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Esposizione del crocifisso nelle classi e negli edifici pubblici, se ne parla in Consiglio provinciale

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Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia, presieduto da Gianluca Chierici, ha discusso l'altro ieri cinque ordini del giorno sull'esposizione del crocifisso nelle classi e negli edifici pubblici.

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Lega nord

Nell'ordine del giorno presentato dal gruppo della Lega nord si definiva la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo una "pericolosa intromissione nel nostro sistema democratico e si chiedeva alla Provincia di coinvolgere i rappresentanti locali delle amministrazioni scolastiche per assicurare la presenza dei crocifissi in ogni aula scolastica e il loro ripristino laddove fossero stati rimossi. Il documento è stato respinto con 16 voti contrari (Pd, Italia dei valori e Rifondazione comunista) e 10 favorevoli (Pdl, Lega nord e Udc).

Pdl

"Assicurare la presenza del crocifisso nelle aule e farsi garanti della presenza del crocifisso anche negli uffici della Provincia" e "sostegno al ricorso presentato dal governo italiano contro la sentenza della Corte di Strasburgo" era quanto chiedeva il Popolo delle libertà nel proprio ordine del giorno, che è stato respinto con 16 voti contrari (Pd, Italia dei valori e Rifondazione comunista) e 10 favorevoli (Pdl, Lega nord e Udc).

Udc

Il documento dell'Udc richiamava le parole del Capo dello Stato Giorgio Napolitano - "Il crocifisso è simbolo di valori che stanno alla base della nostra identità" - ed esprimeva una posizione favorevole al mantenimento del crocifisso nelle aule. Nel documento l'Udc chiedeva comunque alla Provincia di "assumere ogni opportuna iniziativa atta a rappresentare la volontà espressa da questa assemblea". Questo documento è stato approvato con 19 voti favorevoli (Pd, Pdl, Lega nord e Udc), l'astensione della presidente della Provincia Sonia Masini e del consigliere del Pd William Orlandini e 5 voti contrari (il Prc, l'Italia del valori e i consiglieri del Pd Umberto Beltrami e Guido Ligabue).

Partito democratico

Approvato anche l'ordine del giorno presentato dalla capogruppo del Pd Ilenia Malavasi, nel quale si esprime "rispetto per la sentenza della Corte europea" ma si sottolinea che "in presenza tuttavia di un legittimo ricorso dello Stato italiano" si considera "corretto continuare ad applicare i regolamenti in vigore, non ritenendo la presenza del crocifisso nelle scuole nè offensiva né condizionante rispetto alla libertà religiosa e al diritto di scelta dei bambini e dei genitori nella loro attività educativa". Nel documento si afferma anche che "la presenza di altre religioni e culture è da ritenersi un'occasione di reciproco arricchimento, perciò è importante continuare a perseguire gli obiettivi di inclusione e pacifica convivenza, respingendo strumentalizzazioni e integralismi". Sono stati 15 i voti favorevoli a questo ordini del giorno (Pd, Italia dei valori e Udc), 5 i contrari (Rifondazione comunista e Lega nord) mentre si è astenuto il Pdl.

Italia dei valori e Rifondazione comunista

"Se confermato l'utilizzo di mercenarie da parte di illustri personalità di governo dovrebbe portare alle loro immediate dimissioni, in quanto tali azioni sono contrarie alla stessa sensibilità che richiede la presenza dei crocifissi nelle quale". Questo si chiedeva nell'ordine del giorno presentato dall'Italia dei valori, poi sottoscritto anche da Rifondazione comunista, aggiungendo anche che "i principi di accoglienza cristiana dovrebbero tornare a essere linee guida per l'azione del governo italiano, che dovrebbe perciò immediatamente sospendere la politica dei respingimenti". Il documento è stato respinto con 23 voti contrari (Pd, Pdl, Lega nord e Udc), mentre hanno votato a favore Idv e Rifondazione.

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Il dibattito

"L'argomento andrebbe affrontato con spirito laico - ha detto il consigliere della Lega nord Paolo Roggero - Di per sé il crocifisso è un oggetto che viene da ciascuno arricchito di valore simbolico. Finora il crocifisso non ha mai disturbato coloro che non professano fede laica. Tutti noi, credenti e non, abbiamo visto il crocifisso in diversi luoghi, senza mai sentirci offesi". Per il consigliere del Pdl Daniele Erbanni si tratta di "un problema sentito da anni e non solo in ambito scolastico. Sarebbe stata auspicabile perciò una convergenza dei gruppi. Infatti, "in tutti i Comuni il Pdl ha presentato un documento insieme alla Lega nord" ha ricordato il consigliere Erabanni. "Ci pare davvero strano pensare che questo simbolo possa rappresentare un elemento di turbamento per i bambini, figli di genitori che non professano la religione cattolica", ha affermato il capogruppo dell'Udc Mario Poli, che ha poi ricordato come "veniamo da una cultura millenaria legata al cattolicesimo, dove il crocifisso simbolo di pace, fratellanza e rispetto delle persone". Poli ha continuato esprimendo "comunque convinzione dell'importanza della laicità dello Stato, per come è indirizzata nella stessa Costituzione italiana" ed ha dichiarato il proprio "voto favorevole a tutti gli ordini del giorno".
La capogruppo del Pd Ilenia Malavasi, nell'affermare che "si tratta di un tema più da convegno che da Consiglio provinciale" ha sottolineato che "il crocifisso è un simbolo per il suo valore nella storia italiana e proprio per questa sua valenza non può essere imposto con ordini del giorno" ed ha sottolineato sia la "laicità dello Stato da un lato, sia la libertà religiosa entrambe sancite dalla Costituzione". La capogruppo del Pd ha infine espresso la necessità di una "riflessione più articolata, non strumentale, in grado di considerare i grandi cambiamenti che la società italiana sta attraversando".
"Ritengo che questa non rappresenti la sede giusta per trattare queste tematiche, il Consiglio dovrebbe occuparsi di temi attinenti al territorio", ha affermato il capogruppo di Rifondazione comunista Alberto Ferrigno, dicendosi inoltre "meravigliato dei toni utilizzati in riferimento a quella che è una sentenza della Corte europea". Il capogruppo del Prc si è fine espresso "contro l'esposizione di simboli religiosi di alcuna confessione, perché rischiano di dividere invece che unire". Ferrigno ha infine detto: "Ad oggi nessuna legge della Repubblica Italiana impone la presenza dei crocifisso nelle aule e il nostro è uno Stato laico non confessionale".
Nell'illustrare il proprio documento il consigliere dell'Idv Rudy Baccarani ha parlato semplicemente di "un clima di ipocrisia generale che caratterizza la vita politica del Paese e che con il nostro documento vogliamo sottolineare".
Il consigliere del Pdl Tommaso Lombardini ha ribadito come "la laicità dello Stato vada sì difesa e tutelata" ma anche come "vi sia una contraddizione da parte chi non riconosce esprimendo talune posizioni che anche questa ha radici storiche, tradizionali e religiose che non possono essere disconosciute".
Il consigliere del Pd Marcello Stecco è intervenuto affermando che "il valore del crocifisso non appartiene solo a religione cattolica, ma anche a religioni cristiane e non, fino a chi non ha un credo religioso". Secondo l'esponente del Pd "è evidente come siano distanti le posizioni fra le parti politiche su questo tema, ma occorrerebbe innanzitutto intendersi su cosa significa cultura laica e prendere atto del fatto che la multiculturalità e la presenza di più religioni caratterizzeranno sempre di più il nostro Paese".
La consigliera della Lega nord Francesca Carlotti ha ricordato che "La Lega è stato l'unico partito che fin da subito si è mosso contro questa sentenza, andando in piazza nei giorni immediatamente successivi. Nessuno può privarci della nostro storia, della nostra identità e dei nostri simboli, nemmeno l'Europa. Noi infatti non siamo europeisti ma siamo federalisti". La consigliera Carlotti ha anche sottolineato che "questa sentenza fa seguito al ricorso di una sola persona, quando i sondaggi rivelavano che la maggioranza degli italiani erano invece contrari. Così è venuto meno perfino il maggioranza".
Per la consigliera del Pd Angela Zini si tratta di "una sentenza che tenta di imporre un laicismo che non è parte della storia dei Paesi europei". La consigliera Zini si è dunque detto favorevole "sia al documento del mio gruppo sia a quello dell'Udc, perché entrambi in linea con il mio pensiero".
"E' legittimo che un cittadino chieda parere alla Corte di Strasburgo, è un suo diritto", ha ricordato il consigliere del Pd Paolo Croci. "Se io personalmente ritengo che debba essere conservato il crocifisso, perché un Paese che non riesce a conservare propria identità, non riesce nemmeno a favorire l’integrazione, è però un punto fermo che vi debba essere un livello istituzionale condiviso, pertanto va evidenziata legittimità della sentenza e riconosciuto il diritto di questa cittadina a chiedere un parere alla Corte".
Il capogruppo della Lega nord Stefano Tombari ha voluto sottolineare che "le sensibilità rispetto al ruolo dell'Europa e delle sue istituzioni sono differenti. Al livello europeo va senz'altro lasciato uno spazio consono, ma certe cose vanno trattate al livello istituzionale più adatto, che in questo caso è lo Stato". Il capogruppo Tombari ha infine detto: "Questa norma coccia con i nostri principi costituzionali".
Il capogruppo del Pdl Giuseppe Pagliani, oltre a ribadire che "il crocifisso simbolo educativo di sofferenza e cristianità", è invece "del tutto strumentale e propagandistico il documento dell'Italia dei valori". Il capogruppo dell'Idv Emanuele Magnani ha infine detto che "la giurisdizione viene prima di tutto".

21 COMMENTS


  1. Non so se ridere o piangere, mi sembra di assistere ad una sfilata di carri carnevaleschi.
    Andiamo per ordine: Lega nord dice “nessuno può privarci della nostra storia, della nostra identità e dei nostri simboli”. Lega nord, se non vado errato, è il partito che esortava ad utilizzare il tricolore al posto della carta igienica ed è lo stesso partito che sostiene abbondanti tesi secondo cui lo stato italiano non abbia ragioni storiche (sic!) di esistenza. Lega nord è un partito in cui parecchi esponenti hanno praticato (più o meno platealmente) rituali pagani come il “matrimonio druidico” (Calderoli e Castelli, entrambi dopo un divorzio… sì, lo stesso Castelli del “crocefisso nel tricolore” :D), la benedizione con le sacre acque del Dio Po e varie, colorite manifestazioni di questo tipo. Lega Nord è, inoltre, un partito con un numero elevatissimo di divorziati al suo interno – iscritti, dirigenti e ministri – ed il partito più “anticristiano” (nel senso di antagonista del messaggio di Cristo) del panorama politico italiano, con la sua politica di intolleranza nei confronti dei migranti.
    “Tutti, credenti e non, abbiamo visto il crocifisso in diversi luoghi, senza mai sentirci offesi”: se questa frase fosse veritiera non ci sarebbe stato nessun ricorso all’Unione europea in merito al crocefisso. La realtà è che esistono persone infastidite dal crocefisso esposto nei luoghi pubblici: io, personalmente, sono tra questa (purtroppo) minoranza laica e, sfortunatamente, costituzionale.
    “Crocefisso simbolo di pace, fratellanza e rispetto per le persone”: il crocefisso è un simbolo religioso, punto. E’ tanto il simbolo dei missionari umanitari quanto quello dei roghi dell’Inquisizione. Come tutti i simboli religiosi si è ripetutamente lavato nel sangue nel corso della storia (e continua a farlo ai nostri giorni…) e, nonostante questo non si identifichi necessariamente nei valori correlati a questo simbolo, si deve come minimo tenere in considerazione *LA STORIA*, perché la memoria aiuta a evitare il ripetersi ciclico di certi avvenimenti.
    Gli spunti (amari, purtroppo) per commentare questa notizia sono davvero fin troppi, mi fermo qui. Voglio solo concludere con un ragionamento: è possibile che l’Italia abbia una “identità culturale” così DEBOLE da dover necessariamente essere inchiodata ad un muro per continuare a reggersi in piedi? La risposta, che mi fornisco da solo, è “sì e no”: sì, perché la fede non risponde palesemente più al bisogno di conoscenza della popolazione, a cui invece risponde abbastanza approfonditamente la scienza. No, perché la difesa del crocefisso è solo uno dei tanti pretesti per fare del populismo sterile in campagna elettorale. No, infine, perché il cristianesimo non rispecchia la nostra identità culturale, essendo solo un piccolo tassello di un mosaico multiforme e colorato.
    Spero in un futuro davvero laico, davvero libero, in cui tutti i credenti possano riuscire ad accettare di professare la propria fede come si dovrebbe fare: in intimità e senza scalpore, nei luoghi adatti e non in quelli pubblici, senza la pretesa che qualcosa in cui credono loro debba essere universalmente valido per tutti coloro che li circondano.
    Ringrazio, comunque, i consiglieri provinciali di IdV e Rifondazione comunista: non ho votato per voi alle provinciali, ma mi avete comunque rappresentato, come cittadino, con la vostra mozione.

    (Giuliano Gabrini)

  2. Ipocrisia, portami via
    Parla la Lega Nord, che tra matrimoni celtici, divorzi e frasi tipo “il peggior potere laico rimane pur sempre migliore di un potere teocratico” (Umberto Bossi) non sa più dove sbattere la testa. Se prima la guerra era contro Berlusconi, siamo poi passati dalla Cristianità all’Islam ovviamente con qualche negro di mezzo.
    Per non parlare dell’Udc, ci son più divorzi in quel partito (è un partito?) che capelli in testa al premier (che magicamente, scompaiono e ricompaiono.. mistero). Cosa altro ti puoi aspettare da uno che reggeva le borse a Forlani? Mah. Difensori della famiglia e dei valori cristiani… tzè.
    Del crocifisso non gliene è mai fregato a nessuno, salta su adesso la maggior parte della gente (che arriva fin dove può) che parte per partito preso (alcuni persino atei) e se ne esce con le menate più incredibili, degne di spiderman che cavalcava specchi come cavalli sulle praterie. Il crocifisso a scuola o in qualsiasi altro posto non ha mai nè significato nè insegnato nulla. Attaccare una figura storica (sempre che sia esistita) su un muro equivale al cercare di idolatrare il soggetto stesso. E noi in queste sedi non ne abbiamo affatto bisogno. Ci sono le chiese, basta e avanzano.

    (Asmir Lalic)

  3. Non ho parole!!
    Non so la provenienza del Signor Lalic, ma quel Signore appeso e ucciso in croce ha fatto sì che persone come lei fossero accettate e accolte in un altro paese e quei politici che tanto bistratta fanno si che lei possa dire e scrivere pubblicamnete ciò che pensa: nel suo paese è la stessa cosa???? La sua religione o il suo credo lo permette??? E rivolgersi ai capi del suo governo è possibile nello stesso modo con cui lei lo fa qui??? E se lo è: perchè è venuto qui??? Io lotterò sempre perchè lei possa esprimere ciò che pensa e perchè lei possa professare il suo credo liberamente. Lo lasci fare anche a noi: questo è cio che ha insegnato il Gesù in croce l’amore e la tolleranza… ma evidentemente Lei non ha mai letto o sentito ciò che ha detto Gesù… e si sente dalle sue parole!!!

    (Paolo Mareggini)

  4. Precisazioni
    Non mi soffermo a commentare l’attacco rivolto personalmente ad Asmir (a cui, sono certo, risponderà personalmente). Ricordo soltanto al signor Mareggini che:
    – non vedo come possa la figura di Gesù essere identificata come generatrice dei flussi migratori. Di sicuro l’immigrazione non è un’invenzione del cristianesimo e pure la tolleranza è una sua scoperta molto recente. Persino l’Islam, oggi tanto bistrattato ed attaccato (lungi da me essere un suo difensore, intendiamoci… giudico dannose allo stesso modo tutte le religioni), nel corso della storia si è dimostrato estremamente più tollerante del cristianesimo (i conquistatori islamici, per esempio, hanno quasi sempre garantito un certo grado di libertà di culto nei paesi dominati, a differenza dei conquistatori cristiani che, generalmente, lasciavano “libera scelta” tra morte e conversione);
    – non vedo in che modo i politici che Asmir bistratta possano essere fautori della sua libertà di parola. Mi pare che Asmir abbia fatto dei riferimenti ben precisi (tra cui il presidente del Consiglio, noto paladino della libertà di pensiero e del dogma “se non la pensate come me siete coglioni, comunisti o delinquenti”) a referenti politici che possono accostarsi alla libertà di espressione come i cavoli a merenda.

    (Giuliano Gabrini)


  5. Il suo è il tipico discorso costituito da frasi fatte e luoghi comuni che, conditi con una frase di Voltaire, rendono il discorso tanto insensato quanto pietoso. Ringraziare quella persona per aver fatto sì che mi accettassero in questo paese? Tanto valeva che intervenisse giusto un poco prima, tanto per evitare la guerra da cui io e la mia famiglia siamo fuggiti. Ma che discorsi pensa di portare avanti?
    Amore e tolleranza, che belle parole. Azione cattolica o Comunione e liberazione?

    (Asmir Lalic)

  6. Non se la prenda Sig. Mareggini
    Io condivido pienamente la sua opinione, ma non se la prenda. Siamo in Italia, il centro mondiale della cristianità; si stima che almeno il 70% del patrimonio artistico-monumentale mondiale sia nel nostro meraviglioso paese. Le più alte espressioni d’arte mondiale le hanno realizzate durante i secoli passati pittori, architetti, scultori, poeti e letterati italiani, purtroppo tante sono finite all’estero. Abbiamo musei che lasciano nelle cantine e nei magazzini capolavori che in altre nazioni sarebbero esposti in pinacoteche con sale dedicate. Questa prefazione per dirle che una buona parte dei capolavori italiani hanno per soggetto immagini sacre e la sofferenza rappresentata dal Cristo; tutto il pianeta ci invidia i natali dei più grandi maestri del passato. Al confronto di una sola pennellata di Michelangelo, di Leonardo, del beato Angelico, del Caravaggio, del Mantegna, ecc. potremmo proseguire con una lista infinita, le affermazioni del soggetto a cui lei ha replicato sono aria. Il crocifisso rappresenta la NOSTRA CULTURA, LE NOSTRE ORIGINI E IL NOSTRO FUTURO. Se autorizziamo questa gente a farcelo rimuovere ovunque col tempo dovremo anche distruggere cattedrali, basiliche e duomi perche riportanti effigi sacre cristiane. Signori, la conclusione è semplice, SIAMO IN ITALIA non vi sta bene? Le porte per andarvene sono aperte, nessuno vi trattiene.
    Distinti saluti.

    (Fabrizio Filippi)


  7. Carissimo sig. Fabrizio Filippi, ha per caso preso spunto dal famosissimo discorso di Berlusconi in quel di Bruxelles tanti anni fa? No, perchè è tutto come la luna, lei ha esposto soltanto la faccia illuminata. Quella chiara e limpida, ma vi ricordo che c’è anche la parte oscura. Ora non voglio star qui a parlare di tutte le oscenità commesse dalla Chiesa cristiana in più di duemila anni di storia, anche perchè qui si scivola sul ridicolo. Come si fa a dire che le nostre origini e il nostro futuro dipendono da codesto simbolo religioso? A parte l’ipocrisia di tutti questi bellissimi discorsetti di pace&amore, ma più che altro non vi è una logica. Una mentalità chiusa e retrograda, è questo quello che vogliamo? Il crocifisso nelle aule serve per indicarci la retta via da seguire? Quale senso ha, voglio saperlo! Una sorta di ringraziamento?
    Che poi la parte del “SIAMO IN ITALIA non vi sta bene? Raus” è divertentissima. Perchè me ne dovrei andare? La mia famiglia paga le tasse (e non lo fanno in molti), ha un lavoro onesto (e questo non lo hanno in molti), leggo e mi informo (questo lo fanno in pochissimi) e me ne dovrei andare perchè una religione neanche di Stato mi vuole dire quello che devo fare? cCe Berlusconi ce ne salvi (lui può fare tutto no?)!

    Peccato che non vi sia alcuna parte chiara ed oscura nella luna. It’s all dark (Roger Waters)

    (Asmir Lalic)

  8. Per Filippi
    Provo a commentare… l’incommentabile.
    Perdonate in anticipo quello che, in gergo, è definito “wall text”, ma è mia premura rispondere punto per punto.
    “Siamo in Italia, il centro mondiale della cristianità”. Del cattolicesimo, semmai. Passiamo oltre.
    “Le più alte espressioni dell’arte mondiale le hanno realizzate durante i secoli passati pittori, architetti, scultori,
    poeti e letterati italiani, purtroppo tante sono finite all’estero.[…] Tutto il pianeta ci invidia i natali dei più grandi maestri del passato”. Filippi, io non la conosco, ma di una cosa sono sicuro: lei non ama l’arte. Parla dell’arte come io potrei parlare di un’automobile nuova. Le più grandi espressioni dell’arte mondiale, caro Filippi, non esistono. L’arte è, di suo, la più grande espressione dell’animo umano; non c’è una gara a chi realizza l’opera più bella, esistono tecniche e stili diversi. Wilde era inglese, lo buttiamo via? Monet, purtroppo per lui francese? Picasso, povero spagnolo? Rodin? Flaubert? Blake? Troppo “moderni”? Policleto era greco, come Fidia. Lo sa, Filippi, che quando gli autori che lei ha
    citato realizzavano le loro opere l’Italia non era ancora nata? I campanilismi ed i patriottismi facili servono davvero a poco… del resto, l’artista è l’essere umano cosmopolita per eccellenza: si muove per apprendere, per conoscere, per sperimentare, per restare vivo. “Buona parte dei capolavori italiani hanno per soggetto le immagini sacre e la sofferenza rappresentata dal Cristo”. Tutto vero, ci mancherebbe altro. Il problema è che, per come la mette giù, sembra quasi che la ragione di questo sia da ricercare in cielo e non in terra. Ma noi viviamo in terra… anche gli artisti vivono qui, e come noi devono mangiare. Ecco spuntare il discorso relativo alla “committenza”. Che, peraltro, è semplicissimo: se la committenza è la chiesa cattolica è naturale che le opere riguardino il cristianesimo. Prima dell’avvento del cristianesimo le opere avevano committenze diverse. Stesso discorso vale per gli inizi del cristianesimo, in epoca romana: Gesù era (forse…) già passato sulla terra, ma nessuno ne dipingeva ancora la passione. Quando la committenza si espanse, con la nascita della borghesia, anche i soggetti cambiarono. Possiamo forse dire che Jan van Eyck non sia un artista di valore perché ritrasse i coniugi Arnolfini?
    “Il crocefisso rappresenta la NOSTRA CULTURA, LE NOSTRE ORIGINI ED IL NOSTRO FUTURO”. Come ho già detto, non sono d’accordo su niente. La nostra cultura, quella dell’umanità, è quanto di più variegato possa esistere, basta solo aver voglia di cercare. Le nostre origini (quelle dell’Italia e del mondo) sono pagane, non certo cristiane: nel corso della storia, però, l’umanità si è evoluta. Abbiamo abbandonato il paganesimo ed abbandoneremo, presto o tardi, anche il monoteismo: l’anacronismo non si mantiene per sempre. Il nostro futuro non è un crocefisso… sarebbe un destino ben triste, il nostro, se si basasse su una mitologia mediorientale vecchia di duemila anni. Che, ci tengo a precisare, può ancora insegnare molto a livello etico; ma che non può essere il futuro, perché come ogni mito si sgretola.
    “Se autorizziamo questa gente a farcelo rimuovere ovunque col tempo dovremo anche distruggere cattedrali, basiliche e duomi perche riportanti effigi sacre cristiane”. Questa frase è pura follia, basta avere buon senso. Lei crede in Dio? Ha citato i luoghi appositi in cui adorarlo. Non c’è bisogno di farlo anche in una classe di liceo. Nessuna persona sana di mente vorrà mai distruggere le cattedrali… tra l’altro, lei ha fatto un esempio perfetto: cerchi in un dizionario o su internet il significato di “basilica”: scoprirà che non è tutto oro quel che luccica, e che ciò che ora conosciamo in una veste non è sempre stato così. Perché l’uomo cambia, si evolve, sempre.
    “SIAMO IN ITALIA non vi sta bene? Le porte per andarvene sono aperte, nessuno vi trattiene”. Si tenga per lei la sua maleducazione e la sua arroganza, che nessuno ha richiesto tra i commenti di questo articolo. Per i prossimi interventi, le consiglio vivamente di esprimersi come una persona civile: oltre a stimolare più simpatia nelle risposte, eviterà di coprirsi di ridicolo.
    Buona serata.

    (Giuliano Gabrini)

  9. Ipocriti!
    L’unico uomo della storia che non può rivoltarsi nella tomba è Gesù, ma penso che si stia indignando parecchio lo stesso anche fuori dal Santo Sepolcro. Cosa mi interessa del crocifisso in classe, se poi non l’ho nel cuore? Quanti ragazzi lo guardano con devozione a scuola? Quanti invece lo deridono barbaricamente o lo ignorano ignorantemente? Simboli esteriori, ipocrisie: quello che Gesù è venuto a combattere a suo tempo e solo pochi hanno capito… e per questo è stato ucciso, dal popolo e dai sacerdoti. Se mi vietassero di portalo al collo, come effettivamente porto, allora si sconfina nel personale, nel privato, ma è un altro discorso, totalmente differente dal dibattito attuale.

    (Alessio Zanni)

  10. Gabrini
    La ringrazio per avermi dato tranquillamente dell’incivile, del maleducato e dell’arrogante. Io leggo questo forum di rado ma vedo che sia lei che Lalic commentate spesso, segno che avete molto da dire e da insegnare alla gente. Scusate se in qualche modo ho offeso la vostra colta sensibilità. Tengo a precisare che la politica non mi interessa, quindi la similitudine con il discorso di Berlusconi citato dal sig. Lalic non è pertinente.
    Distinti saluti.

    (Fabrizio Filippi)

  11. Posso dirlo?!… Sì, lo dico!
    Lo dico anche se Alessio l’ha già detto per me, quindi sarò breve perché concordo pienamente con lui! Ma quanto siamo pesanti con questo crocifisso?! Sinceramente, credo anch’io che noi cristiani dovremmo prima di tutto preoccuparci di averlo appeso nel nostro cuore, il crocifisso, e non in una parete di una scuola o di qualche altro ufficio pubblico!

    (Chiara Cassinadri)

  12. Ateismi e cieche fiducie
    Gentile Gabrini, solo vorrei farle notare che spesso la “fede” nel raziocinio umano può essere simile a quella di chi ha un Dio che sente dentro di sé. Esempio. Lei (lei persona, sig. Gabrini) ha gli elementi per giurare che l’uomo sia effettivamente stato sulla Luna? Lo deduce, lo “sa” perché i media, i libri glielo hanno detto; non ne ha, voglio dire, cognizione diretta.
    Come lei saprà, tanti, a ragione o torto, hanno dubitato che ciò sia avvenuto veramente. Qualcuno questi dubbi li ha anche voluti tradurre in senso cinematografico e ci ha costruito sopra un famoso film (“Capricorn one”).
    E dunque. Ha più “fede” chi crede nella vita terrena (e non solo) di Gesù Cristo oppure chi ripone fiducia negli scienziati che hanno allestito il viaggio verso il nostro satellite? Eppure quest’ultima è storia di soli 40 anni fa, non 2000…
    Lungi naturalmente dal volerla convincere di alcunché, ma io – che credo sia allo sbarco di Armstrong e Aldrin che alla tenerezza di Qualcuno che ci vuole bene – qualche domanda in più me la farei.
    Cordialmente.

    (cf)


  13. Caro cf… sono perfettamente d’accordo con lei, pur non avendo visto il film che cita.
    Non sono ateo, se così è sembrato devo precisare: sono agnostico. Non nego che possa esistere un Dio, non nego che possa non esistere: siamo esseri umani, possiamo solo “credere” perché, appunto, non ci è dato di ottenere certezze. In questo mare di niente, trovo che il male minore sia vivere materialmente con serenità. Spero che, se mai un Creatore dovrà giudicarci alla fine dei giorni, possa tenere in considerazione migliore chi ha vissuto rettamente anche se lontano dalle dottrine rispetto a chi si è riempito la bocca di buone parole senza agire in modo “giusto”. Ma questa è una semplice speranza, non ho niente che mi garantisca che sia vero. Trovo che la spiritualità sia, in assoluto, la parte più importante della nostra vita; parimenti, penso che il monoteismo sia una limitazione della spiritualità (libertà) in favore del dogma (controllo). Per lo stesso motivo, giudico dannoso il crocefisso nelle classi: la spiritualità gestita e controllata (in questo caso, attraverso le immagini) è sempre dogma, cioè passività: serve ai poteri, politici o religiosi che siano, e non alle persone.

    (Giuliano Gabrini)

  14. L’off topic, rispetto e… costituzione
    Stiamo andando @Coff topic#C. Ovvero ci perdiamo in discorsi fuori luogo che non c’entrano nulla con il punto del discorso, ovvero “l’utilità” di un simbolo religioso nelle aule pubbliche del nostro Paese. Trovo inutile affermare l’esistenza di Dio, tanto quanto cercare di negarla. Trovo invece molto più utile introdurre una nuova parola, usata a volte in maniera impertinente. Il rispetto. Che cos’è il rispetto?
    Forse sono parso un poco cattivo nel mio replay, tanto da indurre il sig. Paolo Mareggini ad uno sconvolgente post. Rispetto per chi ha fede, rispetto per chi non ne ha. Rispetto per la figura storica, rispetto per la figura religiosa. Storia e religione sono due contesti tanto vasti che coincidono, però c’è da fare una netta distinzione.
    La figura di Cristo compare anche nel Corano, fondamentale in alcune vicende. Però come ho già detto in precedenza il crocifisso è uno strumento di esaltazione della figura, del gesto. Posso anche crederci, ma posso anche non condividere tutto ciò. Allora perchè ritrovarmelo ad esempio a scuola? Perchè soltanto il crocifisso? C’è chi dice che “è la base ove nasce la società moderna, la nostra storia etc. etc.”. A parte l’uscita alquanto discutibile, ma la nostra storia è sorretta anche da altri uomini. A me, sinceramente, il crocifisso non da alcun fastidio (lo reputo inutile, però capisco chi potrebbe avere qualcosa a che fare con esso), però mi piacerebbe vedere, sul muro di ogni edificio, un pezzo della nostra carta costituente. Sui veri valori su si basa la nostra società.
    Non una figura,che, come abbiamo potuto notare, ha creato tutto questo disordine.
    Di certo non possiamo riunirci tutti sotto le braccia di un Dio, ma almeno sotto la Costituzione? Siamo cittadini di questo Paese o no?
    Discorso difficile e complicato, che spazia anche in ben altri discorsi che a giorno d’oggi, ahimè, cadono sulle prime pagine dei giornali. Ognuno tragga le proprie conclusioni, sempre ben accette.

    (Asmir Lalic)


  15. Innanzitutto vorrei fare i complimenti a tutti, ma proprio tutti i commentatori. Raramente, penso, si sono raggiunti qui su @CRedacon#C livelli di dialogo così alti ed edificanti, perlopiù su un argomento tanto delicato.
    Volevo dare il mio modesto punto di vista sulla questione, dapprima sottolineando la grottesca, risibile posizione della Lega Nord, della quale non voglio sottolinere le solite indicibili contraddizioni; e poi addentrandomi nel lato più filosofico-morale, scusandomi per non avere forse la necessaria “competenza-autorevolezza”.
    Io sono contrario a rimuovere il crocifisso dalle aule e più in generale dai luoghi della funzione pubblica. Penso che tutto ciò che è monito, richiamo di valori che riconosciamo come universali, valga la pena di essere protetto e difeso, anche quando è portatore di un messaggio che può non essere riconosciuto da tutti. Forse potremmo parlare di “integrare” i simboli del bene e e del rispetto reciproco, piuttosto che rimuoverli. Viviamo in una società sempre più povera e meteriale, in cui il relativismo ha preso piede come unica chiave di lettura (di cui troppe volte anch’io sono schiavo) e calza a pennello con questo presente di allontanamento dalla spiritualità e dalle cose che rendono talvolta così nobile l’anima dell’uomo (e non posso non pensare alla Pietà di Michelangelo).
    Non sono d’accordo con Gabrini (e glielo dico spesso) quando scrive che al bisogno di conoscenza dell’uomo sa rispondere meglio la scienza che la fede; nè quando dice che la tolleranza è una scoperta recente del cristianesimo; nè se sostiene che la figura di Gesù, come ogni mito, si sgretolerà. Credo che se la politica fosse LAICA questa discussione potrebbe non esistere. Credo che il vero limite della religione siano i politici che pretendono di rappresentarla, scegliendo deliberatamente di non prendere posizione laddove correrebbero il rischio di scontentare l’una o l’altra fazione (coppie gay, testamento biologico, interventi armati, ecc.), creando colpevolmente dei grossi vuoti nei diritti civili e umani delle persone.
    Ma come può la figura di un uomo morto perchè predicava l’amore e il rispetto per OGNI persona essere un elemento di disturbo, di parzialità, di divisione? La chiesa è stata anche crociate, anche inquisizione; più recentemente è stata a mio avviso anche mancanza di fermo rifiuto di ogni intervento armato… Ma la chiesa è Ratzinger, è Wojtyla, sono uomini. Mentre il crocifisso è valore ultimo, supremo alle cose della terra, è linea guida. Potremmo parlare a lungo dell’incidenza del cristianesimo sulla società in cui viviamo, ma io sono convinto che la nostra cultura ne sia profondamente e virtuosamente pervasa, e se non mi darebbe fastidio la condivisione e la conoscienza di altri simboli supremi di pace e spiritualità, al contrario riterrei la nostra cultura (nell’accezione nobile, non quella del dio Po), impoverita dal loro disconoscimento.

    (Davide Marazzi)

  16. Per stemperare gli animi
    Legale non equivale a morale. Detto questo, quando uscì la proposta di appendere il crocifisso nella mia classe dove non c’era e io ero ateo (l’ateismo debole è uno che spera che Dio non ci sia, non che lo può dimostrare). L’argomento, seppure discusso, uscì con questa idea: ogni classe, in barba allo Stato, voti se desidera apporre un qualunque simbolo alla parete. Se il voto è unanime si proceda, altrimenti non è espressione delle idee della classe. Si può usare anche un voto democratico… Ovviamente molti ne soffrirebbero (io in quel caso ne avrei sofferto, non spiego perchè). E’anarchia…? Ma chissenefrega. Spostiamo il dibattito dal politico al personale e basta litigare sulla religione.

    (mn)


  17. L’argomento è estremamente stimolante e spinge al confronto coloro che si schierano da una parte o dall’altra dei favorevoli o meno all’esposizione del crocefisso, sostenendo motivazioni che sono soprattutto di carattere religioso (cattolici e non) o raramente ateo/agnostico. Ma forse è la prospettiva sbagliata per inquadrare il problema. Faccio questo esempio: l’Italia è un grosso condominio dove vivono diverse famiglie con diversi modi di pensare, diversi punti di vista, diversi credi religiosi, ecc. I condomini, a suo tempo, hanno eletto un capo condominio che deve svolgere le funzioni di regolamentare la vita in comune. Può piacere o meno il capo condominio (ora Berlusconi), ma è stato eletto democraticamente da tutti i condomini ed ha diritto di rappresentarli. E se la maggioranza dei condomini decide che nelle aree comuni del condominio possa essere esposto un crocifisso, nessuno singolarmente dei condomini ha diritto di criticare la decisione presa, perchè altrimenti ha solo due possibilità: o aspetta che la maggioranza decida diversamente alle prossime elezioni condominiali o cambia condominio.
    Signori, dico a tutti che la democrazia prevede che la MAGGIORANZA decida per tutti, proprio perchè maggioranza. E questo lo dico anche a livello europeo. La Corte di Strasburgo non ha alcun diritto di decidere ciò che avviene nel nostro condominio fintanto che la maggioranza dei condomini decide per se stessa. Non vi è un punto di vista religioso o ateo dell’argomento CROCEFISSO SI o NO, ma semplicemente un punto di vista DEMOCRATICAMENTE LAICO.

    (Fabio Mammi)


  18. Non significa nulla. Adesso soltanto perchè Berlusconi ha la “maggioranza” del paese (che poi è falso, dato che non raggiunge neanche 1/3 del paese. 17 milioni su 60 milioni) ha il diritto di governare come gli pare? Ma come ragioniamo? E poi ci lamentiamo se le cose vanno male, mah.

    (Asmir Lalic)

    P.S. – Anche Hitler è stato eletto democraticamente e, stando alle ultime dichiarazioni di Taormina (avvocato di Berlusconi fino al 2008, non il primo comunistello a caso), direi che il confronto gli riesce benissimo (@Lhttp://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/01/29/la-verita-su-b-raccontata-dal-suo-ex-avvocato@=gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it#L).


  19. Signor Mammi, ritengo sostanzialmente esatta la sua metafora del condominio: in democrazia chi ha la maggioranza decide. Il capo condominio, però, non è uno “stato a sè”: prende le decisioni nei limiti del suo potere. E, in questo caso, il limite è la laicità dello stato: l’Italia, che piaccia o meno, non è una repubblica confessionale. Di conseguenza, a meno che non si voglia esplicitamente sovvertire al principio di laicità dello Stato (si può dire tranquillamente di non apprezzarlo, siamo in democrazia, basta ammetterlo), nessun capo di governo può permettersi di modificare le regole comuni.

    (Giuliano Gabrini)

  20. Due risposte veloci veloci
    Al sig. Lalic dico e ribadisco che la democrazia prevede che chi vince governa; e non faccia il furbetto con i dati. 17 milioni i votanti ma non sono 60 milioni gli aventi diritto. Il 48% degli aventi diritto ha fatto una scelta, che le piaccia o no. E comunque rimane valido il discorso che se non le piace il condominio può sempre cambiarlo. Ribadisco a Lei ed anche al sig. Gabrini che l’Italia è e DEVE rimanere una DEMOCRAZIA LAICA ma comunque libera di decidere A MAGGIORANZA quello che ritiene giusto fare o non fare sul SUO TERRITORIO e quindi negli spazi comuni del “condominio”. E nessuno deve venirci ad insegnare da paesi che la democrazia non sanno nemmeno cosa sia cosa sia giusto fare o non fare a casa nostra, e per nostra intendo di tutti gli italiani, Sig. LALIC compreso. Io non so da dove egli provenga, ma spero davvero per lui e per i suoi connazionali che ad oggi, nel suo paese di provenienza, sia possibile poter dialogare su siti telematici in maniera pubblica e che sia consentito, come da noi, poter sentenziare anche in maniera forte ed aspra contro chi governa. Questa che lei sta praticando su queste pagine è la democrazia che vige oggi in Italia, non la disprezzi. Comunque Lei la pensi, BUONA VITA!

    (Fabio Mammi)


  21. Alle ultime elezioni gli aventi diritto erano in 47 milioni. 36 sono i milioni di voti risultati validi (sto parlando per la Camera). La coalizione PdL-LN-MpA ha preso 17 milioni di voti. 17 milioni su 47 aventi diritto. 17 milioni su 60 milioni di persone che abitano in questo Paese. Perchè io considero anche coloro che non hanno possibilità al voto. Le scelte del governo si ripercuotono anche su di loro. Dalla scuola alla sanità, per esempio.
    Se ognuno di noi dovesse seguire il suo ragionamento a cosa servono le manifestazioni, le proteste? Tanto hanno la maggioranza e noi dobbiamo starcene tranquilli, no? E se non ci va bene qualcosa, possiamo benissimo andarcene. Ma la storia che cosa ci ha insegnato? Non è la maggioranza che compone uno Stato: siamo tutti noi. Ma lo avete letto almeno il mio post sul rispetto?
    E basta con questa storia della mia provenienza. L’Italia non è certamente l’esempio più lampante di democrazia al giorno d’oggi. Continuate a soffermarvi sul mio nome invece di ciò che dico. Qui ci vuole un cambiamento drastico. E non si tratta soltanto di questa storia del crocifisso.

    (Asmic Lalic)