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La curiosità / Avvisi di ricerca di lavoro anche nelle parrocchie?

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"Le notizie si rincorrono spesso annullandosi, dissolvendosi nelle coscienze dei lettori. Così per quanto riguarda i fallimenti e i conseguenti licenziamenti. Le disavventure di un’impresa (solo le più importanti) e il dramma dei disoccupati o cassaintegrati restano sulle prime pagine per qualche giorno. La rabbia, il disagio, la disperazione di chi si ritrova senza lavoro, però, durano molto di più". Parole di don Gianni Bedogni, pubblicate su "La Libertà", settimanale cattolico della nostra diocesi nel numero in edicola questa settimana.

"Sarebbe opportuno, periodicamente - sostiene il religioso - pubblicare la lista delle aziende in sofferenza e verificare quanti di coloro che hanno ricevuto la lettera di licenziamento si ritrova ancora senza impiego. Così come, in ogni parrocchia che abbia le risorse necessarie, poter affiggere un albo di 'richieste
e offerte' di lavoro, promuovere incontri tra imprenditori, commercianti, assistenti sociali che vivono sul territorio, per monitorare la situazione e verificare possibilità ed opportunità, come ad esempio la creazione di cooperative di servizi".

Ma non ci sono già gli enti che si occupano di questo, uno si chiede?
Risposta: "Non si tratta di sostituirsi ai vari tavoli, agenzie, enti ed istituzioni chiamati per loro natura a provvedere a questo bisogno. Semplicemente
si tratta di mettere in campo ogni forza, volontà ed ingegno per far fronte all’emergenza. Anche questa è carità cristiana".

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