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Biblioteca: il volto bello di una cultura che cresce

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CASTELNOVO NE’ MONTI (17 febbraio 2010) – La incontri in biblioteca ed è orgogliosa di numeri di tutto rispetto. “La biblioteca – dice – è un luogo dove si può fare cultura a 180 gradi” e lei, nuovo assessore alla cultura e ai giovani di Castelnovo Monti, ne va orgogliosa. Francesca Correggi ha deciso di tornare nel suo Appennino dopo l’università tra Forlì e il Belgio e una “esperienza bellissima” – racconta – in Brasile, lavorando per una Ong in un progetto socio-educativo nella difficile periferia di San Paolo. “Scoprendo cosa significhi sentirsi immigrata, diversa dagli altri. Sono tornata a casa e ho deciso di impegnarmi per la mia terra”.
Le ultime elezioni, a Castelnovo, l’hanno catapultata prima nel Consiglio e, successivamente, è giunta la chiamata nel ruolo per il quale la incontriamo.

Assessore, c’è chi ha detto che lei rappresenta il volto bello della cultura.
“Mi va stretto – replica Francesca Correggi, 29 anni – sono qui per fare cultura in un momento nel quale, invece, si taglia”.
E invece?
“E invece Castelnovo Monti ha fatto scelte coraggiose e abbiamo dei gioielli (il teatro, la biblioteca, il Merulo, ad esempio) che dimostrano che erano anche scelte giuste. L’ultima novità, la sala di lettura presso la sala Poli della biblioteca risponde ora a quella che era un’esigenza inespressa: spazi per studiare, socializzare, luoghi per crescere”.
I numeri?
“Le statistiche della comunale ‘Campanini’ parlano di oltre 27.000 prestiti nel corso del 2009, con quattro sostanziali novità. La prima è l’attivazione, nella Sala Poli, di una sala studio che prima in montagna non c’era. Ora, considerata la frequenza, dobbiamo già potenziarla. La seconda è che la biblioteca si sta rivelando essere un momento magico di incontro, per la quale promuoviamo anche calendari di iniziative e corsi, come calligrafia, filosofia, cinema, concerti e mostre. La terza è quella dei ragazzi: hanno fatto prestiti bibliotecari per quasi un terzo dell’utenza. L’ultima è quella del successo dei dvd”.
Che c’entrano i filmati?
“Anche questi sono espressione del fare cultura e abbiamo notato che il loro noleggio è esploso nella misura in cui siamo stati capaci di renderli materialmente visibili, in un apposito spazio, e non solo in catalogo a pc. A novembre ne sono stati noleggiati novecento! Tengo a precisare che sono opere di un certo prestigio. Per questo collaboriamo anche col Teatro Bismantova”.

I numeri di un successo così clamoroso stanno in poco spazio: sei persone impiegate, alcuni volontari per le sale di lettura e le iniziative serali, quasi la metà del bilancio complessivo dell’assessore (19.000 euro) a vantaggio di questo polo, in cui aleggiano le note del Merulo in sottofondo, e la chiave vincente è “passaparola”.
“Sì. C’era una domanda inespressa verso la biblioteca – spiega a Redacon Paolo Ielli, bibliotecario – e si è riusciti a intercettarla. Anche per questo con l’apertura settimanale siamo passati da 20 a 31 ore settimanali (35 d’estate). Però siamo anche consapevoli che in provincia di Reggio il 20% delle persone frequenta la biblioteca (e siamo tra le prime dieci in Italia), ma dobbiamo però lavorare di più sul restate 80% della popolazione!”. Ed ecco che a Castelnovo per il futuro qui si pensa ad ampliare la sala di lettura e a continuare a gestire questi spazi con volontari e anziani.

Riprendiamo con l’assessore Correggi: eppure c’è anche chi l’ha criticata.
“Parto da un presupposto: sono assessore e le critiche fanno parte del gioco. Anche se spesso so che derivano dalla poca informazione: allora occorre fare la cosa più semplice: informare appunto. Cercando, magari, di rompere i pregiudizi che spesso ci sono nei confronti dell’amministrare”.
Lei ha deciso di vivere a Carpineti, anche se lavora in città.
“Vivo a Carpineti e da un anno sono pendolare. Ma personalmente è una scelta che non mi pesa. La scelta di vivere in montagna, dopo le mie esperienze da ‘emigrata’, è deliberata e consapevole. Soprattutto se si considera che, come tanti altri ragazzi, a 19 anni volevo solo scappare da qui. Lo ho fatto per un periodo, ho imparato, ma sono tornata. Qui è casa mia”.

(Gabriele Arlotti)

2 COMMENTS

  1. Sono, o meglio, ero di città… ma preferisco la biblioteca di paese
    A me questa biblioteca piace, non la utilizzo più come un tempo perchè ho da leggere una serie di libri miei che mi terrà impegnata fino… alla quarta età, ma quando la visito la trovo accogliente e a misura d’uomo. Molto meglio della Panizzi, ad esempio, che certamente offre una scelta maggiore ma che sembra una città. Mi piace la nostra biblioteca, sembra di essere in casa e se posso dare un suggerimento (qualcuno mi taccia di eccessivo formalismo e quindi non me ne vogliano i bibliotecari) mi piacerebbe che chi vi lavora (e non sempre è dietro al bancone) fosse facilmente identificabile da un tesserino o qualsivoglia “logo” che ne renda immediabilmente riconoscibile il ruolo anche ai nuovi frequentatori. Magari attraverso una semplice frase di benvenuto e di offerta d’aiuto.
    Complimenti a tutti e i migliori auguri di buon lavoro.

    (Cristina Casoli… bibliofila)