Riceviamo e pubblichiamo.
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Che la campagna elettorale per le regionali fosse aperta ormai lo avevamo accertato; che Filippi fosse in difficoltà lo sapevamo, che - come sempre - strumentalizzasse qualsiasi occasione non avevamo dubbi, ma che addirittura denigrasse la scuola, frequentata da tuffi i ragazzi della montagna, pur di avere un poco di visibilità non ce lo saremmo mai aspettati. D’altra parte, si sa, il momento elettorale è sì una occasione per fare propaganda, ma è anche il momento in cui gli elettori fanno i bilanci e per Filippi è dura, molto dura, presentare qualcosa di buono. Chiacchiere tante, promesse ancora di più, ma fatti zero, come zero sono state in questi anni le idee e le proposte per la nostra montagna.
Nonostante la sbandierata amicizia con i potenti al governo e il suo ruolo di consigliere regionale, profumatamente pagato da noi, sul nostro territorio non è arrivato un euro. Nulla per le strade (nulla per la banda larga, nulla per le scuole, nulla per le imprese, nulla per l’agricoltura e potremmo così continuare con molte altre voci). Veramente qualcosa di consistente l‘ha presentato: la nota spese per i viaggi e le trasferte. Cosa abbia ottenuto dopo tanto peregrinare in giro per l‘Italia però non si sa, o meglio, si sa: i rimborsi a piè di lista.
E allora, visto che l’elenco delle cosa fatte è vuoto, il nostro cosa si inventa? Un attacco sulla base di oniriche ricostruzioni alla scuola, alle istituzioni e alle associazioni, colpevoli, a suo dire, di educare gli alunni ad usare la testa contro le infiltrazioni mafiose. Naturalmente in tutti questi anni lui non ha speso una parola in tal senso, nè ha mai provato, qualora ne fosse stato capace, ad organizzare un incontro o un dibattito su questi temi. Però se qualcuno osa farlo chiamando a discuterne personaggi di assoluto rilievo come Roccuzzo, Gratteri, Nicaso è immediatamente pronto a screditare, senza nemmeno lo scrupolo di accertare come si sono svolte le attività.
Cos’altro aggiungere se non che i ragazzi sono capaci di vivere la scuola non come un luogo di semplice trasmissione nozionistica ma come occasione di incontro ed approfondimento per diventare cittadini consapevoli? Siamo orgogliosi che i nostri ragazzi possano frequentare una scuola e una comunità in cui ci si preoccupa che i giovani ragionino liberamente.
Per quanto riguarda poi quanto apparso su Il Giornale di Vittorio Feltri e la presunta accusa di collusione con la mafia rivolta al premier Berlusconi o a personaggi del Pdl, bastava essere presenti per sapere che tutto ciò è falso, nè la preside Paola Bacci nè altri presenti all'iniziativa hanno mai fatto accuse simili.
Piuttosto crediamo che competa alle indagini della magistratura stabilire se vi siano o meno eventuali legami con la criminalità organizzata. In ogni caso l’unico modo per dimostrare la propria innocenza non è attaccare chi fa il proprio lavoro ma far sì che i processi si svolgano regolarmente.
Infine, nel ribadire la più ampia solidarietà alla preside Paola Bacci e a tutti gli operatori scolastici oggetto di queste insinuazioni volgari, vogliamo confermare che Paola Bacci è iscritta al Partito democratico ed è membro del direttivo di Castelnovo ne' Monti. A Il Giornale di Feltri diciamo che in Italia c’è ANCORA libertà di pensiero e, fino a prova contraria, ogni cittadino è LIBERO (ANCORA) di aderire a qualsiasi partito. In fondo (molto in fondo) un pochino a Filippi dobbiamo essere grati: questo attacco ci ha permesso di divulgare le iniziative facendone percepire l’alto valore formativo. E’ una cosa buona, l’unica... altrimenti avremmo corso il rischio di consumare inutilmente energie, tempo ed inchiostro.
(Walter Davoli, segretario Pd circolo di Castelnovo ne' Monti)
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