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Craxi dieci anni dopo

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Stiamo assistendo in questi giorni a numerose commemorazioni per i 10 anni dalla morte dell’ex premier Bettino Craxi. 10 anni fa avevo 13 anni, quando è fuggito dall’Italia per rifugiarsi in Tunisia solo 7. Come si può spiegare ad un giovane come me che non ha vissuto sotto il suo governo (in maniera senziente dal punto di vista politico) chi era e cosa ha fatto quel leader? Di solito la gente a cui lo domando si divide in 2: c’è chi lo chiama “ladro”, “farabutto” e “criminale”; c’è chi lo chiama “capro espiatorio”, “vittima sacrificale” oppure “uno che ha pagato per tutti”.

Diffido per natura da pareri faziosi, quindi ho cercato di ricostruire autonomamente e tramite documenti e fatti reali. Dalla ricerca emerge un politico innovativo, eclettico, con molte similarità di vedute con l’attuale presidente del Consiglio (di cui è stato amico intimo e testimone di seconde nozze). Fu promotore di molte riforme, come ad esempio il concordato con la Chiesa e il taglio alla scala mobile, il cui giudizio varia a seconda della fede politica del giudicante; fu anche un forte oppositore dell’ideologia comunista, da cui si distaccò fortemente col suo partito.

Al di là del suo lavoro politico un’altra fetta importante del racconto riguarda le famigerate vicende processuali di cui è risultato imputato e a volte colpevole; Craxi parlava di “toghe politicizzate” (altra analogia con l’attuale premier) che lo giudicavano in maniera faziosa. Condannato più volte, fu costretto alla fuga in Tunisia per sfuggire alle manette e morì in contumacia ad Hammamet esattamente 10 anni fa.

Posso solo trarre una conclusione a posteriori da questa vicenda: mi fa male vedere le più alte cariche dello Stato, il mio Stato, che cerca di riabilitare una figura che ha commesso più volte crimini contro lo Stato stesso. Al di là di quanto ha fatto in precedenza per lo stato stesso, al di là della considerazione che la corruzione era un male diffuso nella politica di allora (e oggi?), chi ha sbagliato tanto ed è fuggito senza pagarne le dovute conseguenze non può essere riabilitato, senza se e senza ma.

(Alessio Zanni)

15 COMMENTS

  1. Bravo Alessio…
    Analisi perfetta quella di Alessio soprattutto nelle sue conclusioni finali che mi trovano in piena sintonia. La riabilitazione della figura a cui stiamo assistendo oggi è tipica, purtroppo, della demagogia politica del nostro paese.

    (Aurelio)

  2. Destra e sinistra: trova le differenze
    Cas’è l’una, cos’è l’altra? Questo scriveva qui il mio amico Malvolti nei giorni scorsi. Io mi chiedo di peggio: quale differenza, se vi è, tra l’una e l’altra sponda?! Da bambino credevo che i socialisti fossero parte integrante della sinistra. Oggi vedo i vertici del Pdl in pellegrinaggio a commemorare Bettino. Vedo candidati di centro-destra alle regionali che propongono di intitolare a Craxi una via od una piazza, qui nel reggiano. Vedo ad Annozero Alba Paietti (notoriamente schierata a sinistra) che si dice in imbarazzante sintonia con le politiche sociali di Gianfranco Fini. Dell’Udc e della cosiddetta politica dei due forni non voglio parlare. Ricordo i tempi di MANI PULITE, degli arresti e delle manette in diretta, di monetine scagliate e di personaggi politicamente molto in ALTO che si trovavano d’un tratto senza più il terreno sotto i piedi. Ricordo il pm Di Pietro: era il periodo (l’unico) in cui tifavo per lui! Oggi contro il Cavaliere è ancora più antagonista della sinistra. Lui, considerato uomo dal carattere di destra! E leggo qui di Partigiana 2010 che provocatoriamente teme di ritrovarsi, pure lei, a sponsorizzare Filippi… Come se tutti gli elettori di centro-destra si identificassero in Filippi. Perchè vi sarebbero allora pure Pagliani ed Eboli? Probabilmente MALA TEMPORA CURRUNT, SED PEIORA PARANTUR… (stanno passando brutti tempi, me se ne preparano di peggiori).

    (Umberto Gianferrari)

  3. Bravo Alessio
    Ho letto con attenzione, più volte, poi ho riletto, e devo ammettere che mi è piaciuta una ricostruzione corretta di un periodo “brutto” della nostra Italia. Tu, Alessio, l’hai vissuta da fanciullo alla tv; io in quel periodo per motivi di lavoro mi trovavo a Milano all’Atm, ove si raccontava che le commesse per traversine e binari si convertivano in calcestruzzo, piastrelle e bagni per ville dei dirigenti.
    Era il periodo di MANI PULITE, dell’hotel Raphael e della fuga in Tunisia, ma anche della rimpatriata di Silvio. Brutti tempi o forse tempi moderni, chi lo sa? Io vorrei che questa storia venisse letta con la mente libera, perchè se non si hanno punti fermi non si riesce ad avere la mente LUCIDA per giudicare.
    Per conto mio RUBARE è rubare oggi come 10 anni fa! Per me onestà ha lo stesso peso e significato di 10 anni fa. Per me “la legge è uguale per tutti” vale oggi come 10 anni fa.
    Questo per far capire che il cercare di REVISIONARE la figura di Craxi a tutti i costi può portare alla revisione del significato delle parole di cui sopra, RUBARE/ONESTA’/LEGGE; che forse questa revisione serva a qualcuno? Ma a chi? Forse al cittadino comune? O all’amico dell’hotel? La risposta deve stare nell’indignazione del cittadino che PAGAVA le TASSE ed il biglietto DELL’ATM e di controparte riceveva carrozze fatiscenti.
    Oppure da colui che pagava le “LENZUOLA D’ORO” delle Ferrovie dello Stato! Ancor peggio le tangenti sulle strade e le opere pubbliche. Sono solo alcuni esempi, tutti documentati da processi e sentenze. Revisionare oggi vuol dire negare la verità oppure liquidare il tutto con “toghe rosse”; ed allora perche non revisioniamo l’olocausto, Hitler, Mussolini, Bocassa, allora feroci ASSASSINI, oggi statisti, se usiamo lo stesso metro dei personaggi che in tempo di CRISI profonda invece di lavorare per l’ITALIA e gli ITALIANI sono andati ad Hammamet.
    Meditate con la mente sgombra e la risposta vi sarà chiara; oppure chiedete a chi è stato costretto a cambiar mestiere o paese perchè non voleva pagare le tangenti!!!
    Ma forse hanno sognato…

    (Roberto Malvolti)


  4. Si potrebbe pure discutere sul Craxi politico: vogliamo parlare del debito pubblico che abbiamo ancora in eredità da quel famoso quadriennio 1983-1987 in cui era presidente del Consiglio? E poi, non possono venire a raccontarcela, a modo loro, a noi che abbiamo vissuto quel periodo nell’età della ragione! Il problema però è che non tutti i ragazzi nati in quegli anni sono come Alessio, alcuni sono talmente rintronati da Grandi Fratello e vari che possono persino credere ad Augusto Minzolini! Ed ho detto tutto!

    (Mauro Pigozzi)

  5. Disamina rapidissima
    Statista? Ok senza nessun commento. Cose fatte bene? Sì, parecchie. Capro espiatorio? Può darsi, ma sicuramente a fronte di reati commessi; il termine vuole forse dire che se un reato è commesso da tanti non è più reato? Uno statista del suo spessore, in disprezzo delle stesse leggi con le quali ha governato, si sottrae alle stesse fuggendo? Cosa dovremmo dire allora di quelli che sono rimasti in Italia ed hanno affrontato i processi e relative condanne o assoluzioni? Usando lo stesso metro dovremmo quanto meno fare ad ognuno un monumento! Concludendo, piano a cavalcare l’onda emotiva del povero esule (che poi tanto povero non era visto i rapporti con le istituzioni locali!). Il mio personalissimo parere è quello di lasciarlo riposare in pace senza infamia e senza lode con tutto il rispetto dovuto ad una persona defunta. C’è un detto popolare che dice “con più si mescola il pentolone e più il… contenuto puzza”.
    Cordiali saluti.

    (Enzo)

  6. Grande statista, ma…
    Per tanti motivi ero piuttosto riluttante ad intervenire su questo argomento molto dibattuto; nel parlare di politica e dei nostri politici presenti o passati ho sempre il freno a mano tirato.
    Concordo con il commento di Enzo: meriti tanti, statista di valore, innovatore, ed anche cocciutaggine nelle decisioni, ecc.; ma quando ha fatto quel famoso discorso in Parlamento: “scagli la prima pietra… ecc. ecc.,”… dunque sapeva!! Quindi se sapeva, come presidente del Consiglio ed anche come persona parlamentare molto influente, con onestà e rispetto verso di noi italiani, doveva prima di tutto mettere in luce ciò che sapeva ed intervenire pesantemente con provvedimenti atti ad impedire o a contrastare questo fenomeno di corruzione dilagante. Questo in onore anche a quei tanti parlamentari perbene che c’erano e anche per dare l’esempio verso molti cittadini onesti, compresi artigiani e commercianti che in quel periodo venivano additati come la rovina del nostro Paese. Poi in seguito è stato chiaro chi era la rovina del nostro Paese e gli stessi magistrati coraggiosi che indagavano su politici e soprattutto sui loro protetti, al contrario di quanto ci si aspettava, dovevano prima di tutto coprirsi bene le spalle!!
    Quindi concordo anche io, targhe o non targhe, strade o piazze (ha poca importanza), meglio non rimescolare tanto e rispettare le persone defunte e cercare in futuro di mandare in Parlamento persone oneste, motivate ed all’altezza dei compiti.

    (Elio Bellocchi)

  7. Però
    Però è anche vero che riuscì con le sue capacità a creare un polo antagonista alle allora forze politiche (Pci e Dc) consentendo di attuare delle riforme, altrimenti difficilmente attuabili, che hanno dato stabilità all’Italia e permesso l’inizio del miglior periodo di benessere. Che non fosse un santo è vero, però… ci ha salvato dal comunismo!!!!

    (Cristian)

  8. Meno male
    Tutti mi dicevano che a salvarci dal comunismo era stato Berlusconi. Mi cade un mito! E ho sempre creduto che dopo Moro e Berlinguer la politica in Italia fosse solo un covo di furbetti. Ma sbagliavo, grazie a Cristian ora ho capito che se oggi ci troviamo in questa situazione dobbiamo ringraziare anche Craxi.

    (Commento firmato)