Home Cronaca Disservizi negli ospedali, interrogazione di Rudy Baccarani (Idv)

Disservizi negli ospedali, interrogazione di Rudy Baccarani (Idv)

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"I medici che fanno il turno di notte in piccoli ospedali devono presidiare da soli molti reparti per gestire emergenze, svolgono un lavoro duro ed impegnativo" e "giungono segnalazioni da parte degli utenti relative ad un pesante disservizio che avviene nei nostri ospedali pubblici".

E' quanto afferma in un'interrogazione in Provincia il consigliere dell'Italia dei valori Rudy Baccarani, affermando che "pare sia prassi che per i medici che svolgono il turno notturno sia allestito un letto e che coloro che svolgono (e sono pagati) per svolgere tale servizio notturno, ne usufruiscano regolarmente e siano svegliati non molto tempo prima del termine del turno. Di conseguenza malati anche gravi e terminali vengono gestiti per diverse ore dalle sole infermiere, che si prodigano a fare del loro meglio, ma non essendo medici hanno una limitata autonomia decisionale e non possono fare nulla se non l'ordinaria amministrazione".

Il consigliere Baccarani nell'interrogazione chiede dunque "se quanto affermato corrisponda al vero e, in caso affermativo "se questa è una consuetudine ormai consolidata o se vi è un accordo a livello sindacale che lo permette".

9 COMMENTS


  1. Sono un medico ospedaliero residente a Reggio Emilia che svolge attività chirurgica presso un’importante nosocomio fuori provincia.
    Ricordo al consigliere Baccarani che la guardia medica ospedaliera può articolarsi in guardia cosiddetta “attiva” laddove gli obblighi assistenziali sono continuativi durante l’intero arco della nottata (es. pronto soccorso, rianimazione, terapia intensiva) ed in guardia cosiddetta “non attiva” laddove la relativa stabilità delle condizioni cliniche dei degenti non richiede una assistenza medica continuativa.
    Il medico presente in reparto è comunque immediatamente disponibile in pochi attimi in caso di necessità su richiesta del paziente o del personale infermieristico.
    Ricordo al solerte consigliere che, mentre per la guardia “attiva” è previsto un periodo di riposo compensativo nelle 12 ore precedenti e successive al turno notturno, nella guardia “non attiva” il lavoro notturno è spesso consecutivo alla consueta attività diurna. Da ciò deriva un’impiego assistenziale continuativo per 24 ore che richiede necessariamente la possibilità di pause di riposo qualora la stabilità delle condizioni cliniche dei propri ricoverati lo consenta.
    L’intervento del medico è comunque IMMEDIATO qualora si renda necessario.
    In nessun caso viene meno per i ricoverati o per coloro che accedono agli ospedali in qualità di utenti esterni la possibiltà di ricevere un’assistenza medica tempestiva.

    (Elio Spaggiari)

    • Io invece sono un’infermiera e vorrei chiedere all’egregio signor Spaggiari se per noi è prevista la cosiddetta guardia “non attiva”, dato che molto spesso per mancanza del personale dobbiamo coprire il turno di mattina (7-14) e a seguire il turno di notte dalle 21 alle 7 di mattino. Caro signor Spaggiari, abbiamo spesso solo 7 ore di stacco tra un turno e l’altro, eppure per noi non è prevista una camera con letto e non solo, anche la busta paga è molto più misera.

      (Rita)

      • Firma - Rita
  2. Per dovere di cronaca
    Purtroppo io e mia moglie abbiamo avuto la necessità di usufruire dei servizi dell’ospedale di Castelnovo ne’ Monti e altre strutture sanitarie della Provincia per lunghi periodi (molti anni e non solo mesi) e precisamente del pronto soccorso sia di giorno che di notte e di quasi tutti i reparti per ricoveri ripetuti. Per esperienza diretta e non per sentito dire non abbiamo mai, e ribadisco mai, riscontrato i disservizi indicati nell’articolo sia a livello paramedico che medico di giorno come di notte. Per contro abbiamo sempre apprezzato la dedizione e la professionalità di tutti gli operatori. Dobbiamo invece dire che la stessa cosa non è successa in altri ospedali fuori regione, dove veramente i servizi e l’assistenza hanno lasciato molto a desiderare. Forse è dall’esperienza diretta di anni e non da singoli episodi che si dovrebbe dare un giudizio che, tra l’altro, quando è “targato” politicamente fa sempre venire qualche dubbio. Vorrei sapere che valore aggiunto può avere un giudizio come questo se “targato” politicamente piuttosto che con la semplice indicazione del nome e del cognome: forse per dire “noi siamo più bravi degli altri”? Strumentalizzazione? Populismo? Ah, dimenticavo: interpellanza!
    Preciso: non sono schierato politicamente ma amo la verità; con i “pare che…” si va poco lontano.
    Cordiali saluti.

    (Sergio Sironi ed Anna Maria Farina)


  3. Purtroppo io ho visto il medico del servizio notturno quando ormai era troppo tardi in un reparto di terminali. Certo che se si deve ricorrere all’ironia fuori luogo del medico che ha scritto il commento, adesso che ci ha spiegato che i medici fanno un turno “non attivo” dopo un turno intero di lavoro, mi immagino quanto siano “solerti”. Bene fa chi chiede chiarimenti come il “solerte” consigliere (come lo ha chiamato sarcasticamente il medico, lui sì rappresentante di una delle caste più potenti in Italia).

    (Paolo Benatti)


  4. Rispondo rammaricato al Sig. Paolo Benatti.
    Non capisco in cosa consista l’ironia che viene attribuita al mio intervento. Non accetto e mai accetterò di “ironizzare” sui pazienti e sulla professione che svolgo. Se siamo costretti a lavorare continuativamente per 24 ore non è sicuramente per nostra scelta ma per le note ristrettezze negli organici degli ospedali italiani e per la contemporanea necessità di garantire comunque il servizio di assistenza ai malati.
    Tengo a precisare che le eccedenze orarie che ciascuno di noi matura ai fini di garantire tale continuatività non ci sono retribuite. Il concetto di guardia non attiva significa semplicemente che il medico può non essere continuativamente al capezzale del malato se le condizioni non lo richiedono. Ciò non significa, ribadisco, che venga meno l’assistenza medica ai ricoverati.
    Se il Sig. Benatti, nelle propria dolorosa esperienza personale, ritiene che ciò sia venuto meno è giusto che si rivolga alla magistratura.

    (Elio Spaggiari)


  5. Salve, sono Rudy Baccarani, il consigliere provinciale che ha fatto l’interpellanza. Intervengo che per spiegare che l’interpellanza è una domanda che si fa, in questo caso alla giunta provinciale, ovvero uno strumento per sapere come stanno le cose. Ringrazio il medico che mi ha già risposto in questo forum e che ha confermato le impressioni e le notizie che mi erano arrivate dal personale infermieristico. Io penso di essere mediamente informato, ma non sapevo che durante la notte i medici che sovraintendono ai lungodegenti abbiano la possibilità di dormire; viene definita “fase non attiva” con una curiosa perifrasi, che avviene dopo un turno di lavoro.
    Vorrei sapere quanti di quelli che sono costretti a lasciare i loro cari in ospedale lo sanno e secondo quali modalità un’infermiera sveglia il medico, che immediatamente passa dal sonno all’emergenza. Mi risulta anche che molti medici passano la notte in bianco per seguire i loro pazienti, ma è a loro discrezione farlo, pur essendo pagati allo scopo. Io faccio politica da pochi mesi e la faccio per difendere i più deboli. Chi è più debole di un malato in un ospedale?

    (Rudy Baccarani)

  6. Risposta
    Buona sera, mi presento: mi chiamo Sandro Grillenzoni, consigliere comunale a Scandiano Idv. L’interrogazione fatta dal collega Baccarani in Provincia non fa altro che sottolineare una prassi a dir poco inusuale, che sicuramente può creare problemi ai pazienti ricoverati. La nostra linea politica è dalla parte dei cittadini, questa anomalia del servizio ospedaliero non può passare inosservata. Condivido appieno la domanda presentata dal Baccarani. Non ritengo esauriente la risposta del dott. Elio Spaggiari.

    (Sandro Grillenzoni)

  7. Sig. Baccarani
    Il fatto che in suo aiuto sia intervenuto il sig. Grillenzoni non fa altro che confermare il taglio politico dell’articolo, ma la sostanza non cambia: fatti e non parole. Se ci sono dei disservizi (è gravissima la sua accusa accusa “malati gravi e terminali gestiti…”) ma si rende conto di quanto sia grave questa accusa? Se ci sono dei fatti si denuncia immediatamente alla magistratura e si esca con la notizia della denuncia altrimenti gettare il panico sui “pare” sfruttando la sofferenza delle persone a fini politici… mi consenta…!!!
    Distinti saluti.

    (Enzo Fiorini)


  8. Gentile Ing. Baccarani, Gent.mo Grillenzoni, Gentili Lettori, intervengo ancora una volta approfittando della Vostra pazienza. Indiscutibilmente esecrabile e meritevole di provvedimenti giudiziari il comportamento del medico che DORME profondamente negandosi alle richieste durante il turno notturno. Altrettanto meritevole quantomeno di comprensione quel medico che, alla ventesima ora continuativa di lavoro trova conforto, se tutto tace, in una poltrona reclinabile senza togliere divisa e camice. Ho fatto una rapida ricognizione telefonica presso colleghi ospedalieri riscontrando come la stragrande maggioranza trapassi continuativamente tra impiego diurno e notturno. Le eccezioni riguardano coloro che lavorano in reparti di urgenza/emergenza per i quali è generalmente previsto l’esonero dall’attività diurna prima e dopo il turno notturno.
    Se l’Ing. Baccarani si domanda quale sarà l’efficienza di un medico che passa dal sonno all’emergenza chiediamoci pure tutti quale sarà la lucidità di un medico che lavora consecutivamente per 24 ore. Ricordo come la voce stipendiale che percepiamo per il turno notturno non parli di “indennità di guardia” ma reciti alla lettera “obiettivo di continuità assistenziale” (economicamente assai meno cospicua rispetto a quanto percepito dalle ex guardie mediche territoriali). Ciò sottolinea come il riconoscimento economico sia volto a garantire la non interruzione del sevizio medico tra fascia diurna e notturna con le inevitabili ripercussioni se ciò avvenisse, su tempi di attesa, volumi di prestazioni e quant’altro. Se ci sono colleghi che, ripeto, negano il proprio intervento se chiamati è giusto siano pesantemente sanzionati. Ci sono però numerosissimi medici che svolgono con abnegazione e passione il proprio lavoro per i quali accuse di sonno profondo e nullafacenza sono inaccettabili. Se davvero fossimo una “casta” come ha osservato il Gentile Lettore avremmo cercato di ottenere un’orario di lavoro quanto meno assimilabile a quello degli altri lavoratori italiani.
    Grazie.

    (Elio Spaggiari)