Home Cronaca “Acqua: Villa Minozzo e Toano uniscano le forze”

“Acqua: Villa Minozzo e Toano uniscano le forze”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Negli ultimi tempi lo spot preferito del Pd sembra essere quello di capovolgere la verità. Lunedì scorso si è discusso del tema acqua in un Consiglio provinciale aperto ai cittadini e alle associazioni, con un ordine del giorno del Partito democratico in cui si denunciava la privatizzazione dell’acqua attraverso il decreto Ronchi. Sembra veramente assurdo, le stesse amministrazioni che con la quotazione in Borsa hanno di fatto consegnato Enìa ai privati ora cercano di imputare al governo la privatizzazione dell’acqua.

Nel mio intervento ho fatto notare che l’urgenza nel recepire le direttive europee, nel caso dell’acquedotto di Toano, andava esattamente nel senso opposto contrario e ne ho spiegato le ragioni. Nel 2003, venne spedita al sindaco di Toano Luigi Fioroni una lettera in cui si minacciava il commissariamento nel caso in cui non fosse subentrata Enìa nella gestione, con la scusa che la direttiva europea imponeva l’accorpamento dei piccoli acquedotti per garantire ai cittadini la qualità dell’acqua. Considerato il fatto che tale servizio, nel comune sopraccitato, nulla aveva da eccepire a riguardo, visto che l’acqua in questione risulta essere la migliore della provincia ed il servizio più che soddisfacente, ne ho dedotto che il motivo poteva essere solo il prezzo, essendo quasi la metà di quello di Enìa, creando un certo imbarazzo ad Enìa stessa.

L’insinuazione più eclatante è che l’acqua non sia più in mano pubblica. Grazie alla Lega Nord - che ha voluto introdurre nel decreto Ronchi la chiarificazione a grandi lettere in cui si sancisce che l’acqua, era, è e sarà sempre pubblica, comprese le tubature che la trasportano - potrà essere data in gestione a privati solo tramite gara pubblica, con tre anni di contratto rinnovabili; ciò significa che se il privato non funziona si cambia il gestore.

Considerato poi il fatto che la Lega continua ad essere l’unico movimento che difende i piccoli comuni e le realtà di montagna, contrariamente da quanto detto da molti amministratori della zona: è dimostrato dal fatto che nel decreto Ronchi la Lega ha fatto chiarezza sulle normative europee. Ora senza se e senza ma, il Comune di Toano, se ne avrà il coraggio, potrà decidere di uscire dalla gestione Enìa e ritornare totalmente indipendente oppure, come auspicabile, tramite l’azienda Ast che gestisce l’acquedotto sotto il controllo del Comune, può gestire anche la raccolta rifiuti, essendone giuridicamente preposta, dando lavoro ai residenti e facendo risparmiare soldi al Comune stesso.

Ho addirittura auspicato l’unione degli acquedotti tra Villa e Toano, visto che il primo possiede le falde acquifere ed il secondo un'eccellente organizzazione tramite Ast, per la gestione. Sarebbe dunque meglio per i nostri comuni unire le forze e smetterla di denigrare l’avversario politico.

(Romano Albertini, consigliere provinciale della Lega Nord)

1 COMMENT

  1. D’accordo!!!
    Pur essendo di vedute politiche opposte al Sig. Albertini non posso che notare il buon senso e l’estrema razionalità dell’esponente leghista. In questo caso (come in altri, peraltro…) mi trovo completamente d’accordo di fronte a dati di fatto che da tempo sono sotto gli occhi di tutti.

    (Luca Bianchi)