Riceviamo e pubblichiamo.
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Da un po’ di tempo seguo le proteste dei docenti e del personale delle scuole della montagna. Nonostante il rispetto che ho per chi ricopre il difficile compito dell’insegnante, ritengo doveroso chiarire alcuni aspetti che con l’insegnamento poco hanno a che fare, vista l’insistenza nel dare una connotazione politica più che di indirizzo educativo.
Vista la natura della protesta, darò ovviamente una risposta politica cominciando dalla riforma Fioroni, nel precedente governo Prodi, citando il capitolo 3 della legge finanziaria 2006, che prevedeva tagli di 448,20
milioni di euro per l’anno 2007, 1.324,50 milioni per l’anno 2008, 1.402,20 milioni per l’anno 2009, per un totale di 3.174,90.
Oltre la parte economica, vi furono vari interventi strutturali, a cominciare dall’innalzamento del rapporto alunni-classi e la riduzione degli insegnanti di lingua inglese nella scuola primaria. Il primo punto prevedeva che l’innalzamento alunni-classi aumentasse mediamente dello 0,4, portando ad una riduzione di 189 classi nella scuola dell’infanzia, 2.925 classi nella scuola primaria, 1.443 nella scuola media, 3.124 nella scuola superiore, per un totale di 7682 classi, che portano ad un risparmio di 19.032 docenti, e cui aggiungere 7.000 unità di personale ATA, per un risparmio stimato in 243.854.790 euro.
Dunque la protesta contro la riforma Gelmini appare alquanto fuori luogo, vista la totale mancanza della stessa sulla riforma Fioroni: niente scioperi a Reggio negli anni 2006-2007 e 2008. Occcorre poi precisare che la tanto sbandierata mancanza dei fondi per l’acquisto della cancelleria, dati alla mano, arriva proprio dalla precedente riforma attuata nel governo Prodi, con la differenza che l’effetto si comincia a percepirlo soltanto negli ulti tempi. Se si voleva protestare per la reintroduzione del maestro unico hanno già risposto i
genitori, almeno quelli a cui interessa l’insegnamento e non la politica.
Lo stesso vale per i grembiuli alle elementari e la reintroduzione del voto in condotta. Se poi vogliamo ritornare sulla protesta del tempo lungo sono a conoscenza degli sforzi fatti nelle ripetute riunioni con i genitori, dalla quale emerge una mancanza di richiesta di adesione volta ad ottenere un maggior numero di insegnanti.
Per quanto riguarda l’accorpamento di classi per mancanza di insegnanti supplenti mi sembra di ritornare su di un problema vecchio ma sempre attuale: i docenti in graduatoria non accettano di venire in montagna per pochi giorni di supplenza. Potrei sbagliare, ma a conferma della mia tesi non troviamo riscontro nelle scuole di pianura che richiamino lo stesso problema.
Termino dicendo che a nessuno fa piacere assistere ai tagli sull’istruzione, ma vista la situazione di crisi di cui tutti siamo a conoscenza, ben diversa dal periodo dei tagli effettuati nel 2006, consiglierei di abbassare i toni su di una protesta che sa di politico, fatta da chi percepisce uno stipendio sicuro che rappresenta almeno il
doppio della cifra dei cassintegrati, con una media di 4-5 ore di lavoro al giorno e quasi tre mesi di ferie all’anno, con l’aggravante che tutti conosciamo lo stato di qualità della scuola sugli standard europei, dove con meno insegnanti in rapporto al numero di studenti la qualità di istruzione risulta migliore.
La colpa non può essere relegata ai soli docenti, ma non si può pretendere di aumentarne il numero invece che ridurlo. Solidarietà ai precari, ma pur consapevoli di non poter fare tutti gli insegnanti. Non avrei voluto ritornare sotto al giudizio dei professori, ma non mi hanno lasciato scelta: vorrà dire che accetterò il rischio della bocciatura.
(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)
La verità non fa male
Molto interessante la spiegazione del consigliere Albertini, che ringrazio per la precisione dei dettagli. E’ sempre utile sapere dove finiscono le motivazioni reali e dove iniziano le speculazioni politiche. Negli anni ottanta vi è stato uno SPROPOSITO di maturandi liceali e si sfornavano maestri/e a tutto andare e per accontentare tutti vennero introdotti il secondo ed il terzo insegnante d’appoggio. Ora, come allora, non possiamo e non potevamo permetterci di mantenere il posto pubblico a tutti e per tutti. Gli errori del passato li si pagano nel presente. La riforma FIORONI spiegata dal sig. ALBERTINI ne è una prova. Grazie, consigliere.
(Fabio Mammi)
Padre… non sanno quel che fanno
“Pater, remitte illis, quia nesciunt quid faciunt”, ma soprattutto quello che dicono.
(M.G.)
Anche il 2010 sarà un anno molto difficile per 10.450 scuole, affamate dalla politica del governo che stanzia i soldi in finanziaria per sostenere la scuola privata e manda in miseria quella di Stato. Il governo dimentica che la scuola pubblica ha gli obblighi che le impone la Costituzione: è paradossale che per realizzare la propria missione istituzionale la scuola debba ricorrere a fondi privati perché le viene negato l’obbligatorio finanziamento pubblico.
(B.B.)
Tre volte tanto
La finanziaria 2007 che Tommaso Padoa Schioppa portò in Parlamento prevedeva il taglio di 50.000 posti nella scuola (42.000 docenti e 8.000 ATA). Prevedeva di raggiungere questo obiettivo attraverso l’innalzamento del rapporto alunni/classi (19.000 docenti e 7.000 ATA), prevedeva di ridurre le ore di lezione nel biennio dei professionali da 40 a 36 (2.565 docenti), prevedeva di tagliare i docenti specializzati in inglese alle elementari (12.000 docenti in due anni) e altri interventi di minor peso. Allo stesso tempo, Fioroni aveva previsto di immettere in ruolo 150.000 docenti. Nel momento in cui veniva predisposta la Finanziaria, risultavano vacanti 42.000 posti ed era previsto il pensionamento di circa 25.000 all’anno per tre anni. Poiché era previsto un taglio di organici pari a circa 42.000 cattedre, era chiaro che non sarebbe stato possibile assumere 150.000 docenti (che corrispondevano all’incirca al numero dei docenti precari in servizio), ma solo 75.000, salvo un aumento non previsto dei pensionamenti. Queste erano le cifre della Finanziaria di allora, desunte dalla Relazione tecnica di presentazione predisposta dal governo Prodi. A fronte di questi dati, che prevedevano già un impatto notevole sulla scuola, il governo Berlusconi ha tagliato circa 130.000 posti di lavoro in tre anni (87.341 docenti e 44.500 ATA). Sono quasi il triplo. Credo che le cifre possano parlare da sole. Un altro punto di confronto potrebbe riguardare il dettaglio dei curricoli scolastici. Faccio un esempio che conosco di persona. All’atto della mia iscrizione al liceo scientifico (un po’ di anni fa) si facevano trenta ore alla settimana solo in quinta. Nel frattempo, il computer (e l’informatica) aveva fatto il suo ingresso nella società. Anche se in ritardo rispetto all’avvento del computer, quasi tutti i licei scientifici italiani aderirono alla sperimentazione ministeriale detta PNI (Piano Nazionale Informatica) per le materie di Matematica e Fisica. Attraverso questa sperimentazione, veniva insegnata Fisica (con laboratorio di Informatica) anche nel biennio e aumentavano le ore di Matematica nei cinque anni; quest’ultima prevedeva l’insegnamento integrato di Informatica, con ore di laboratorio. Nel contempo, veniva data la possibilità alle scuole di accedere ad appositi finanziamenti per la predisposizione dei laboratori di informatica. Con il riordino Gelmini vengono eliminate le ore di Fisica al biennio e le ore suppletive di Matematica, tornando al vecchio quadro orario ante PNI (cioè quando ancora i computer non esistevano). Bel progresso. I fondi per il funzionamento sono stati azzerati per via della clausola di salvaguardia della Finanziaria Prodi. La clausola è scattata perché il nuovo governo non ha attivato per tempo i tagli previsti da quella Finanziaria. Non li ha attivati perché ne ha previsti di ben maggiori ma, a causa della farraginosità tecnica e giuridica delle scelte operate dal ministro Gelmini, le scuole superiori sono ancora ferme al palo. Devo dire, però, che stanno arrivando dal Ministero le LIM (Lavagne Interattive Multimediali), ben UNA per ogni scuola, quindi avremo presto un grande rinnovamento della didattica!
(Commento firmato)
Che il Natale non offuschi la realtà!
Il consigliere Albertini dimostra di non essere a conoscenza dei fatti. Non è che sono i supplenti a rifiutare le supplenze in montagna. Non ci sono i fondi per pagare i supplenti! E non si può nominare un supplente se il docente non prende almeno 15 giorni. Le sostituzioni gravano così sui colleghi, facendo orari strambi, recuperando se possibile le ore fatte in supero perché, anche per le sostituzioni orarie, non ci sono i fondi per pagare i docenti! Gli anni passati si pagavano le ore eccedenti ai docenti della scuola. Ora si accorpano le classi (alle elementari) o si lasciano scoperte (alle superiori). Io mi chiedo se chi si occupa di scuola, se chi fa le riforme sia mai stato in una classe o se abbia mai visto come funziona la scuola. Mi auguro che il problema non venga annebbiato dai fumi dello spumante natalizio.
(Commento firmato)
Sinceramente… smettiamola!
Devo dire la verità: sono veramente stanco. Sono stanco di sentir negare dalle persone la propria responsabilità. Sono stanco di sentir accusare gli insegnanti e i genitori. Sono stanco di una politica denigratoria nei confronti dei cittadini.
Egregio Albertini, la ringrazio per la cronostoria del governo Prodi, però mi vengono dei dubbi: perchè non riporta le parole della signora Gelmini, la quale ha affermato che ci saranno solamente (chiaramente il solamente è sarcastico) 87.000 posti di lavoro in meno in tre anni?
Egregio Albertini, perchè non parla dell’articolo 64 del decreto legge 112 del mese di giugno del 2008? Perchè non ci dice che fortunatamente questo legge è stata bocciata parzialmente della Corte costituzionale? E perchè non ci dice che l’intenzione del governo era accorpare le piccole scuole? Perchè non ci dice che quelle piccole scuole sarebbero anche state le scuole del nostro alto crinale? Perchè non ci dice che l’intenzione del nostro governo era di mandare i bambini del Cerreto e i bambini di Succiso a scuola a Castelnovo ne’ Monti?
A rigor di cronaca riporto due righe di giornale relative alla bocciatura da parte della Consulta.
“I giudici della Consulta ritengono che la gestione della rete scolastica sia di competenza delle regioni e hanno, quindi,
bocciato due punti dell’articolo 64 del decreto legge 112 del mese di giugno del 2008: la cosiddetta Finanziaria estiva predisposta dall’esecutivo, che dà al ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini la possibilità di riformare l’intero sistema formativo italiano con una serie di regolamenti ministeriali.
Sono due i punti contestati dai giudici costituzionali: la definizione tramite regolamento ministeriale di criteri, tempi e modalità per dimensionare la rete scolastica e l’attribuzione anche allo Stato (e non soltanto alle regioni e agli enti locali) delle misure necessarie a ridurre i disagi causati dalla chiusura o accorpamento di scuole nei piccoli comuni”.
Cordialmente.
(Alessandro Torri Giorgi)
Nuovo giro e nuovo regalo
Ma che desolazione, che vergogna. Ma come si fa a confrontare il governo Prodi al governo Berlusconi sul delicato tema dell'(D)Istruzione? Qui non stiamo parlando di finanziamenti, non stiamo parlando di noccioline, qui stiamo giocando allo scaricabarile sulle responsabilità di questi tagli!!! Dobbiamo assurmerci, o meglio dovrebbero assumersi, la responsabilità con i cittadini e per tanto faccio un plauso a Alessandro Torri.
Albertini, stavolta è proprio fuori tema, secondo me; è proprio una pessima caduta di stile. Il mio parere personale è che l’istruzione così come la sanità è un servizio di primaria importanza per qualsiasi paese democratico e non ci dovrebbe essere nessun governo che taglia sulla spesa corrente perché la scuola non è azzurra o rossa, è di tutti.
(Luca Malvolti)
Ritornelli sgangherati ed insopportabili
Sono molti gli effetti mediatici che esponenti della maggioranza usano per legittimare il loro operato. Fra questi ce n’è, però, uno che trovo insopportabile e sgangherato: quello di cercare di dimostrare che qualcun altro di sinistra aveva in passato fatto cose analoghe.
Il processo breve? “E’ la copia di un provvedimento presentato anni fa dalla sinistra”.
Si è arrivati persino a citare Togliatti e De Gasperi che inserirono nella Costituzione l’immunità parlamentare, come se vivessimo, perennemente, in un paese appena uscito da una guerra mondiale!
In questa comunicazione si giustifica l’operato di una ministro con la solita, sgangherata, frase: “L’ha fatto anche Prodi”.
Potremmo sostenere che in passato c’è stato chi faceva bruciare i libri in piazza per sostenere che è inutile spender soldi per fare biblioteche?
Forse ci si considera tutti come automi che assorbono tutto ciò che si dice o si scrive senza il minimo senso critico?
A qualcuno, ogni tanto, passa per la testa di essere stato eletto per migliorare le condizioni dei cittadini (ivi compresa la scuola) e non per ripercorrere errori passati?
Altrimenti votare per l’uno o l’altro schieramento potrebbe essere la stessa cosa, no?
(Elio Peri)
Da un genitore
Visto e considerato che sono un genitore che segue l’iter scolastico del proprio figlio e visto che faccio parte di quel numeroso gruppo di genitori che stanno chiedendo chiarimenti in merito a quello che sta succedendo nell’ambito della scuola, mi sento di fare alcune precisazioni in merito all’articolo firmato dal “politico” consigliere provinciale della Lega Nord, Romano Albertini, che non conosco di persona, ma che un giorno spero di incontrare in quanto ritengo che sia sempre costruttivo parlare con chiunque.
Vorrei e ci terrei a fare solo un paio di precisazioni.
La prima è sulla sua frase che si sente in dovere di dare una risposta politica al discorso.
NON SERVIVA E NON INTERESSAVA PENSO A NESSUN GENITORE. Mi scusi, ma a noi genitori di bimbi che frequentano la scuola pubblica non interessa se i tagli sono stati fatti in passato o oggi; interessa solamente che chi è al potere oggi e decide oggi risolva il problema, e quindi di dare alla scuola le giuste risorse per il funzionamento e per poter garantire a chiunque ha il diritto di essere istruito, idonei strumenti e il giusto numero di insegnanti per poter apprendere al meglio le cose.
Sì, il diritto, perchè, come contribuente, chiedo e ritengo che i miei soldi oltre che essere usati per pagare stipendi per politici vengano anche usati per garantire l’istruzione a mio figlio.
Ripeto non entro in merito se i tagli più grossi li ha fatti Fioroni, Prodi, la Gelmini, Tremonti, non mi interessa, mi interessa solo che chi governa oggi si faccia carico di risolvere il problema.
In merito alla sua seconda affermazione, di “abbassare i toni”, non riesco a capire a cosa si volesse riferire, in quanto non so chi è lei per poter dire a tutti quelli che vivono e che hanno a che fare con la scuola quello che devono e possono fare. Mi scusi ma non sono riuscito a capire a cosa si riferisse.
Per ultimo e poi concludo: noi genitori abbiamo sempre sostenuto e ribadito che vogliamo un progetto a lungo termine per la scuola pubblica che garantisca il giusto insegnamento e la scuola più congrua con i tempi attuali, non ci interessa chi, come e quando sono stati fatti errori, ma chiediamo solo a chi oggi può risolvere il problema di aiutarci a tenere alto il livello della nostra scuola pubblica il quale, fino all’ultimo taglio economico, era riconosciuto come un BUON modello di scuola pubblica.
Chiedo scusa se non ho fatto riferimenti dettagliati a norme e decreti del tempo passato, ma io vorrei cercare di limitare il problema di oggi; non mi interessa del perchè si è creato, io NON sono un politico che cerca di capire di chi è la colpa per poi dire il problema l’ha creato quella persona e io non lo risolvo, ma sono un semplice cittadino che prima cerca di risolvere il problema poi eventualmente cerca chi l’ha creato “per poi eventualmente fargli pagare l’errore” (ma dimenticavo, i politici non pagano mai gli eventuali errori fatti…).
Chiedo scusa dello sfogo a tutti quei politici che ricoprono il loro ruolo con le mie idee, ma mi sono sentito “offeso” del fatto che la nostra protesta in merito a quello che sta succedendo la stiamo portando avanti solo per una parte politica quando noi genitori ribadiamo tutte le volte che siamo APOLITICI!!!!!!!!!!!!!
Inviteremo senz’altro il signor Albertini a un qualche nostro incontro, forse lui ha la soluzione sul come fare a far funzionare la scuola con ZERO euro di soldi per il funzionamento, oppure nella sua bacchetta magica troverà l’insegnante per sostituire così non si divideranno più le classi, oppure riuscirà nei prossimi anni a far spostare i bimbi del Cerreto e di Succiso a Castenuovo con il teletrasporto, oppure, se ha dei figli, vorrei chiedegli se come genitore avrebbe piacere di caricare suo figlio di 6-7-8-9 anni su di un pulmino alle 7 del mattino, fargli fare circa 50 km al giorno e vederselo tornare a casa alle 3 del pomeriggio con le strade di questi giorni.
Ribadisco le mie scuse a tutti per lo sfogo ma quando mi sento etichettato non riesco a non rispondere.
(Moris Lusetti, GENITORE DI UN FIGLIO CHE FREQUENTA LA SCUOLA PRIMARIA molto preoccupato per come e dove sta andando la scuola oggi…)
Sapevo che entrare in questo argomento avrei avuto addosso mezza scuola. Mi sarei aspettato però di vedere insegnanti che almeno avessero il coraggio di firmarsi, avrei avuto per loro un rispetto maggiore.
Rispetto che il sig. Giorgi merita nell’intento ma non nei dati, almeno non tutti.
Non voglio portare una discussione estrema, consapevole che come già da me rimarcato non sono certo contento dei tagli alla scuola, ma ribadisco che non mi piace la demagogia nel tacere i tagli dell’allora ministro Fioroni da farli sembrare acqua fresca e alzare i toni sui tagli della Gelmini.
Due considerazioni da fare. Per pagare i supplenti mi dicono non ci sono i soldi, come mai questa protesta non viene fatta anche in pianura? Seconda considerazione di cui avevo tralasciato nell’articolo precedente: le scuole di montagna, come i docenti dovrebbero essere a conoscenza, non sono sotto le direttive del governo ma delle regioni, e per tutto ciò che riguarda le spese di gestione, compreso l’accorpamento delle scuole, fanno testo alla ragione stessa; questo per chi contesta il governo di centrodestra senza sapere che in un certo modo sta contestando i suoi rappresentanti politici.
Forse meglio sarebbe fare quadrato tutti insieme per far sì che, come al solito, la montagna conti poco rispetto al territorio, ed alzare i toni perchè questo sistema cessi, sia esso di destra che di sinistra.
Nonostante la bocciatura da chi non si firma, un sereno Natale a tutti.
(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)
Differenze
Albertini scrive il suo punto di vista ma a mio parere trascura molti particolari. I tagli previsti nella finanziaria del governo Prodi erano nettamente inferiori a quelli di questa finanziaria e si prevedeva anche la regolarizzazione 150000 precari. Secondo gli esperti Fioroni ha lavorato bene, ha quantomeno cercato di intervenire cercando di migliorare o di salvaguardare sulla qualità; mentre, invece, questo governo è intervenuto solo per ridurre drasticamente le spese, smantellando la scuola pubblica e le qualità che in questi anni l’hanno contraddistinta.
(Simone Ruffini)
E il merito?
Dov’’è il merito?
Cari amici, Vi scrivo per evidenziare una grossa contraddizione che da anni esiste nella scuola media inferiore, in particolare ed in generale in tutta la scuola dell’obbligo.
Come tutti sanno, essendo questo ciclo di studi obbligatorio per legge, l’ammissione alle classi successive si ottiene anche (in moltissimi casi) non avendo (contrariamente a quanto dice il sig. ministro) ottenuto una sufficienza in tutte le materie.
Un alunno che alla fine dell’anno ha l’insufficienza in 2 o più materie è normalmente promosso alla classe superiore con insufficienze anche gravi trasformate dal consiglio di istituto in voti sufficienti, con l’aiuto molte volte interessato del parere positivo del preside dirigente il cui voto vale doppio. Posso assicurare che la massima parte di queste insufficienze è relativa alle cosiddette materie più importanti come matematica e italiano. La principale conseguenza di promuovere sempre tutti fin dalle elementari è quella di creare classi formate da circa 25 alunni con diversissime capacità di apprendimento, tanto da costringere gli insegnanti a formulare compiti in classe mirati allo standard comprensivo di ogni gruppo. La conseguenza immediata di quest’andamento è che si creano all’interno delle classi delle sottoclassi di apprendimento. Il controsenso è quello di avere poi delle valutazioni simili per valori molto dissimili. La conferma di quanto affermo si ha nello scorrere a fine anno le classifiche dell’I.N.V.A.L.S.I. (ove non siano alterate dalla scorrettezza degli insegnanti, come per altro succede spesso al sud) sullo stato di apprendimento degli alunni. Ci lamentiamo in generale della scarsa preparazione degli studenti, ma sono i comportamenti sopradescritti e figli del 6 politico che hanno alimentato la crescita di questi non esaltanti risultati. Si pretende in pratica a fronte di preparazioni diverse di avere risultati omogenei. Non mi soffermo poi sull’impatto veramente negativo che ha questo tipo di “promozione” sulla percezione del merito che gli stessi alunni si formulano vedendo promuovere alle classi successive compagni che, durante l’anno scolastico, hanno fatto di tutto fuorché applicarsi con dedizione all’apprendimento, tanto in ogni caso alla fine la promozione arriva con il voto finale “del collegio”.
C’è poi il problema degli alunni di lingua madre diversa dall’italiano che, spesso, sono inseriti senza nessun tipo d’alfabetizzazione senza nessuna prova di ingresso e solamente in base all’età nella classe di pertinenza.
Esiste poi veramente il problemino dei gessi, delle fotocopie, della carta igienica, delle pulizie che i bidelli non fanno, ecc.
Per ritornare al merito vi e mi ricordo che gli alunni di cui sopra saranno gli infermieri ed i dottori che ci cureranno, gli ingegneri ed i geologi che progetteranno le nostre case, i professori che insegneranno ai nostri nipoti, i meccanici che ci rifaranno i freni all’automobile, gli idraulici che ci dovrebbero riparare i guasti all’impianto idraulico, i dipendenti pubblici che avranno superato un concorso.
Lo scrivente è un pensionato coniugato con un’insegnante di scuola media inferiore.
Distinti saluti.
(Carlo Bettini)
Sig. Lusetti, mi dispiace che lei possa aver interpretato il mio intervento come critica ai genitori per i problemi che tra l’altro condivido. Come ho già espresso in altre occasioni, sono contrario ai tagli sull’istruzione dei nostri ragazzi, ma forse lei non si è accorto che la vostra protesta era già stata stumentalizzata sulla stampa locale da chi voleva portarla a livello politico. Preciso che io seguivo la vostra giusta protesta da tempo, la seguivo con rispetto e continuerò a farlo. Attenzione però, signor Lusetti: in mezzo al suo gruppo non tutti usano la sua onestà intellettuale.
Buon Natale.
(Romano Albertini)
Trasecolo
Proprio non riesco a capire il motivo della meraviglia del consigliere provinciale della Lega Nord. Parla di strumentalizzazione politica dei tagli sulla scuola. Non è una questione politica? Chi li fa i tagli? Li fanno i lavoratori della scuola? Sono i docenti, che tagliano cattedre per insegnare meglio, o il personale ATA che si autoriduce per aumentare la produttività? Se piove e dico “Piove: Governo ladro”, allora sto strumentalizzando. Se dico “Piove, la SS63 frana da tutte le parti, i politici dove sono; dove sono quelli che pago con le mie tasse e che decidono come impiegare i soldi delle tasse che pago?” sto strumentalizzando? L’attuale governo, legittimamente eletto dai cittadini, sta legittimamente facendo scelte POLITICHE sulla scuola. Qualunque scelta di un qualunque governo eletto è politica. Se qualcuno non è d’accordo con queste scelte politiche, potrà pur dirlo chiaramente, oppure sta strumentalizzando? La scelta di azzerare i precari della scuola (precari: ci sono, tra essi, docenti che lavorano nella scuola da dieci anni, persone che aspettano di metter su famiglia e di fare un figlio, a quarant’anni, perché non hanno la certezza di un posto di lavoro), come pure i precari dell’INGV, o dell’ISPRA, non è un scelta politica? Il governo Prodi voleva eliminare il precariato assumendo i precari; questo governo vuole eliminare i precari togliendo loro il posto di lavoro. Scelte politiche. Legittime. Come dobbiamo esprimerci, sig. Albertini, sulla questione? Dobbiamo dire che poiché l’ha deciso il governo, allora sono solo scelte ‘tecniche’ e va tutto bene e non dobbiamo strumentalizzare? Trasecolo, perché proprio chi dice che non bisogna strumentalizzare politicamente, si identifica come consigliere provinciale della Lega Nord. Che ci sta a fare, nel consiglio provinciale, se non per fare politica, cioè per fare scelte che riguardano la collettività? Io non faccio il politico, ma le scelte politiche toccano me, il mio lavoro, le persone che ho attorno, il mio futuro, quello dei miei figli. Quindi ne discuto. Allora, mi faccia capire, se dico che i tagli nella scuola sono necessari, allora sono intellettualmente onesto; se dico che con questi tagli la scuola pubblica va a rotoli, allora sto strumentalizzando…
Commento firmato
Il ruolo della scuola e quello della politica
Stimolato dall’utile ed interessante dibattito che si sta sviluppando sui temi della scuola, grazie anche alla sensibilità di redAcon, provo a contribuire con alcune considerazioni.
1. Il sistema scolastico italiano presenta oggi parecchie criticità evidenziate da: studi OCSE, studi dell’UE, valutazioni nazionali, analisi e pareri di Rettori e Dirigenti. L’unico segmento che funziona veramente bene è la scuola primaria, ai primi posti a livello internazionale mentre la scuola media scende verso il 40° posto (dati OCSE). Degli istituti tecnici, fiore all’occhiello dell’Italia sino a qualche decennio addietro, conosciamo tutti i forti limiti nel preparare i tecnici di cui abbisognano le nostre aziende, oltre al preoccupante fenomeno della dispersione e dell’abbandono che coinvolge il 20% dei ragazzi delle superiori. Questo è, per sommi capi, il quadro.
2. Stante questa situazione ciò che risalta e preoccupa pesantemente è l’assenza di un progetto complessivo di riforma del sistema scolastico che ponga la scuola nella condizioni di svolgere il suo proprio ruolo: formare e preparare adeguatamente i nostri bambini e ragazzi, donne ed uomini del futuro. Tale carenza progettuale è stata comune ai governi del passato, di entrambi gli schieramenti e questo non va sottaciuto; ma oggi siamo al disastro totale, ad interventi devastanti. Tutti, ma proprio tutti, sappiamo che l’unico obiettivo che muove i provvedimenti sulla scuola è di tipo finanziario: Tremonti ha deciso di tagliare 8 miliardi di euro in tre anni; punto.
3. Il ruolo della politica dovrebbe essere quello di adottare leggi e provvedimenti in grado di favorire lo sviluppo armonico della società; quello dei politici di trovare le soluzioni e stabilire regole di funzionamento guardando in avanti, al futuro dei nostri figli. E’ scontato che esistano differenze tra i vari partiti, anche sulla riforma della scuola, ma non è accettabile che si usi la scuola per “fare cassa” né che si strumentalizzi questo tema così importante per polemiche inutili spesso misconoscendo la realtà.
E allora confrontiamoci, discutiamo ma sempre e solo partendo dalla realtà delle cose e avendo come unico faro il futuro dei nostri figli.
Auguri di Buone Feste a tutti.
Emiro Endrighi – Coordinamento genitori e insegnanti di Reggio e provincia.
Assunzione di responsabilità…
Non so di cosa si occupi nella vita il consigliere provinciale Romano Albertini, sicuramente non di scuola, perché da come ne parla è evidente che non la conosce. Oltre a difendere acriticamente l’operato del governo, trincerandosi dietro la foglia di fico della crisi o utilizzare il solito luogo comune sugli insegnanti fannulloni, non mi pare abbia avanzato alcuna proposta concreta. Vorrei ricordare all’esponente della Lega Nord per la libertà della Padania che il governo da lui sostenuto non ha esitato a stanziare molti soldi (con il contributo principalmente del Nord come dice la Lega) per ripianare i debiti dei comuni di Catania e Roma, per realizzare il ponte sullo stretto di Messina, per pagare debiti di Alitalia e per altri interventi a favore del sud che risparmio ai lettori. Come al solito si sbraita “Roma ladrona” in piazza e poi si fanno gli accordi a “Palazzo” in cambio di qualche poltrona. Tutto questo è accaduto con la crisi già in atto e con la chiara percezione delle sue dimensioni ma, per motivi “elettorali”, si è ritenuto più utile tagliare risorse alla scuola per destinarle ad altre cose!
Ora alcune precisazioni:
1) i debiti li hanno tutte le scuole (oltre 1 miliardo di euro), si lamentano tutte e non solo quelle di montagna (vedi documento scuole Scandiano); i supplenti non si possono nominare perché non ci sono i soldi per pagarli!
2) le classi vengono accorpate o addirittura lasciate senza insegnante (superiori) perché non vi sono docenti che possano sostituire i colleghi assenti anche per periodi di 15 giorni;
3) le sedi staccate sono di competenza degli enti locali per quanto riguarda gli ambienti, ma la gestione è tutt’altra cosa e non compete alla regione ma allo Stato; è evidente a tutti che senza personale, anche avendo gli ambienti, le scuole non si possono tenere aperte!
4) i fondi per il funzionamento, anche se ridotti, negli anni precedenti sono sempre stati erogati.
Un’ultima cosa: sono un docente che si è sempre assunto le proprie responsabilità, mi piacerebbe che anche Lei facesse altrettanto riconoscendo gli errori del suo governo, da un lato svilire la scuola pubblica, dall’altro, nonostante la crisi, mantenere i 140 milioni di euro di finanziamento alle scuole private.
(Giuliano Maioli)
Concordo in parte con Giuliano Maioli anche se vorrei dire una cosa che nessuno ha detto finora. La scuola ha tanti problemi, non è giusto tagliare i finanziamenti perchè l’istruzione è un pilastro di uno Stato avanzato (quindi critico tutti i tagli da destra a sinistra), ma è anche vero che servono delle modifiche per quanto riguarda i finanziamenti.
Perchè in alcune scuole oltre alle collaboratrici scolastiche c’è anche un appalto esterno per le pulizie? Andiamo a vedere le statistiche alunni/personale scolastico regione per regione? Perchè nessuno ha voglia di confrontarsi? Non è giusto tagliare ma non è nemmeno giusto difendere l’indifendibile.
Maioli, la stimo come stimo sua moglie (mia insegnante alle superiori) però rimaniamo sul tema scuola senza divagare su temi quali “Roma, Catania, Alitalia, ecc…” sennò usciamo dal seminato… Poi in un altro post possiamo confrontarci tutti insieme senza alcun problema.
(Luca Malvolti)
Precisazioni
Il signor Albertini non è aggiornato delle ore trascorse a scuola (quelle non ufficiali, cioè, attendere fino alle sedici dalla mattina dalle sei alzati, per riunioni varie, spendere per un pranzo che nessuno mai rimborserà, per il carburante che nessuno mai rimborserà, ecc.ecc.!!!!!!!) e i famosi tre mesi di scuola sono ormai una favola!!!!!!!! Inoltre non sa forse che migliaia di insegnanti fanno chilometri e chilometri di strada per raggiungere la scuola e… per finire (perchè altrimenti non si finirebbe più) forse, visto che i suoi introiti sono più sproporzionati, non sa che i “precari sono gran parte ultraquarantenni con uno stipendio che è sempre quello di chi inizia la carriera e sono anche quelli che ricoprono, loro malgrado, più della metà degli organici in parecchie scuole… Questo si ripercuote sui ragazzi che con questo sistema non hanno continuità e quindi una qualità d’insegnamento scadente; ecco perchè escono persone con le orecchie lunghe. Quindi non confonda la didattica, la pedagogia e anche la psicologia dell’età evolutiva con qualcosa di prettamente numerico, di freddi calcoli come se a scuola si vendessero pomodori o altro… A scuola si formano uomini e donne di domani.
Cordialmente.
(Ada Bronte, insegnante scuola media)