Home Cronaca “I vitelli non possono stare legati, lo prevede l’Ue”

“I vitelli non possono stare legati, lo prevede l’Ue”

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LIGONCHIO (4 marzo 2010) - Dopo la presa di posizione dei parroci e in commenti a Redacon di molti ligonchiesi, oltre che amministratori (Govi, Lombardi, Bini), ora sul caso di Striscia "piombata" in un allevamento a Ligonchio prendono posizione gli ambientalisti di "Amici della Terra".

"Abbiamo visto tutti - scrive Stella Borghi, presidente dell'assocazione Amici della Terra di Reggio Emilia - le immagini dei vitellini legati con corda corta, e su fondo sdrucciolevole (e di difficile disinfezione), come mandate in onda in Striscia la Notizia.
Conosciamo anche la sentenza della CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITA' EUROPEE, Sez. VII, 3 Aprile 2008, Causa C 187/07, in tema di Allevamento di vitelli e del relativo Divieto di legarli come disposto dalla Direttiva 91/629/CEE - Decisione 97/182/CE secondo la quale “un vitello è legato allorquando è trattenuto da una legatura, qualunque siano il materiale e la lunghezza di tale legatura e le ragioni per le quali l'animale è legato”
"Ci domandiamo - prosegue - dunque come si possa ritenere che la legatura dei vitellini nell’allevamento di Ligonchio, come trasmessa nelle immagini televisive, sia da ritenere 'corretta'”.
E poi una polemica (quasi) aperta col Servizio veterinario.
"Non comprendiamo inoltre come sia possibile - scrive l'associazione -, per un allevamento che risultasse essere stato controllato dal Servizio Veterinario, che manchino i marchi auricolari (da applicare entro pochi giorni dalla nascita dell’animale). Saremmo anche lieti di poter leggere il registro dei trattamenti sanitari previsto dal decreto legislativo 146 del 2001 ed il registro di carico e scarico (vista la mancanza delle marche auricolari è da chiedersi come possa risultare identificato l’animale oggetto della terapia veterinaria, ovvero oggetto dell’acquisto e della vedita). Altrettanta curiosità avremmo nella lettura dei modelli 4 (modelli rosa) per l’entrata e l’uscita degli animali in allevamento (da conservarsi per almeno 5 anni), e per la consultazione del registro del latte".