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Querela archiviata

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Nei giorni scorsi (precisamente il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania), "mi è stata consegnata una raccomandata in busta verde, mittente il Tribunale di Reggio Emilia. Sono abituato a ricevere queste 'simpatiche' letterine: di solito è l’avviso di una querela a seguito di una denuncia dell’Amministrazione Marconi o di qualche suo ex assessore". Sono parole che si leggono in una nota a firma di Alessandro Davoli, che si è trovato spesso in questi anni, nella sua battaglia politica contro l’Amministrazione comunale di Castelnovo ne’ Monti, al centro di querelle giudiziarie (come, sfogliando, si potrà rinvenire anche su questo giornale telematico).

"Grande la mia sorpresa - prosegue il consigliere capogruppo di "Castelnovo libera" - nel leggere l’ordinanza del giudice Angela Baraldi contro la querela della signora Chiararcadia Azzolini, seconda moglie del sindaco Marconi. L’attuale signora Marconi mi aveva querelato nel 2009 chiedendo, oltre alla punizione prevista dalla legge (reclusione!), con altra causa civile, diecimila euro, come compensazione dei danni che, secondo Lei, le avrei arrecato, diffamandola".

I fatti sono noti a chi segue un po' la politica locale. Al centro della contesa era un edificio in costruzione (all'epoca; ora è terminato) alle falde di monte Forco, una della tre pinete castelnovesi. Davoli aveva fatto uscire al proposito una locandina (il suo mezzo prediletto di pubblicizzazione delle sue prese di posizione) in cui, tra le altre cose, faceva riferimento alla “seconda moglie” del primo cittadino. “La causa promossa dalla signora Azzolini – dice Davoli – chiedeva fossi condannato dal Tribunale di Reggio Emilia perché la medesima riteneva offensiva e denigratoria la definizione di ‘seconda moglie’. Riteneva un’offesa quella che è la verità: la signora Chiararcadia Azzolini è la seconda consorte del sindaco”.

Su questa base il giudice ha disposto l’archiviazione dell’azione legale, già chiesta dal pubblico ministero, al quale la ricorrente si era opposta: “Definire una persona ‘seconda moglie’ non appare espressione idonea a ledere la reputazione, non trattandosi di epiteto offensivo o denigratorio… Semplicemente si tratta di predicazione per far meglio comprendere il prosieguo dell’informazione che si intendeva diffondere. Pare al giudicante che quello che invece è stato volutamente e lecitamente, in quanto la condotta è stata realizzata nell’esercizio del diritto di critica politica, posto in evidenza è la ritenuta (dagli antagonisti) scarsa correttezza del sindaco che, sfruttando la propria posizione, avrebbe favorito gli affini…”. In sostanza, dice il magistrato, archiviazione e insussistenza del fatto.

“Un bel regalo della Befana, non c’è che dire – è il commento di un soddisfatto Davoli -. Spero non sia l’ultimo, anche perché per analoga querela, sul manifesto elettorale, pende giudizio dinnanzi alla Procura di Cremona, intentato dalla giunta Marconi”. In questo caso si tratta di un suo scritto, sempre fortemente critico verso l’operato dell’Amministrazione, concernente i problemi emersi a suo tempo ad alcune strutture dell’Istituto “Cattaneo-Dall’Aglio”.