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“Mai visto nulla di simile”

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"Si è presentato così, proveniente dal caseificio del Fornacione. Mai visto nulla di simile".

E la notizia ha davvero del curioso se si considera che dalla latteria di Felina al laboratorio fotografico Vanicelli ci sono diversi chilometri ma, soprattutto, che l'interessato ripreso in foto è Ugo Viappiani, noto calligrafo e artista castelnovese.

Sicuramente l'allenamento con penna e pennello deve averlo mantenuto... "in forma".

* * *

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6 COMMENTS

  1. Servitori serventi delle latterie altrui
    Salve a tutti. Mi presento, sono Merenzio di Bebbio.
    Anche se vivo a Bebbio, non sono matto, ma contadino.

    Ho letto questo bello sito, in montagna, come – sono sicuro – di siti simili in pianura vi posso assicurare non gliene è. Io lo so, perché i siti in pianura li vedo quando scendo all’associazione dei bonvini cultori a comprare le fiale per fecondare le vacche, come la Nerina, la Rossa, la Cornetta, la Luna. Ma la mia preferita è la Stella.

    Mi scuso per il mio tagliano che, forse, non è fluense. Ma ho la tersa elementare, anche se, a 50 anni suonati, sono ancora un giovane agricoltore come micca se ne vedono in giro. Gli ho pure avuto il premio di della prima sedia, l’insediamento, ma vi assicuro che mi siedo solo quando devo sgocciare le vacche appena finite di mungerle.

    Vengo al dunque. Mi sono deciso a scrivervi perché sono rimasto molto stupidito nel vedere l’articolo del trafficante di formaggio Viappiani. Ora, io onestamente porto il latte tutti i giorni al casello di Santo Andrea, ma mai mi era capitato di balzare all’occhio una pubblicità così astuta a una latteria concorrente.

    Mi spiace che Ugo, artista che ammiro e ci ho pure una sua acquavite e forte in tinello, si sia prestato a simile gioco. Lo sanno tutti che il formaggio migliore lo facciamo noi di qua dal monte di San Vitale.

    Ci provi, l’artista, a venire a prendere due forme tonde delle nostre e portarle su fino dal fotografo. Sapete cosa vi dico? Non ci riussirà micca perché il nostro casaro le fa più grosse, anzi quando posso io pure ci aggiungo anche un po’ di acqua al latte, che tutti sanno che è più pesante.

    Non dico questo per sottospirito di polemica, ma per amore di verità. Giuro di dire tutta la verità solo la verità.
    Mi spiace che Redacom si sia così vilmente prostrata a questa pubblicità occullata: siete servitori serventi delle latterie altrui. Me ne rammarico e prostro.

    Però, se vorrete, ogni tanto gli ho piacere di mandarvi qualche commento sul mondo anche perché su questo sito poi si sta bene.

    Ora vado perché ho da governare le vacche e pulire il solcadello dal sisso. Ma non dite che se mi scappa, quando piove, un po’ di sisso sono un criminale. Tutti sanno che dai dinamianti non nascono le rose, lo cantava anche il cantante di Genova.

    Se passate da Bebbio chiede di Merensio che un pezzo del miglior nostro grana non lo neghiamo nemmeno ai peggiori amici.

    (Merenzio da Bebbio)

  2. Servitori e serventi delle latterie di tutti
    Caro Merensio da Bebbio, me intanto sono la Cesira – L’Oca di Cavola – e se te sei esperto di stalle, me me ne intendo di polari e di tutti i polastri che ci stanno dentro. Adessa presempio sono adietro fare un esperimento con le mie galine: dal primo giorno di quaresima, le guerno con la cioccolata per vedere se tra un mese cominciano a farmi le uova di Pasqua.
    Siccome ero in giro a sbalocciare per questo sito dei montanari tutti, mi sono imbattuta nel tuo solchetto indove hai seminato un brisinino di letterata allegria (…che ce ne cala dimondi a tutti…) e mi hai fatto venire ascra di risponderti. Per taccare dal’inisio, devo dirti che te sei dimondi fortunato che ciai almeno la tersa lementare, me inveci vado con la ridotta, perchè ciò solo la prima; mi hanno fatto andare in seconda classe solo in treno, quando sono andata a servissio a Milano, ma non è brisa servito perchè sono arrivata là gnoranta come quando sono partita… e adessa che ho suonato tanti anni, mi sono convinciuta che anche se siamo gnoranti, l’importante è che non siamo anche coiioni.
    Te presempio hai mangiato la foia di longa e hai capito che il gioco di Ugo potrebbe non essere brisa una coionata. Infatti sensa scomodare i consulenti di marketing abbiamo catato la manera di fare pubblicità a tutti i nostri caselli di montagna. Il mio ce l’ho propio a L’Oca, sotto il naso, con anche le stambiare, che una volta, se anche non le vedevi, le sentivi. Adessa inveci non te ne adai neanche che ci sono dentro i nimali, perché, secondo me, da quando è saltata fuori “la suina” tutte le mattine prima di darci la giotta, mi sa che ci fanno fare la toiletta dai sampetti di dietro fino a quelli davanti.
    Tornando a UGO, me credo che abbiamo catato la manera dare un cuccio al mercato delle “forme” e a noi che abbiamo solo la coltura agricola.
    Merensio ti lancio una proposta così la porti a Reggio quando vai all’associasione dei bovini e ce la spieghi meglio (te ciai la tersa!) a quelli che comandano. Dunque: sendo che UGO si è beliche allenato a traslocare con le forme di un casello, e sendo che transita le forme con due dita che non ci è neanche daviso, adesso Lui si dovrà mettere al servissio di tutti i caselli della montagna per pareggiare la questione della concorrenza e dovrà portare due forme di ogni casello davanti a un fotografo della zona. Un casello alla settimana… e il gioco di UGO da una coinata potrebbe diventare…..!!! Quante cose potrebbe diventare?!!!!
    Caro Merensio, ti saluto perché devo andare a pulire la gallinella nel polaro e sempre per via che dai diamanti non nascono le rose, se percaso ti finisce il sisso, me ti regalo anche tutta la mia galinella e facciamo concorrensa a Sanremo… e se il mercato del formaggio non migliora apriamo il mercato dei fiori.
    Se passate dal mio casello dell’Oca, anche noi come quelli di Bebbio… e tutti gli altri, un tochino del nostro grana non lo neghiamo nemmeno al migliore nemico.
    Mi scordavo che mi viene da dire grazie a Ugo e a Merensio che con una coionata han fatto registrare 1500 e passa letture… da una qualche banda un motivo ci sarà!

    (Firmato: L’Oca di Cavola)

  3. Complimenti
    Complimenti a Merensio e alla Cesira, che hanno avuto il dono di farmi sorridere e trasmettermi un po’ della loro allegria. In momenti come questi, dove tutto è caos, in cui si parla attraverso i media solo di episodi di violenza inaudita, di liti e discussioni a carattere politico, ce n’era davvero bisogno! L’arte, soprattutto dialettale, sia verbale che rappresentata in teatro non può che far bene e donarci spensieratezza e felicità.

    (Commento firmato)