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Danni da frane per 18 milioni di euro in Appennino reggiano

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Ammontano a 18 milioni di euro i danni segnalati complessivamente nel reggiano da Provincia, Comuni e Bonifiche a seguito dell'ondata di maltempo che a cavallo di Natale si è abbattuta sull'Emilia-Romagna. E' quanto emerso nel corso del summit di oggi pomeriggio a Castelnovo ne' Monti promosso dalla Provincia che ha riunito una ventina di sindaci dei comuni danneggiati, i vertici di Parco nazionale, Bonifiche e del volontariato di Protezione civile ed i tecnici del Servizio tecnico di bacino in occasione della visita in Appennino del responsabile della Protezione civile della Regione, Demetrio Egidi.

Lo stesso Egidi, in tarda mattinata, ha effettuato un sopralluogo in alcune zone montane maggiormente colpite dall'ultima ondata di maltempo. Impossibilitato l'elicottero a decollare da Bologna a causa della nebbia, in auto - accompagnato dalla responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti, dal consulente Luciano Gobbi e dai tecnici del Servizio tecnico di bacino - Egidi è stato tra l'altro a Gazzano (dove un frana ha costretto, come noto, ad evacuare tre famiglie), sulla Gatta-Pianello ed al ponte sul torrente Lucola.

Ad aprire il summit del pomeriggio la presidente della Provincia, Sonia Masini, che ha innanzitutto sottolineato "come anche in questa ultima occasione la nostra provincia si sia confermata particolarmente fragile dal punto di vista idro-geologico, ma ancora una volta, grazie al lavoro di prevenzione attuato dagli enti locali in questi anni ed all'encomiabile lavoro di volontari e tecnici, siamo stati in grado di affrontare al meglio situazioni di emergenza". "Siamo bravi, e questo ci è stato riconosciuto dallo stesso sottosegretario Bertolaso, e dalla Regione fino al più piccolo dei Comuni sappiamo fare squadra - ha aggiunto Masini - ma non possiamo continuare ad affrontare da soli queste emergenze che, soprattutto per quanto riguarda la fondamentale opera di prevenzione e messa in sicurezza del territorio, necessitano di una maggiore attenzione ed una maggiore disponibilità finanziaria da parte del governo".

La presidente della Provincia ha quindi precisato le finalità della riunione, invitando Comuni ed enti "ad una ricognizione puntuale dei danni e alla individuazione delle principali criticità per le quali elaborare progetti cantierabili già entro l'estate, tenendo presente anche la qualità ambientale degli interventi ed evitando una loro frammentazione". Importante, secondo Sonia Masini, sarà anche puntare sulle aziende agricole, "per le quali la Provincia intende stanziare aiuti specifici per favorire azioni di manutenzione ordinaria del territorio". "Siamo qui in montagna perché è in Appennino che si sono verificate le maggiori situazioni di dissesto - ha concluso la presidente - ma un po' tutta la provincia è stata colpita e nel territorio di Brescello, ad esempio, è ormai indispensabile trovare una soluzione definitiva per il ponte di Sorbolo, che ad ogni piena siamo costretti a chiudere".

Sulla positiva collaborazione tra Regione ed enti locali reggiani si è soffermato anche il responsabile della Protezione civile regionale, Demetrio Egidi, che ha quindi sottolineato l'eccezionalità dell'ultima ondata di maltempo che ha visto cadere mediamente tra i 400 e i 550 (con punte di 800) millimetri di pioggia: "Eventi così intensi rischiano purtroppo di non rimanere sporadici e questo, per una regione come la nostra che registra 38.000 frane, è preoccupante: è quindi indispensabile che l'opera di messa in sicurezza del territorio avviata a livello regionale già da una decina d'anni sia accompagnata da scelte governative adeguate, ma purtroppo non è sempre così. Speriamo che l'ordinanza di protezione civile che farà seguito alla dichiarazione di stato di emergenza tenga conto di questa necessità, perché la natura raramente suona campanelli d'allarme...".