CARPINETI (28 gennaio 2010) - Studenti che stanno in autobus quasi due ore al giorno, dopo una levataccia alle sei e trenta del mattino. Strade difficili da mantenere perché la spalatura le usura. Costi stessi per la rimozione della neve quadrupli rispetto alla pianura. E non è finita.
Sindaco Montemerli, ma in che comune siamo?
“Siamo a Carpineti e quanto segnaliamo non son disservizi ma sono attività essenziali che per fortuna svolgiamo, come ad esempio con le 4 linee di trasporto scolastico che garantiscono, anche a chi è scomodo o lontano, di frequentare le scuole comunali”.
Potrebbe essere altrimenti?
“Le cito il caso di Rolo, nella Bassa: il comune è talmente geograficamente raccolto che questo servizio non c’è. Oppure il caso analogo del capoluogo”
E la neve?
“Dalla prima nevicata di dicembre – risponde Nilde Montemerli - al 17 gennaio 2010 abbiamo speso 135.000 euro tra spalature e spargimento del sale. Il Comune di Rubiera, in tutto il 2009, ha speso per la medesima voce 37.000 euro”.
Chi paga questa quadrupla differenza di costi?
“Semplice: chi vive in montagna, che però è quattro volte meno numeroso di chi vive in pianura (metà provincia). Con un aggravio: spalatura e sale ammalorano le strade che, quindi, si usurano prima e richiedono asfaltature e manutenzioni. E in montagna abbiamo più strade: i costi salgono ancora”.
Per alcune voci, come la viabilità, i costi salgono di un moltiplicatore superiore a otto. “Forse perché… siamo in montagna!” – aggiunge il sindaco.
E quindi?
“Ribadisco il concetto che la riforma che azzera le risorse delle Comunità montane apre un pericoloso fronte e glielo dico io che ho voluto evitare di rioccuparmi di questo ente. Ma il rischio è così facendo, con nuova classificazione dettata dalla finanziaria, si apra una voragine, proprio quando è chiaro che manca una legge con fondi per la montagna”.
Sindaco: una proposta simile di riforma delle Comunità montane la proposte il governo Prodi…
“Ricordo molto bene. Fu una proposta del ministro Lanzillotta. Ma ricordo anche che protestammo: la legge non passò come era stata pensata”.
In definitiva di chi è questo problema della montagna?
“E’ un problema che coinvolge tutti, non solo il governo! E sia chiaro che se la montagna è lasciata a se stessa scivola a valle. I dati che ho riportato oggi lo dimostrano: ci chiamano a camminare solo con le nostre gambe anche se viviamo condizioni molto differenti e svantaggiare rispetto alla pianura”.
(G.A.)