Riceviamo e pubblichiamo.
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Sig. Sindaco, come ogni anno con la stagione invernale arriva la neve, che è indubbiamente uno degli spettacoli più pittoreschi, più appariscenti, più coinvolgenti, più incantevoli della natura, specie da noi in montagna. Purtroppo, però, le nevicate creano anche disagi e problemi, con cui dobbiamo misurarci anche quest’anno, in un inverno lungo, particolarmente perturbato, ricco di precipitazioni e con freddo persistente. A dura prova quindi viene messa la nostra organizzazione per provvedere alla pulizia delle strade, delle vie, delle piazze, dei marciapiedi; per permettere alla cittadinanza e agli automezzi la deambulazione e alla gente di usufruire dei servizi, specie la più svantaggiata, malati, anziani, bambini.
Compito impegnativo e costoso, specie nei centri abitati più popolati come Castelnovo e Felina. C’è la necessità di arrivare un po’ dappertutto e in tempi brevi. Essendo luogo di montagna il nostro ambiente dovrebbe presentarsi anche bello e accogliente, come richiederebbe un paese di turismo e di sport. La realtà organizzativa della nostra “mobilità”, a volte caotica e troppo intensa, è resa difficile e mal conciliabile da una crescita urbanistica che presenta limiti funzionali e di preveggenza. Gli operatori debbono affrontare realtà di non facile soluzione per assecondare le richieste e le aspettative della gente e coordinare l’esecuzione pratica del servizio, anche usando il criterio di dare priorità di volta in volta alle situazioni e condizioni più disagiate.
Si riscontra, però, un ricorso forse eccessivo al sale da disgelo, che oltre a comportare una spesa notevole (quanto ne abbiamo usato e con quali costi di acquisto e di spargimento...?), il suo uso comporta tutta una serie di conseguenze negative, che pur brevemente si vuole evidenziare. E’ un prodotto altamente inquinante e corrosivo, un’autentica bomba che corrode ogni cosa in tempi brevi: asfalti, pavimentazioni, autoveicoli, scarpe, indumenti e quant’altro con cui viene a contatto.
Dà subito un brutto aspetto di sporcizia alle strade, con conseguente abbruttimento dei centri abitati e dell’ambiente in genere. Si infiltra all’interno delle costruzioni, abitazioni, negozi, uffici. Provoca in breve tempo buche pericolose per la circolazione e la deambulazione nelle strade, nelle vie, nelle piazze, sui marciapiedi, che si presentano già in condizioni allarmanti sotto l’aspetto del pericolo ed estetico. Si apre quindi una fase di riparazione e manutenzione difficoltosa, lunga nel tempo e gravosa per la spesa, che non termina affatto con l’avvento della buona stagione, ma continua causando polveri sottili che penetrano dappertutto, con grave danno per la salute della gente. Fenomeni negativi in contrasto con le aspettative e le regole del buon vivere e del benessere.
Pratichiamo quindi un sistema consumistico, non razionale. Riconosciuta quindi la difficoltà che presenta la problematica sollevata, ma anche l’importanza che riveste, quale la soluzione? Si sa però che in luoghi interessati dalla neve, anche più dei nostri, per esempio località alpine come il Trentino e cantoni della Svizzera, hanno adottato soluzioni drastiche, proibendo addirittura l’uso del sale da disgelo.
La domanda che pongo al lei e alla giunta è: perché non cercare soluzioni che guardino più avanti nel tempo, per evitare tanto inquinamento? Non è forse il caso di approfondire il problema, prendendo esempio e facendo tesoro delle esperienze di queste regioni e luoghi più virtuosi, almeno sotto questo aspetto? Certamente ci sono motivazioni che riguardano temi prioritari del nostro vivere, come la salute e l’ambiente, cui vanno aggiunti i costi che un sistema così consumista comporta. La situazione è allarmante: i marciapiedi, le strade, le vie, le piazze sono ridotte in uno stato disastroso, con gravi pericoli per la circolazione. I costi che richiedono le adeguate riparazioni sono enormi, quasi incalcolabili. Con questo andazzo stiamo via via peggiorando. Il Comune sta impoverendo.
(Luigi Cagni, consigliere comunale della lista "Castelnovo libera")
Complimenti a Cagni
Mi complimento e concordo con Cagni per le valutazioni sul problema sale e gestione della viabilità invernale. Quando si parla di ambiente vengono subito alla mente le varie associazioni: lega qui lega la, amici di qua e amici di là… Cosa dicono su questo tema?
Più volte ho segnalato l’esempio del deposito di sale posizionato a Busana, con tanto di scarico posizionato ai piedi di un movimento franoso, che recentemente si è accentuato per cause certamente conosciute, e conseguentemente direttamente nel torrente Rio Riccò, acque pregiate di categoria “D”.
Mi chiedo e mi rispondo:
– quando piove o nevica, cosa succede al cumulo di sale posizionato nell’apposita area delimitata da muri di contenimento e soletta in calcestruzzo? Si scioglie e, attraverso il pozzetto di raccolta e la tubazione, convoglia l’acqua salata ai piedi della frana, quindi defluisce nel torrente, i pesci e l’ecosistema del torrente sono contenti e ringraziano, il movimento franoso continua per la sua strada…
– chi ha realizzato tale opera? Non so…
– chi ha autorizzato una discarica di terra e inerti su una frana? Non so…
– chi ha autorizzato lo scarico delle acque salate nel torrente? Non so…
– chi pagherà i danni ambientali? Immagino, come sempre nessuno.
Per la cronaca, ricordo che, in base ai regolamenti edilizi ed urbanistici, ogni forma di scarico deve essere autorizzata ed in qualche modo segnalata, rappresentata su vari elaborati progettuali; ad esempio per una qualsiasi struttura che prevede la raccolta di acque piovane da un tetto, si deve indicare dove queste saranno raccolte e dove defluiranno. Ma chi deve rispettare le regole, solo i cittadini o anche i vari enti? Realizzare un’area per lo stoccaggio del sale con una copertura sarebbe stata un’opera così impegnativa? Avremmo ottenuto troppi vantaggi ambientali? Avremmo risparmiato troppo sale? Dove si vuole e dove è ben visibile si abbattono fabbricati denominati ecomostri con tanto di feste ed inaugurazioni, ma allora i soldi ci sono.
Qualcuno comunque dovrà rispondere ai mie quesiti. Come gruppo “Montagna alternativa” abbiamo segnalato il problema già in campagna elettorale e più volte sulla stampa; nulla si è mosso, se non la frana.
Qualcuno dovrà pure intervenire su questa. Saremo pertanto attenti alle spese che gli enti dovranno affrontare, se la frana continuerà saranno obbligati ad intervenire. Riveleremo pertanto tali spese che certamente troveranno copertura da segnalazione per calamità naturali e stato di emergenza, e comunque sempre dalle nostre tasche.
(Fabio Leoncelli, capogruppo “Montagna alternativa” in consiglio comunale a Busana)
2006-2010, dove ha fatto la differenza?
Il consigliere Cagni forse dovrebbe ricordare che al punto 3 dell’ordine del giorno del Consiglio comunale del 30.3.2006 (sì, 2006) era previsto il dibattimento sull’uso del sale come antigelo stradale. Può trovarlo nell’archivio di questo sito, come me. Posto che non è stato certo lui il promotore della discussione viene naturale chiedersi quali alternative sia stato in grado di proporre da allora, 5 inverni or sono. Sembra, piuttosto, che abbia un archivio di interrogativi ai quali peraltro non dà neppure un suggerimento, cui attinge periodicamente.
Vintage?
(Celeste Grisendi)
Meglio tardi che mai
Come al solito il consigliere Cagni arriva dalla luna e dimentica che la lista civica di cui era consigliere nella passata legislatura aveva gia posto il problema con tanto di discussione e mozione votata da tutto il Consiglio e c’era già stato anche un lavoro di conoscenza dei dati da parte dell’assessore Maioli. Ma vedo che di questo non c’è il minimo accenno. Ma la cosa non ci meraviglia; ci fa comunque piacere che dopo quattro anni anche il consigliere se ne sia accorto.
(Robertino Ugolotti, ex consigliere “Lista civica per Castelnovo Monti”)
Basta battibecchi politici
Sono un semplice cittadino e sono veramente stanco di alzarmi ogni mattina, andare verso Castelnovo ne’ Monti per lavorare e ogni chilometro trovarmi a dover fare lo slalom tra buche più o meno profonde, beccarne qualcuna e imprecare il cielo per i danni alle sospensioni della mia macchina che poi andranno a gravare sul MIO portafoglio… E’ più di un mese che va avanti così, se non due; un ponte sulla statale dopo Ca’ del Merlo è stato risistemato ed allargato mesi fa e ha già tutta la pavimentazione da rifare, è pieno di buche e dislivelli; se questi sono soldi spesi bene… Tornando al sale, è inutile star qui a dire: “tu hai detto o volevi fare”. Ma bisogna prendere la situazione come è ora e dire: “No, così non va bene, l’anno prossimo usiamo un modo diverso, che sia accettato da tutti o no”. Come dice Cagni o come hanno fatto altri comuni o province. Io ricordo qualche anno fa, da noi nevicava, le strade rimanevano sporche di neve per qualche giorno, e dopo 2 o 3 giorni o 4 si pulivano, quest’anno… Addirittura la neve nn faceva tempo a cadere che non c’era già più, il giorno dopo la nevicata la strada era già pulita… Si usa troppo sale secondo me e questo rovina poi il manto stradale. Ho avuto l’opportunità di andare su, in provincia di Trento, sui 1400 1500 m. le strade non avevano neanche l’ombra del sale, erano pulite, asciutte con solo l’uso del ghiaino e non c’era l’ombra di una buca, neanche rattoppata.
Addirittura da noi, l’ultima gelata che c’è stata, un sabato sera, la statale si presentava bianca dal sale e non dalla brina, il pericolo arrivava proprio da lui, che sparso in quantità eccessiva diminuiva per non dire eliminava l’attrito tra ruota e asfalto, la sensazione che la macchina scivolasse l’ho avvertita più di una volta… Questo rovina macchine, falde acquifere, animali e sopratutto le nostre strade. Proviamo a usare un altro metodo, così poi non dovremo andare dalla Provincia o a Roma a lamentarci che non ci danno i soldi per sistemare le strade. Iniziamo a spenderne meno per lo spargimento del sale, così in questo modo ne risparmieremo anche per quel catrame che ora dovremo comprare per rattoppare le buche, ma sopratutto lo risparmiamo noi cittadini per le riparazioni che dobbiamo fare alle nostre auto e oltre ad essere molto felici, sicuramente parleremmo anche meglio del nostro paese facendone una pubblicità migliore.
(Un cittadino)
Se mette il sale è troppo, se non lo mette c’è il ghiaccio e il succo è: piove, governo (in questo caso comune ladro). Non c’è una via di mezzo: per alcuni è troppo per altri è poco. Aspetto qualcuno che oltre alle critiche faccia proposte. Io non ne ho e per questo preferisco troppo sale a cadere o incidentare la macchina.
(Cristian)
Speriamo che il consigliere metta il sedere per terra così si renderà conto che il sale ci vuole e non inquina, sennò ogni volta che cuoce la pasta ingerisce inquinanti.
(Marco Frignani)
Uso e abuso…
Come in tutte la cose è necessario il senso della misura. Per quanto riguarda i marciapiedi sarebbe importante che i “frontisti”, sia negozianti che privati, provvedessero alla spalatura e pulizia del tratto di loro pertinenza usando ghiaino, segatura e quant’altro che non danneggi i manufatti. Al riguardo mi sembra che a Collagna esista un’ordinanza del sindaco.
(W. Orlandi)
Il senso della misura
Concordo con Orlandi: ci vorrebbe il senso della misura come in tante altre cose. Certo non vorrei essere nei panni del sindaco: se ne metti poco si protesta, se ne metti tanto protestano altri, quale sarà la misura giusta? In questo mondo moderno abbiamo tutti fretta e non ci possiamo fermare nemmeno un momento: il lavoro, la spesa, il bar che ci aspetta, l’edicola; non troviamo nemmeno il posto da parcheggiare, ma fa lo stesso, si va con l’auto! Eppure a volte fare 100 o poco più metri a piedi sulla neve può essere anche salutare! Ma mi chiedo anche, oltre alle cose visibili, questo sale quanto può inquinare le falde acquifere?
(Elio Bellocchi)
Mi accodo agli ultimi due commenti: va ben salar, ma… se ne usano quantitativi paurosi su estensioni eccessive. Come dice Cagni chi di neve se ne intende (Austria, Germania, Nord in genere) il sale lo usa ma usa di più il ghiaino, dove serve.
(Roberto Tedeschi)