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Lettera aperta di Tarcisio Zobbi a Don Giuseppe Dossetti Sul fenomeno droghe

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Caro Don Giuseppe, di buon grado recepisco la Tua sollecitazione ai candidati affinché si pronuncino sul gravissimo fenomeno del consumo di droga. Purtroppo oggi constatiamo che sono cadute le barriere, le azioni di contrasto all'uso di stupefacenti e all'abuso di alcool, a parte l'alcol-test, come deterrente sulle strade. Quando fondasti il CEIS i comitati antidroga erano diffusi, sentiti e apprezzati, presidente del cittadino “Comitato Antidroga” Loris De Pietri, un consigliere comunale del capoluogo, le comunità terapeutiche ampiamente riconosciute nel loro ruolo al punto che don Artoni divenne consigliere comunale di Reggio, non tanto perché sacerdote quanto perché responsabile della Comunità Giovanni XXIII.

Il volontariato in questo ambito si esprimeva con una spontaneità e una generosità particolari. La situazione odierna è di una tale pericolosa indifferenza al problema che può essere riassunta da un assurdo: la droga è entrata, si è impadronita del “quotidiano mentale” non solo di chi la consuma, ma anche di chi non ne fa uso. Questo secondo aspetto è particolarmente pericoloso, perché una droga senza avversari, cedevolmente accettata come un elemento scontato della quotidianità è una droga che diventa padrona.

Il fenomeno si è vestito a nuovo, drogarsi costa poco, lo sfacelo del fisico causato ai tempi dell'eroina non è più esteriore, ma interno, nel corpo e nella mente. Ma il nostro tempo, i nostri giovani hanno bisogno che si rafforzino segni pubblici, forti, educativi contro la droga.

Personalmente, al di là anche delle elezioni regionali, ho intenzione di costruire un sito internet dal seguente indirizzo: www.canapanograzie.it, un sito nel quale far confluire opinioni, esperienze, denunce, testimonianze, cultura contro la droga e per la vita.

(Tarcisio Zobbi)