Amava la Pietra di Bismantova Matthew Jamieson, così tanto che ne è diventato parte grazie a un tiglio. Per lui, scomparso tragicamente sul far dell'estate scorsa, era luogo di riflessione e sogni. Si prendeva su da Castelnovo ne' Monti, dove aveva abitato nell'anno scolastico 2002-2003 e nel 2006, per lunghe passeggiate a piedi. Quando rientrava, mostrava schzzi, testi, fotografie e provava a spiegare pensieri commisti alle emozioni che gli avevano suscitato la natura e il paesaggio.
Matthew Jamieson era stato ospite della famiglia Razzoli, che lo aveva accolto per un soggiorno scolastico sull'Appennino. Veniva da Melbourne, parlava bene l'italiano, era entrato nei ricordi delle persone che lo avevano incontrato.
Studente universitario, se ne è andato all'improvviso in Australia il 18 giugno. Su Redacon, la famiglia Razzoli ha condiviso la notizia con la comunità, organizzando con la famiglia Costi, di cui Matthew era amico, un corteo e una messa al Santuario della Pietra di Bismantova. Si trattava solo del primo passo per avvicinare il ricordo di Matthew e conservare tracce del suo passaggio sulla montagna reggiana.
Il secondo passo è stato fatto un paio di mesi fa, a fine ottobre. La famiglia Razzoli e la famiglia Costi hanno piantato un albero per Matthew, in sintonia con la madre del ragazzo, Sue.
Il giovane tiglio si trova lungo la carraia che da Casa Pattino, località raggiungibile da via Emilio Comici a Castelnovo ne' Monti, sale verso la Pietra di Bismantova. Dopo una decina di minuti, lasciata una casa diroccata e un prato sulla sinistra, si oltrepassa la sbarra, dove si incrocia il sentiero che sale da Case Pavoni, e si prosegue verso la sommità. Quando la strada comincia a inerpicarsi, in corrispondenza del volgersi verso destra della carraia, sulla sinistra si risale l'argine della stessa carraia e ci si ritrova sul pianoro di Pietra Bassa. Scendendo, si potrà incontrare l'albero, circondato da sassi.
Tra i sassi, è nascosta una cassettina metallica, con all'interno dei quaderni e una biro, come accade sulle vette delle montagna a scalatori, alpinisti ed escursionisti, che lasciano le impressioni della loro ascesa. Qui, tuttavia, siamo davanti alla cima e al confine della vita, che si fa memoria e diventa parte del paesaggio e della natura. Sui quaderni è possibile scrivere messaggi per Matthew.
Matthew risaliva la Pietra, vi si sedeva e scriveva. Ora vi riposa, in un tiglio e nelle parole delle persone.
* * *
Correlati:
- Tragica notizia dall'Australia: ci ha lasciato Matthew Jamieson (20 giugno 2009)