho proposto, con le forze di opposizione, un documento che riprendeva la esigenza di progettare tre assi viari tra la pianura e la montagna. Peccato che la maggioranza disse no a quel documento. Anche allora l’ideologia la fece da padrona.

  10. Fondovalle!!!
    Condivido in pieno quello che dice S.M. Secondo me in piccole comunità come le nostre sarebbe opportuno essere uniti e accantonare le ideologie politiche che di sicuro non portano guadagno, tutt’altro. Nonostante ciò siamo ancora radicati all’ideologia politica. Forse non ci rendiamo conto che a nessuna azienda verrebbe in mente di impiantarsi in montagna senza delle garanzie sui collegamenti. Basti guardare il versante ramisetano: tramite la fondovalle Lonza è nata negli ultimi anni un’area artigianale a Gazzolo in fase di espansione, ma senza viabilità non credo che a nessuno venga in mente di impiantarsi nel nostro territorio. Per quanto riguarda il discorso impatto ambientale: ma è mai possibile che ogni nuovo intervento proposto crei impatto ambientale? Sono d’accordo nel dire di mantenere il nostro territorio più inalterato e verde possibile, ma unendo l’utile al dilettevole. Non credo che una strada in fondovalle crei un impatto devastante, se consideriamo l’inquinamento creato dalle macchine tutti i giorni sulla SS 63, considerando i tempi di percorrenza dimezzati e per lo più in terreno pianeggiante in fondovalle. Oppure facciamo come in Val di Susa, che per il famoso impatto ambientale si rischia di interrompere un collegamento importantissimo con il resto d’Europa? Ma così facendo si va indietro, non si va avanti. Per quanto riguarda il lavoro, “purtroppo” c’è ancora il lavoro manuale, purtroppo non esiste ancora solo il lavoro telematico o via internet; e credo che questi non venga sostituito così a breve.

    (Luca)

  11. Caro Lorenzo,
    con la presente non intendo assolutamente polemizzare sul Tuo pensiero in merito alla strada Pianello-Giarola; permettimi però di esprimerti la mia ammirazione per le assolute certezze che TU possiedi a riguardo di un ipotetico progetto di valorizzazione del nostro territorio. Non credo che aspirare a condizioni di vita migliori sia lesivo e controproducente, la realizzazione di un opera a favore degli abitanti del crinale dovrebbe essere vista con entusiasmo, nulla a che vedere con il ponte sullo stretto di Messina e nulla contro un concreto miglioramento della statale 63. Se le migliorie doverose alla 63 oltre a snellire (che non significa fare le corse) il traffico possono ridurre il rischio di incidenti ben vengano, sono anni che attendiamo con ansia. Ci spaventa un po’ e ci sentiamo come quando ci viene fatto capire che già del fatto che esistiamo nella nostra riserva, dobbiamo ringraziare chi pensa a noi con benevolenza… E quindi non dobbiamo continuare fare richieste assurde e banali che potrebbero migliorare le condizioni di vita di alcune zone e paesi piccoli formati da abitanti che non vogliono un dissesto idrogeologico immane, con impatto ambientale negativo, ma semplicemente che al di là delle correnti partitiche di convenienza venisse realizzato questo tratto di strada utile per una vita normale e per supportare una economia artigianale asfittica ogni giorno vicina al collasso.
    Purtroppo oggigiorno non sono le idee che contano ma chi le propone, ed è un vero peccato; la paura e la poca propensione a valutare in modo aperto le proposte limitano ad aprirci agli altri. Con rammarico noto che come nei “dibattiti” politici quando viene toccato un tasto non gradito anche gli intellettuali si scherniscono e tacciano l’interlocutore di populismo. I doveri di ogni amministratore sono quelli di ascoltare e di cogliere nelle richieste dei propri concittadini spunti utili per garantire a tutti le migliori condizioni per vivere i nostri paesi e non considerarli oramai realtà inutili prossime all’estinzione. Non sono un estimatore di questo governo, ma penso che per la situazione non proprio brillante che credo viviamo nella nostra montagna non sia l’unico colpevole. Non voglio entrare in polemica da bar, ma come mai in certe occasioni uno dei cavalli di battaglia di certe correnti partitiche è la tutela ed il rispetto delle minoranze e in altre occasioni le minoranze (e noi lo siamo) vengono snobbate e mal sopportate? Avrai sicuramente notato che non ho mai pronunciato, nella mia semplicità piena di dubbi, il termine politica che se non erro dovrebbe avere una lontana origine e significa il bene della gente; ho parlato invece di correnti partitiche che non so se si occupano di tutta la gente o solo di quelli che possiedono doti particolari che noi abitanti del crinale non possediamo di certo. Forse ordini del giorno relativi all’istituzione di un registro per le dichiarazioni di anticipato fine trattamento sanitario è più utile alla salvaguardia della nostra popolazione…?
    Piena condivisione agli amici minoranza di Busana e al loro ordine del giorno relativo alla strada di fondovalle Pianello-Giarola.
    Cordialità.

    (Franco Baccini)

  12. Precisazioni
    A nome del gruppo “Montagna alternativa” ringrazio le persone che condividono i contenuti della mozione presentata. Di certo il prolungamento della Gatta-Pianello, con progetto da definire e valutare, non risolverebbe tutti i problemi del crinale, nessuno lo ha detto e pensato; credo però che quanto messo in campo dagli amministratori del crinale negli ultimi venti-trent’anni non abbia risolto nulla. I dati riguardanti lo spopolamento, la mancanza di lavoro, l’invecchiamento della popolazione residente sono sul tavolo e ben visibili. Le più importanti azioni del “pubblico” hanno pertanto quasi esclusivamente aiutato qualche “privilegiato” che, senza concorso pubblico, ha percepito e percepisce tutt’ora compensi. Le forme sono molte, da incarichi professionali, collaborazioni, consulenze, a vere e proprie assunzioni. Sarebbe interessante sapere quanti soldi pubblici sono stati impegnati, tolto il personale dei comuni che tutt’ora è limitato e poco valutato, negli ultimi venti anni per incarichi esterni a tempo determinato e collaborazioni che regolarmente vengono rinnovati/e di anno in anno. Interessante è stata la ventata di ottimismo e voglia di fare, nel comune di Villa, a seguito della realizzazione della strada sino al Pianello, perché non prenderne spunto? Interessante è stata la realizzazione dell’area artigianale di Gazzolo; anche qui perché la si è fatta? Per le vie telematiche in aumento o per le strade in parte realizzate ed in parte promesse? Il calo della popolazione “giovane” residente nel crinale e con figli è il dramma principale. Ci preoccupiamo o almeno facciamo credere di preoccuparci quando si accorpano classi nelle scuole, quando si chiudono plessi scolastici, quando calano i parroci e quindi almeno le messe non sono più garantite in tutte le parrocchie, quando le aziende chiudono (es Dual…), in passato Car di Busana, quando strutture commerciali nelle frazioni minori non riescono più a sopravvivere. Ci preoccupiamo quando anche i piccoli artigiani sollevano problemi, cercano soluzioni per la sopravvivenza della loro attività; ci preoccupiamo quando il territorio, sempre più abbandonato dall’uomo, frana, si deteriora e va in rovina? Ci arrabbiamo quando le nostre proprietà immobili sono di giorno in giorno svalutate? Proviamo ad informarci sui valori commerciali dei terreni agricoli, delle aree edificabili, in concreto (quasi inesistenti), dei fabbricati dismessi, ex rurali, delle abitazioni nei territori del crinale e confrontiamo i dati con altre zone limitrofe al crinale? Il risultato sarà drammatico, ma perché? Si potrebbe continuare, ma non serve.
    Tutti noi, impegnati o no, in prima persona nella gestione della “cosa pubblica” siamo solidali, manifestiamo dissenso nei confronti di tagli, dissesti, degrado, ma quando si tratta di individuare o perlomeno tentare una soluzione, diversa da quanto già in campo e non risolutivo, emerge la contrapposizione “partitica”, arrivano telefonate dai “capi” e,… qualcuno obbedisce e qualcun altro, se tenta di contrastare o cerca di essere coerente, viene in svariati modi preso d’“assalto”.
    Qualcuno abbandona, altri cambiano idea ed altri, cocciuti, continuano a spendersi.
    I consiglieri comunali di minoranza a Busana credono fermamente nei principi e nelle linee espresse nel programma elettorale. Siamo pertanto impegnati, nei modi e nei termini di legge, di contrasto su ciò che non ci sembra in linea con il nostro programma. Continueremo a presentare mozioni, interpellanze ed interrogazioni al fine di attuare una vera svolta che cambi la situazione statica del crinale. La mozione presentata chiede una variante al Piano strutturale comunale che è gestito dall’Unione dei comuni, quindi dai sindaci del crinale. Sapete quando è stato dato l’incarico per questo strumento così importante per lo sviluppo economico del crinale? Sapete quanti tecnici esterni hanno lavorato e tutt’ora lavorano per questo? Sapete quanto è costato sino ad oggi? Sapete che non è ancora stato completato? Sapete quanti soldi serviranno per finirlo? Sapete quante volte, nei vari consigli comunali e dell’Unione, ci hanno detto: a fine anno sarà completato…….? Sapete che le indagini iniziali sui fabbricati esistenti non sono più attendibili? Sapete che la nuova viabilità della montagna dovrà: “FAVORIRE LA SOCIALITA’ TRA GLI ABITANTI DEL CRINALE”? Grandiosa idea, una strada sotto casa che velocemente collega le frazioni, FUTURISTICA, ESEMPIO DA IMITARE? Per fortuna il Psc non è ancora definitivo e potrà essere modificato. Su questo argomento a giorni presenteremo interrogazioni agli organi competenti e pubblicheremo le risposte ufficiali date in Consiglio. Condivido l’idea che gli amministratori dovrebbero impegnarsi su “problemi concreti ed obiettivi alti”; è per questo che siamo preoccupati del calo demografico, dell’invecchiamento della popolazione, del degrado ambientale, della situazione economica. Un comune di 1000 abitanti che si permette di spendere 94.292,40 euro per realizzare una fontana, dove nemmeno c’è l’acqua, non ha problemi economici e non ha altre priorità. Un comune che realizza un campetto da riscaldamento nell’area sportiva di Cervarezza, tagliando castagni secolari, non ha idea di ambiente. Un campo da tennis e polivalente con terreno sintetico all’interno del Parco Canevari di Busana, con muri di cemento, taglio di piante, rete metallica alta anche 6 metri e lascia abbandonate le manutenzioni del verde limitrofo, e altre strutture simili esistenti, non ha idea di ambiente. Un comune che scarica acque piovane provenienti da depositi di sale ai piedi di una frana e di seguito in un torrente non ha idea di ambiente. Problemi concreti che dovranno essere affrontati nei prossimi consigli comunali.

    (Fabio Leoncelli, capogruppo “Montagna alternativa”)