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Anniversari / Amore durante la guerra

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“Arrivarono i partigiani, che volevano far sospendere il banchetto ma poi si unirono ai festeggiamenti ”: era sabato 10 febbraio 1945 quando, ancora in pieno clima di guerra, nel borgo di Savognatica si coronò la storia d’amore di Francesco Mercati e Wilma Casini, che mercoledì prossimo celebreranno i sessantacinque anni di matrimonio.

“Ci sposò nella chiesa di San Pietro, assieme ad un’altra coppia del paese, il parroco don Ferdinando Rivi, originario di Costabona - raccontano i due coniugi, che hanno rispettivamente 85 e 82 anni - cui seguì la festa, che continuò fino a pomeriggio inoltrato, allietata dall’orchestra Borgonovi di Cavola”.

I coniugi Mercati, che vivono nella loro accogliente casa all’entrata del paese assieme al figlio Roberto, insegnante ed artista, ricevono spesso anche le visite della figlia Gloria, ragioniera, dei tre nipoti (Romina, Davide e Vanessa) e dei tre piccoli pronipoti (Giulia, Giada ed Elia).

“La nostra vita - sottolineano Francesco e Wilma, che hanno lavorato prima come mezzadri e poi come conduttori di un’azienda agricola - è stata segnata da alcuni momenti di gioia ma anche da molti episodi dolorosi, come la scomparsa di tre figli. Giulio aveva solo quattordici mesi quando ci lasciò. Nel 1947 nacque Giulia, che se n’è andata in cielo il 6 gennaio di due anni fa, giorno dell’Epifania. Nel 1949 ebbe la luce il nostro secondo maschio, che chiamammo sempre Giulio, in ricordo del primogenito, che però perì tragicamente, in un incidente in campagna, nel fiore della sua esistenza, all’età di 18 anni”.

Il grande senso dell’ospitalità è da sempre una prerogativa della casa della famiglia Mercati, “un’abitazione che abbiamo realizzato negli anni settanta - spiegano - e con cui abbiamo avverato il sogno di tutta una vita, rincorso con tanti sacrifici e sudore”.

Francesco, che è stato segretario per oltre quindici anni della locale latteria sociale, dal 1965 al 1982, narra anche degli anni della guerra, che si sono intrecciati fortemente con la sua giovinezza e la sua esperienza di sposo novello: “Dopo l’armistizio dell’8 settembre del ’43 - sottolinea - ero soldato a Trieste e ci fu lo sbandamento. Eravamo braccati dai nazisti: riuscii a scappare un po’ a piedi e un po’ in treno, e fu provvidenziale l’aiuto di una donna che mi diede abiti civili. Poi a Savognatica, durante un rastrellamento, rischiai ancora l’arresto, ma mia sorella riuscì a salvarmi, anche perché dimostravo qualche anno in meno. Nel primo dopoguerra fui quindi richiamato alle armi: durante il servizio a Maddaloni di Caserta appresi la notizia della morte del mio primo figlio”.

Con una lucidità e una vivacità invidiabili, Francesco Mercati e Wilma Casini proseguono nella loro esperienza terrena, sempre disponibili all’ascolto e all’accoglienza, tra i promotori, fra l’altro, delle feste paesane e delle iniziative di solidarietà estive che si tengono ogni anno in quel di Savognatica.

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