Home Cronaca Dall’Europa a Castelnovo con i minori per l’accattonaggio: denunciati

Dall’Europa a Castelnovo con i minori per l’accattonaggio: denunciati

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CASTELNOVO MONTI (15 febbraio 2010) - Nel giorno di San Valentino gli agenti della Polizia Municipale di Castelnovo Monti, che fanno parte del Servizio Associato che riunisce, insieme al capoluogo montano, i Comuni di Baiso, Carpineti, Toano e Viano, hanno fermato una coppia di nazionalità rumena, senza fissa dimora, intenta all’accattonaggio nel centro castelnovese.

La situazione più incresciosa era però che i due usufruivano dell’ausilio, in tale operazione, dei tre figli, tutti minorenni. La situazione è stata segnalata e denunciata alla Polizia Municipale da due cittadini del paese, che non si sono limitati a comunicare ciò che avevano visto, ma hanno anche deciso di rilasciare testimonianza ufficiale al comando della Municipale, così da farsi parte attiva della rapida indagine. Ad essere fermati e denunciati sono stati un uomo, C.S, del 1984, e la sua compagna, S.L., del 1985, che erano intenti ad elemosinare insieme ai tre figli, nati rispettivamente nel 2003, 2004 e 2006.

Bambini che erano spinti a chiedere loro stessi l’elemosina ai passanti. Uno dei cittadini che ha poi reso testimonianza era stato appunto avvicinato dal bambino più grande. Oltre che su alcune strade ed in una piazza centrale del paese, la famiglia è entrata anche in un bar per chiedere soldi agli avventori.L’intervento della Polizia Municipale ha poi portato all’identificazione ed alla denuncia dei due genitori, ai sensi dell’articolo 600 “Octies” del Codice Penale, che per accattonaggio con utilizzo di minori prevede sino a 3 anni di reclusione.

La situazione della famiglia, che vive in roulotte ed ha viaggiato un po’ per tutta Europa, è stata segnalata anche alla Procura della Repubblica ed al Tribunale dei minori. “Vorrei sottolineare – afferma il Comandante del servizio associato Marco Longagnani- l’importanza dell’atteggiamento collaborativo e costruttivo dei cittadini, che, mossi a compassione dalla situazione dei tre bambini, non si sono limitati semplicemente a sporgere una lamentela, ma pure a rischio di qualche noia personale, e dedicando il loro tempo a redigere le pratiche necessarie, si sono fatti parte attiva dell’indagine”.