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Ecomostro di Casalino di Ligonchio: Legambiente ne chiede l’abbattimento

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Interviene nel merito dell’ecomostro in località Cà Bracchi anche Stefano Regio, president di LEGAMBIENTE LIGONCHIO, che da circa un anno gestisce l’Ostello Comunale della Gioventù di Casalino di Ligonchio. “Sin dall’inizio della nostra avventura a Ca' Bracchi – dichiara Regio – abbiamo dovuto fare i conti con questa orribile ed imponente presenza che, oltre ad essere ben visibile percorrendo la SP 18, è purtroppo anche nelle immediate vicinanze dell’Ostello che gestiamo. Questo non fa che aggravare l’intero quadro della situazione visto che l’ecomostro è un pessimo doppio biglietto da visita per l’intero Comune di Ligonchio”.

“Infatti – continua Legambiente Ligonchio – si trova nel cuore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e anche a pochi metri dall’unica struttura turistica dell’intero Comune di Ligonchio che ha fatto dell’educazione ambientale e del turismo sostenibile la sua vera è propria 'mission'. E’ demoralizzante lavorare in un contesto dove tutto lo sforzo che viene fatto dal nostro staff per trasmettere ai più piccoli i valori del rispetto ambientale (e quindi anche urbanistico) viene vanificato dalla presenza di questo scempio”.

Anche Legambiente, da sempre impegnata nel combattere e denunciare qualsiasi sorta di malcostume edilizio e ambientale, si schiera a fianco dell’Amministrazione comunale di Ligonchio per cercare di risolvere definitivamente il problema. Certo la strada da percorrere non sembra essere delle più facili, anche se, a giustificazione della demolizione non si può certo tralasciare l’aspetto della pericolosità, vista la vicinanza della struttura in oggetto alla strada comunale e quindi al centro abitato di Case Bracchi.

“Inoltre – precisa la nota di Legambiente Ligonchio – non si deve dimenticare che è la stragrande maggioranza degli abitanti a chiederne la demolizione. E anche per noi diventa sempre più imbarazzante convivere con questa triste realtà perché in evidente conflitto con le esperienze naturalistiche e di informazione turistica che l’Ostello offre ai numerosissimi visitatori di quella che oggettivamente rappresenta una delle zone più suggestive del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano".

"Vista l’impossibilità di poter procedere in tempi brevi – conclude Stefano Regio - chiediamo però con forza all’Amministrazione comunale, che si è dimostrata sensibile a questo tipo di problematiche, di invitare il proprietario a recintare e mettere in sicurezza l’area in questione visto il numeroso passaggio di persone (specie nel periodo estivo) e il reale pericolo che qualche bambino possa infilarsi dentro alla struttura o che parte di essa si possa staccare interessando tragicamente le abitazioni nelle vicinanze. L’abbattimento del mostro sarebbe comunque un segnale auspicabile ed importante che un Comune, che si appresta ad ospitare la sede amministrativa del Parco, deve alla sua popolazione e all’ambiente stesso”.

14 COMMENTS

  1. Ecomostro? O cosa altro?
    In questo commento voglio andare “controcorrente”, contro il pensiero comune, il sentire “facile”. Al sottoscritto non pare un “ecomostro” ma una struttura in c.a. al “rustico”. Forse chi ha richiesto i titoli abilitativi (non scordiamoci che per edificare, anche in prossimità della strada provinciale, occorrono i permessi), aveva intenzione di realizzare, che so, degli appartamenti?
    Quanti ecomostri simili a questo sono stati costruiti nella nostra montagna, ultimati abitati utilizzati, vedi per tutti il GRATTACIELO DI CASTELNOVO NE’ MONTI, ma non per questo vengono definiti ECOMOSTRI. Certamente la proprietà deve farsi carico di recintare, custodire, impedire l’accesso a chiunque non abbia titolo ad un cantiere, perchè, ancorchè datato, di questo si tratta. La sensibilità “verde, ambientalista ecc.” che dovrebbe albergare in ognuno di noi si manifesta poi nell’indicare la mancanza di altri, senza guardare al nostro piccolo orticello. Quanti a Case Bracchi hanno i giardini ben curati, con il tappetino di prato inglese, le rose, le piante potate, le siepi curate ecc.? O quanto c’è di disordine nel borgo? Sia negli spazi pubblici che in quelli privati? Mi hanno sempre insegnato che prima di andare a indicare magagne altrui è necessario verificare quelle a casa nostra.
    Per ultimo, una proposta al Sig. Stefano Regio, visto la vocazione turistica ambientale e vista la vicinanza alla sua struttura: perchè non pensate ad un eventuale acquisto dell’immobile e riconversione in spazi dedicati all’accoglienza turistica? Risolvereste due problemi:
    1) non ci sarebbero più ecomostri in circolazione;
    2) aumentereste la vostra capacità ricettiva.
    Saluti.

    (mb)

  2. Replica a “ecomostro di Ligonchio”
    Mi preme fare alcune osservazioni a quanto pubblicato sulla stampa locale relativamente all’ecomostro di Casalino di Ligonchio costruito negli anni ’77/’80 a circa 100 ml. di distanza dall’Ostello della Gioventù gestito da Legambiente.
    1) Quando Legambiente ha partecipato all’asta pubblica per la gestione dell’Ostello ha sicuramente preso visione dell’ambiente circostante e quindi anche dell’ecomostro senza fare alcuna considerazione in merito.
    2) Si tratta di una struttura costruita con sacrifici da un privato che poi, per sue vicissitudini personali, non l’ha potuta completare: tante altre ce ne sono in queste condizioni anche di proprietà pubblica, più pericolose per la pubblica incolumità ma con la fortuna di non avere nelle adiacenze un vicino scomodo come Legambiente. Più ragionevole sarebbe stato se questi sbandieratori del vessillo verde avessero fatto un censimento di queste strutture segnalandole a chi di dovere.
    3) Questi declamatori del “rispetto ambientale e turistico” guardano sempre lontano e non vedono o non vogliono vedere lì vicino, nell’area adiacente all’ostello, dove loro, gestori, hanno allestito una “stalla” all’aperto – piccole strutture fatiscenti – ricovero di n. 5/6 asini che “pascolano” nella neve determinando una situazione di maleodore e soprattutto di indecenza tale da indurre gli abitanti delle case limitrofe a sottoscrivere una petizione accolta favorevolmente dall’Usl che ne ha ordinato l’allontanamento. Alla vista dei turisti sarà meglio l’ecomostro che danneggia l’ostello o la stalla a fianco di detta struttura non fosse altro che per l’odore che ne deriva?
    4) Infine il Sig. Regio ha allestito un’altra stalla simile a quelle precedenti in località “Laghi”, dove detiene n. 2 cavalli: questo non è certamente un ecomostro ma ugualmente sconcertante per i turisti, per chi vuole bene agli animali e per tutti coloro che, in passeggiata, commentano amaramente una simile visione sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista del trattamento alle due bestie.
    A Ligonchio la brutta stagione e quindi la pioggia, la neve, le intemperie vanno da ottobre/novembre a marzo/aprile.
    Infine è triste fare sempre riferimento al Parco nazionale e alla sua “mission” (si documenti il Sig. Regio perchè la sede amministrativa del Parco è da quel dì che è a Sassalbo), dichiarare che è la maggior parte degli abitanti la zona a chiederne la demolizione quando non è vero, mentre la sola cosa positiva detta è quella della messa in sicurezza della struttura per la quale non era necessario fare tanto clamore ma semplicemente rivolgersi al responsabile del servizio tecnico comunale.

    (Ilio Franchi)

  3. Replica al sig. Franchi
    Gen.mo Sig. Ilio Franchi, dispiace leggere queste sue dure parole nei confronti di Legambiente e in particolare dei gestori della struttura, tanto più che nell’articolo riguardante il cosiddetto “ecomostro” di Casalino non si fa menzione del suo nome e della sua persona nè tantomeno si butta fango sul proprietario del vecchio edificio.
    Si sa, la vita a volte riserva amare sorprese e spesso, nonostante i nostri sacrifici, siamo costretti ad interrompere ciò che stiamo faticosamente costruendo.
    L’articolo è stato volontariamente scritto e pubblicato dal giornalista della @CGazzetta#C; Legambiente ha semplicemente concordato con lui riguardo al degrado in cui detta struttura versa ed alla sua conseguente e possibile pericolosità per l’incolumità pubblica.
    Ciò che Lei ha scritto sono accuse gravi e gratuite ed è per questo motivo che sono a rispondere al Suo commento.
    I nostri asini (e cavalli) sono tutti microchippati, iscritti all’anagrafe equina, vaccinati e sottoposti dai veterinari dell’Asl al Coggins Test ogni anno, quindi visitati da personale esperto anche in materia di benessere animale; e mai nessuno di loro ci ha mosso accuse di maltrattamento o mancato benessere; anzi, il dottor Beretti ogni anno si complimenta per lo stato di buona salute degli equidi in questione.
    Forse i ricoveri da noi costruiti peccheranno di semplicità (sono di legno e non prefabbricati), ma non sono abusivi, perchè come lei saprà non hanno un basamento di cemento nè tantomeno superano i 3 mt x 3 mt. Lei sarà geometra, ma io sono etologa e le posso giurare che la possibilità di poter uscire dal capanno in ogni momento desiderato, la possibilità di rotolarsi sul terreno o sulla neve (lo fanno per pulirsi, sa? noi li chiameremmo bagni di fango se fossimo alle terme), di ripararsi quando il vento è troppo forte (pioggia e neve non danno loro fastidio, il folto pelo invernale li rende impermeabili all’acqua ed il vento è la sola cosa che temono), il cibo e l’acqua fresca sempre a loro disposizione li rende animali felici e li fa “sopportare” il fatto di non avere a disposizione una stalla chiusa ed in muratura, dove il sole invernale non fa mai capolino.
    Per quanto riguarda la petizione (a noi fatta pervenire dalla Sua persona, in palese violazione della privacy dei firmatari), firmata da una dozzina di proprietari delle case della zona (non tutti abitanti, in quanto residenti altrove e presenti in paese solo per una quindicina di giorni ad agosto) risulta falso il parere favorevole dato dall’Asl: nessun maleodore, nessuno scolo, nessun pericolo per l’acqua dell’acquedotto, nessun obbligo ad andarsene. Solo un consiglio da noi accettato e soddisfatto: da maggio a novembre gli asini si trovano in un recinto molto lontano dalle case. L’obbligo di allontanamento degli animali poteva e doveva essere emesso dal sindaco stesso, ancora nella figura della Sua persona nel 2008: Lei saprà meglio di me che nessuna ordinanza è stata da Lei emessa in tal senso. Se la situazione fosse davvero così grave come da Lei descritta e le condizioni degli animali così pessime, pensa forse che tutte le persone che dall’agosto del 2008 a questa parte hanno frequentato e continuano, sempre più numerose, a frequentare l’ostello, ritornerebbero? Non sporgerebbero forse altrettante denunce? A noi gestori nessuna lamentela è mai arrivata; anzi, sempre più famiglie vengono a trovarci ed apprezzano il nostro lavoro.
    Come sempre, Le rinnoviamo l’invito ad un incontro a “quattr’occhi”: venga a farci visita, sarò ben contenta di spiegarLe qualcosa sulle reali necessità di questi animali, a leggere i loro segnali di felicità (non son tristi come Le sembrano!)… e sarò ben lieta di prendere da Lei lezioni di geometria (e affini), materia in cui, lo ammetto, son sempre stata carente!

    (Sara Zannoni, gestore dell’ostello)


  4. Carissimo Ilio, non nascondo che leggere queste tue parole mi fa male, anzi mi disgusta. Però allo stesso tempo mi sento sollevato, perchè forse riesco a togliermi un (molti???) sassolini dalla scarpa, perchè me ne dai l’opportunità. Ho cercato di non cadere mai nelle tue numerosissime trappole e anche questa volta non voglio commetere l’errore. Però una risposta te la devo dare perchè non si può sputare veleno cosi a vanvera. O per lo meno mi piacerebbe farti capire che al nostro comunicato non era necessario rispondere in questo modo offensivo e lesivo per il lavoro che svolgiamo tra mille difficoltà in quel di Ligonchio. O forse la tua presa di posizione nasconde qualcos’altro?
    Cercherò di rispondere educatamente punto per punto.
    1) @G”Quando Legambiente ha partecipato all’asta pubblica per la gestione dell’Ostello ha sicuramente preso visione dell’ambiente circostante e quindi anche dell’ecomostro senza fare alcuna considerazione in merito”#G. Benissimo, quando Legambiente ha partecipato all’asta pubblica per la gestione dell’Ostello ti posso assicurare che non ha avuto molte occasione per visionare l’ambiente circostante in quando troppo impegnata ad elencare tutte le magagne e le MANCANZE gravi strutturali che la struttura in oggetto (realizzata durante la tua Amministrazione) ha da subito dimostrato. Ti ricordi dell’ascensore scomparso??? Dell’impianto anticendio inesistente? Ah, e non ti dimenticare dei lavori esterni neanche mai presi in considerazione. La struttura in oggetto è stata realizzata con fondi europei e tu dovevi farla diventare un ostello in piena regola. Cosi non è stato (tralasciamo il penoso svolgimento dell’apertura delle buste…). Noi abbiamo accettato di cogliere la sfida e quindi anche la struttura in quello stato. Di più non dico, tutta la documentazione è in mano ai nostri avvocati e il tutto prenderà l’iter che dovrà prendere. Non sono queste le pagine per parlare di questo. La vita è fatta di priorità e in quel momento l’ecomostro ti posso assicurare che non lo era.
    2) @G”Si tratta di una struttura costruita con sacrifici da un privato che poi, per sue vicissitudini personali, non l’ha potuta completare: tante altre ce ne sono in queste condizioni anche di proprietà pubblica, più pericolose per la pubblica incolumità ma con la fortuna di non avere nelle adiacenze un vicino scomodo come Legambiente. Più ragionevole sarebbe stato se questi sbandieratori del vessillo verde avessero fatto un censimento di queste strutture segnalandole a chi di dovere”#G.
    Nel nostro comunicato (che ricordo uscito solo il giorno dopo di un articolo, non nostro, pubblicato sulla @CGazzetta di Reggio#C che parlava appunto dell’ecomostro) non accusiamo nè offendiamo nessuno nè chiediamo cose impossibili. Per quel che riguarda il censimento mi sa che qualcuno deve averlo fatto e guarda un po’ che è successo che hanno individuato una struttura abusiva proprio costruita a fianco al Municipio che tu amministravi… Chissà di chi era??? E’ stata abbattuta giustamente.
    3) @G”Questi declamatori del ‘rispetto ambientale e turistico’ guardano sempre lontano e non vedono o non vogliono vedere lì vicino, nell’area adiacente all’ostello, dove loro, gestori, hanno allestito una ‘stalla’ all’aperto – piccole strutture fatiscenti – ricovero di n. 5/6 asini che ‘pascolano’ nella neve determinando una situazione di maleodore e soprattutto di indecenza tale da indurre gli abitanti delle case limitrofe a sottoscrivere una petizione accolta favorevolmente dall’Usl che ne ha ordinato l’allontanamento. Alla vista dei turisti sarà meglio l’ecomostro che danneggia l’ostello o la stalla a fianco di detta struttura non fosse altro che per l’odore che ne deriva?”#G. E qua casca l’asino… come si suol dire!!! Perchè queste balle? Perchè queste menzogne? Ma soprattutto perchè questo veleno??? Gli asini in questione oltre ad essersi conquistati una notevole importanza a livello locale e non solo, contribuiscono con il loro lavoro ad incrementare e sviluppare il turismo in una zona che da questo punto di vista è molto morta. Chiaramente sono trattati benissimo e nel rispetto della loro “natura” e visto che vengono impiegati in attività escursionistiche e trekking e che sono costantemente a contatto con bambini di tutta Italia vengono giustamente e professionalmente seguiti dai veterinari di competenza, dall’Usl; sono in regola con i passaporti, assicurazioni, microchip, vaccinazioni ed assicurazioni. La “sommossa popolare” di cui tu parli sappiamo benissimo essere stata mossa da te (non è che abiti a Cinquecerri, abiti a Ca’ Bracchi, ma guarda un po’ il caso, delle volte…), tanto è vero che violando le più elementari regole della privacy ci hai fatto pervenire questo foglio con una decina di firme (quindi noi siamo a conoscenza di nomi e cognomi di cui non dovremmo sapere niente) in segno di sfida. Lo sai benissimo che l’Usl (invitata da te, ci hanno fatto vedere la richiesta emessa dal tuo ufficio) è venuta a vedere la situazione di persona. Sai che cosa ha detto? Lo sai ma non lo vuoi dire, eh… Ha detto che non ci sono problemi, visto il numero di capi, e che comunque loro non potevano prendere nessun tipo di decisione; la decisione spetta al sindaco, hanno detto. La decisione il sindaco non l’ha presa mai… Altra coincidenza??? Ma come mai, Ilio, non hai preso decisioni??? Forse non avevi la coscienza cosi a posto per assumerti un onere cosi fastidioso???
    Comunque hai dimenticato di dire che visto l’episodio il nostro senso di responsabilità ci ha spinti ha trasferire gli asinelli in un recinto lontano lontano da tutte le case. Gli asini vengono tenuti a fianco all’ostello solo pochi mesi all’anno (inverno) perchè l’acqua gela e sono più comodi da governare. Le case in quel periodo sono disabitate e non è un problema per nessuno. Ma tu no. Tu questo non lo vuoi dire perchè se no come si fa a sputare un po’ di veleno??? In ultimo ti posso garantire che alla vista dei turisti la cosa brutta è l’ecomostro, non certo l’ostello; e neppure gli asini, che sono diventati in breve tempo un’attrazione per scuole e famiglie che giungono (finalmente… oserei dire) da tutt’Italia per partecipare alle numerose iniziative che proponiamo. In un anno e mezzo di attività quasi 2000 visitatori… E pensare che neanche ce lo volevi dare!!! Anche il Parco nazionale finalmente si sta rendendo conto della nostra terribile realtà e ti dò una @Cnews#C: lo sai che da quest’anno abbiamo acceso una collaborazione con il Parco per portare i bagagli e i bambini su e giù dai rifugi??? Sai, hanno detto che è uno spettacolo veder girare nei boschi degli asini cosi mal nutriti e sofferenti… E’ stroppo figo!!! Per non parlare dell’intero Istituto comprensivo di Busana… Hanno mandato in massa tutti gli scolari a vedere gli asini maltrattati e puzzolenti!!!
    4) @G”Infine il Sig. Regio ha allestito un’altra stalla simile a quelle precedenti in località ‘Laghi’, dove detiene n. 2 cavalli: questo non è certamente un ecomostro ma ugualmente sconcertante per i turisti, per chi vuole bene agli animali e per tutti coloro che, in passeggiata, commentano amaramente una simile visione sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista del trattamento alle due bestie”#G. Idem come sopra, se non che la differenza è che i turisti si fermano (creando anche intralcio alla circolazione) per fotografare i nostri cavalli (una bellissima avvelliniese e un’anglo-araba). Perchè in montagna quando si gira è bello vedere i cavalli (non solo gli ecomostri); perchè è questo che i turisti si aspettano di trovare in Appennino. Li vedono, scendono e scattano foto, fanno scendere i bambini e vanno ad accarezzarli. Perchè sono buoni, perchè sono felici, perchè sono liberi e non rinchiusi in uno squallido box per mesi e mesi magari al buio. Hai mai sentito parlare di gestione naturale del cavallo? Del metodo Pat Parelli o Monty Roberts?? Eppure l’inverno è lungo e quando i nostri cavalli “pascolano” felici tra la neve magari potresti trovare il tempo per leggere ed informarti; quante cose si imparano leggendo.
    Infine voglio concludere ricordandoti che non posso accettare lezioni di ambientalismo da te. Tu che hai sempre avvallato durante la tua amministrazione chi scaricava abusivamente oggetti di qualsiasi tipo ovunque. Lo hai fatto nel momento in cui hai ignorato sistematicamente tutte le nostre segnalazioni. Addirittura una volta c’era una segnalazione che non potevi ignorare… perchè avevamo beccato il Comune di Ligonchio che scaricava materiali inerti (lo abbiamo anche visto pubblicato qua su @CRedacon#C) derivanti dai lavori per il rifacimento della piazzetta comunale in un area dove era ben visibile in cartello “DIVIETO DI SCARICO”!!!
    Su, Ilio, non si raccontano le bugie. Se quello che ho scritto non corrisponde a realtà ti prego di querelarmi subito. Io domani mattina la querela la vado a fare a te.
    A presto e non te la prendere, la vita è bella!!!

    (Stefano Regio, gestore dell’Ostello e presidente di Legambiente Ligonchio)

  5. Ecomostro di Casalino ed ecomostro di casa Pepo (Castelnovo ne’ Monti)?
    Interessante l’ecomostro di Casalino, ma l’ecomostro di Casa Pepo a 500 metri dalla Pietra di Bismantova e in bella vista? Ve lo siete dimenticato? Oppure è protetto… dall’Unesco? Se è così, scusate.
    Grazie.

    (Sergio)

  6. Replica a Stefano Regio e ai suoi asini vicino all’ostello
    Sono abituato ad essere conciso ed essenziale: alle tante sparate fatte dal Sig. Stefano Regio rispondo per dovere di cronaca avendo rilevato inesattezze, falsità ed opinioni del tutto personali in tanti casi senza alcun specifico riferimento valutando amaramente che le risposte hanno eluso completamente il nesso delle osservazioni fatte dal sottoscritto.
    Quel proverbio che dice della pagliuzza nell’occhio del vicino e non vede la trave nel proprio si addice come principio al nostro caso, anche se in effetti quell’ecomostro, come impropriamente lo si vuole chiamare, non è una pagliuzza ma certamente una struttura non bella a vedersi: ma sono sempre più convinto che neanche la visione di 5/6 asini che stazionano sempre nel cortile di un ostello visitato da oltre “2000 persone” sia un spettacolo favoloso dando per scontato che sono vaccinati, microcippati, assicurati, etc. Questo era ed è la mia opinione e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario.
    Sul resto ho poco da dire. Asta pubblica: se era una struttura così fatta male perchè avete partecipato all’asta? Sul censimento degli ecomostri: un illuminato cittadino ha pensato bene di danneggiare l’allora sindaco per una struttura abusiva in Ligonchio capoluogo. Peccato che ha sbagliato persona: la detta struttura non era di proprietà del sindaco e il danno lo ha fatto a terzi! Sul parere dell’Usl. Tutte menzogne: il sindaco di allora non ha promosso alcuna petizione ma ha sempre cercato di stemperare gli animi di coloro che venivano in ufficio a lamentarsi: quando è arrivata la petizione ha semplicemente fatto il suo dovere richiedendo all’Usl il parere che è visionabile da chiunque negli uffici comunali: la stagione estiva era ormai trascorsa e il sindaco ha ritenuto non dover emettere alcuna ordinanza. Il materiale di risulta della piazzetta comunale, come già detto a suo tempo, è stato “depositato” dall’Amministrazione in una vecchia discarica con l’intento di recuperarlo trattandosi di materiale ottimo da sottofondo. C’era già un accordo con una impresa per il suo riutilizzo.
    Per concludere, la querela. Io non sono abituato a fare certi atti nè li farò mai se non per costrizione: non sono tuttavia intimorito dalla minaccia del Sig. Regio nè mi farà desistere dall’esprimere con franchezza le mie opinioni. Mi congratulo infine per la promozione del Sig. Regio a Presidente di Legambiente di Ligonchio e mi permetto di dargli un consiglio spassionato: questa associazione di solito opera a 365 gradi e non in modo settoriale.
    Auguri e buon lavoro.

    (Ilio Franchi)


  7. Wiliam, non devi giustificarti con me, lo farai con il tuo avvocato. Sono stufo delle tue storie. Gli asini non stanno dove dici tu tutto l’anno ma solo d’inverno. Con questo concludo, ci vediamo presto nelle opportune sedi… Quante cose avrai da spiegare,eh???
    Ciao.

    (Stefano Regio, presidente Legambiente Ligonchio)


  8. Ah, dimenticavo… all’asta pubblica abbiamo partecipato nonostante tu non volessi (lascio immaginare il perchè…). Purtroppo abbiamo scoperto che la struttura era stata realizzata fuori norma solo dopo averla vinta. Diciamo le cose come stanno, per favore. Poi sarai tu a spiegare al giudice perchè non è stata fatta a norma di legge.
    A presto.

    (Stefano Regio, presidente Legambiente Ligonchio)

  9. Commento firmato
    Mi chiedo cosa pensare da residente a Ligonchio, di una simile diatriba… Accuse molto pesanti da parte di un ex sindaco ad un cittadino che cerca di valorizzare con il suo lavoro e con la fantasia il territorio dello stesso Comune. Mi chiedo con quale stato d’animo i cittadini che hanno votato Franchi a suo tempo leggano questi articoli… Che dire? Scandaloso è poco. Franchi che ha trovato nel suo cammino di sindaco la possibilità di costruire una struttura importante come l’ostello, in un comune che non ha a disposizione alberghi per la ricettività, anzicchè difendere con tutte le sue forze questo edificio e chi lo gestisce pagando un affitto regolare al Comune (o no?), complimentandosi per le presenze in visita e quindi creando turismo, si accanisce contro. Inconcepibile!!!! Ma cosa ha fatto questo sig. Regio per meritare queste cattiverie? Non era più semplice da parte di Franchi ammettere che sì, quell’edificio denominato “ecomostro” aveva una storia, sacrifici, a suo tempo importanti per un cittadino, ma che ora effettivamente non è un fiore all’occhiello per Ligonchio; è così difficile da parte di un sindaco (anche se non rieletto) usare il buon senso? O forse è la sconfitta che “brucia”? Gli asinelli? Ma ci siamo dimenticati di quando in tutte le case c’erano animali? E per fortuna, sollevavano dal duro lavoro i contadini. Odore? Pensate sia più piacevole lo smog che si respira a Milano o in quasi tutte le città? Io senza dubbio preferirei gli asini. Ma poi chi li conosce sa, sa come si allevano che come vanno trattati; o vogliamo fare i tuttologi?
    Un’altra domanda però mi sorge spontanea: ma l’attuale amministrazione, che conosce o ha avuto modo di verificare il lavoro di Franchi nella precedente fase, cosa fa? Sta a guardare? Aspetta di vedere chi tra Regio e Franchi la spunterà? Io penso che sarebbe doveroso intervenire da parte dell’attuale giunta: 1) per chiarire come mai Legambiente reclama lavori non finiti; 2) quella struttura fatiscente ora è passata a loro.
    Ma la cosa più grave che dice Franchi è legata al Parco nazionale, ma lui, la sua maggioranza cosa hanno fatto perchè una delle due sedi non fosse a Ligonchio? Quella casa ora di proprietà del Comune come mai non ha trovato il modo di adibirla a sede in cinque anni di mandato. Tanto alla fine ciò che conta è poter dire “ho fatto il sindaco”; se poi non si è concluso niente e i cittadini sono delusi, anche i “tuoi”, è sempre colpa di altri, vero, Franchi?

    (Commento firmato)

  10. Risposta a commento firmato
    Mi confronto volentieri con chiunque ma rifiuto il dialogo con chi non ha il coraggio di firmarsi. Il migliore “buon senso” sarebbe stato quello di apporre una chiara e leggibile firma in calce a quanto scritto.
    Auguri!!!!

    (Ilio Franchi)

  11. Stalle e abitazioni
    Sono a domandare come mai i cosiddetti “verdi” brontolano se vi sono animali da cortile come galline ad altri bipedi all’interno dei centri abitati e poi difendono la posizione di asini di fianco all’ostello e fin dentro ai centri abitati; vorrei sapere perchè questa doppia valenza, come su tutte le altre cose.
    Ed una ultima cosa: occorre rispettare oltre che pretendere di essere rispettati e quindi smettiamo di buttare fango in faccia alla gente; siamo neanche mille persone e basandomi anche sulle diatribe precedenti fra poco saremo il paese piò litigioso della provincia.

    (Gianni)

  12. Egregi sig. presidente Regio e signora Zannoni
    Valorizzare il nostro Appennino con iniziative come la vostra è sicuramente meritorio sia per mantenere un po’ di vita in un territorio che si sta paurosamente spopolando e nello stesso tempo creare i presupposti per attirare un turismo che in questo momento non ha nessuna attrattiva di riferimento. Quindi tutti dobbiamo apprezzare quanto da lei portato avanti magari anche a costo di tanti sacrifici. Tuttavia questo non la autorizza a demonizzare, solo per una mera polemica, altre situazioni locali e soprattutto a trattare i suoi animali (asini e cavalli) nel modo illustrato dal sig. Franchi ex sindaco e sul quale non ho elementi per dubitare della sua parola. Gli animali vanno rispettati come rispettate devono essere le persone che abitano nelle zone limitrofe e non costringerle a respirare aria maleodorante. Il rispetto per gli animali e per le persone è fondamentale per ogni rapporti civile. Sono sicuro che da questo episodio troverà le soluzioni per rendere l’ostello molto più ospitale e soprattutto per trattare i suoi animali in modo più consono.
    Cordiali saluti.

    (E. Fiorini)

  13. Risposta…speriamo l’ultima
    Mi scusi, Sig. Fiorini, leggendo il suo commento mi sembra molto chiaro e lampante che sta parlando di una situazione che non conosce affatto o che magari conosce solo per aver sentito in giro una qualche “malalingua” (e in questo periodo mi creda ve ne sono parecchie in giro…). Comunque a costo di ripetermi per l’ennesima volta preciso che gli asini non sono in mezzo alle case (se non quelle disabitate). Con l’arrivo del bel tempo e soprattutto con l’arrivo dei villeggianti vengono spostati già da parecchio tempo lontanissimo dalle case. Mi sembra che questo sia il rispetto di cui Lei giustamente parla (e tengo a precisare che non ci obbliga la legge a fare questo ma solo il nostro buon senso).
    In ultimo vorrei pregarLa di non accusare una realtà come la nostra di maltrattare gli animali. Noi abbiamo contribuito ad incrementare notevolmente il turismo (specie quello delle famiglie e dei bambini) proprio grazie ai nostri animali e quindi tutto posso accettare meno che trattiamo male le nostre bestiole. Vede, dire certe frasi e soprattutto pubblicarle senza informarsi è altamente lesivo per un’attività turistica che lavora proprio sul rispetto e sulla relazione con gli animali. Queste cialtronerie stanno già per costare una bella querela all’ex sindaco Franchi (sul fatto che quello che dice non sia da dubitare… beh, io e non solo io abbiamo diversi motivi per farlo, invece!!!) e mi sono ripromesso di inoltrarla a tutti quelli che senza informarsi (e quindi senza dimostrare quello che dicono) danno fiato alle trombe sparando fango e veleno su (ripeto) un’ATTIVITA’.
    Come al solito però invitiamo Lei e tutti quelli che hanno dubbi a riguardo a venirci a trovare, conoscerci e parlare. Sono sicuro che dopo il nostro incontro (che però mai avviene… chissà perchè) tornerà a casa con un altro punto di vista su di noi e sui nostri animali.
    Cordiali saluti.

    (Stefano Regio, presidente della Legambiente Ligonchio, Ostello dei Balocchi)


  14. Non posso fare a meno di intervenire per testimoniare la mia assoluta stima per il lavoro stupendo portato avanti dall’Ostello dei Balocchi. Io, tra le mie diverse attività, sono una guida ambientale escursionistica che da anni accompagna turisti e scolaresche nel nostro bellissimo Appennino. A volte ho dovuto far fronte a lamentele dovute a mancanze o brutture di alcune strutture turistiche, ma altre volte mi trovo a collaborare con persone che gestiscono in maniera stupenda e che mi rendono il compito molto meno arduo, anzi me lo facilitano molto; è questo il caso di Stefano e Sara e dei loro dolcissimi asinelli. Le attività che portano avanti consentono a me e ad altre guide di accompagnare in zona diversi gruppi e vi assicuro di aver sentito solo elogi verso di loro. E che dire del trattamento riservato agli animali? Ma per piacere, sono all’aperto e felici! Io abito a Vallisnera e, nonostante purtroppo non ci sia un ostello dei balocchi anche qui, in certi periodi dell’anno ci son ancora animali al pascolo (muli, capre, mucche, anche se pochi) vicino alle case ed io sono felice di farli vedere ai miei 2 bimbi o di portarli a Valbona dove fortunatamente si possono vedere greggi e mandrie in una certa quantità ed al pascolo.
    Concludo ringraziando ancora i gestori per la bella collaborazione che portiamo avanti con loro da quando hanno aperto e dando loro appuntamento alla prossima attività (ciaspolata? escursione? giochi con le scuole nel borgo di Casalino o in natura? ripristino di sentieri con ragazzi? festa del 25 aprile?… queste sono quelle che facciamo insieme che mi sono venute in mente..).

    (Andrea Poletti)

    P.S. – Piccolo consiglio: cercate di non farvi troppo innervosire da queste polemiche che, secondo me, contano ben poco!!