Home Cronaca 1859-2009: 150 anni di presenza ed eroismi dei Carabinieri nell’Appennino reggiano

1859-2009: 150 anni di presenza ed eroismi dei Carabinieri nell’Appennino reggiano

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Alle ore 17 di domenica 20 dicembre prossimo, presso il teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti sarà presentato, alla presenza delle principali autorità civili e militari della provincia e al pubblico che vorrà partecipare all'evento, il libro dal titolo "I Carabinieri a Castelnovo ne' Monti: da Luogotenenza a Compagnia" che ripercorre 150 anni di presenza ed eroismi dei Carabinieri nei comuni dell’Appennino reggiano.

Era Il 14 giugno del 1859 quando un drappello di carabinieri di scorta ad un reparto dell’esercito piemontese (“Real Navi”) raggiungeva il Passo del Cerreto e, acclamato dalla popolazione locale, scendeva a Reggio passando da Castelnovo ne’ Monti. Nel giugno di quest’anno, in occasione del 150° anniversario dell’evento, il Colonnello Giovanni Fichera ha ricostruito l’arrivo dei carabinieri nel nostro territorio in un incontro della Deputazione reggiana di storia patria durante il quale è stato preso in esame il più ampio contesto della presenza dello Stato nel Reggiano.
Con le stesse finalità, l’Associazione Nazionale Carabinieri ha ritenuto di dover solennizzare l’importante avvenimento che si riferisce all’Arma con un volume inteso ad illustrare l’attività svolta dalla Benemerita nei trascorsi 30 lustri, proprio nella zona che vide il passaggio dei primi militari piemontesi.

Pertanto le diverse sezioni dell’ANC che hanno sede nella giurisdizione territoriale della Compagnia Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti hanno dato incarico alla giornalista Cristiana Boni e a Gino Badini, cultore di storia e iscritto all’ANC, di realizzare un volume sui 150 anni di presenza e di eroismi degli appartenenti all’Arma, intitolato “I carabinieri a Castelnovo ne’ Monti da Luogotenenza a Compagnia”.

Nella prima parte si ricordano non solo le origini della presenza, ma si richiamano le attività dei dragoni estensi a cui erano attribuiti compiti simili a quelli dei militari della Benemerita. Molti dragoni, che si rivelarono bravi patrioti, passarono poi nei ranghi dell’Arma.

Nel bilancio della ricerca storica colpisce il cospicuo numero di riconoscimenti attribuiti a carabinieri provenienti dalla nostra montagna.
Addirittura nello spazio di pochi chilometri, fra Morsiano e Gazzano nel Minozzese, nacquero due medaglie d’oro, Leone Carmana e Domenico Bondi: al primo è stata intitolata la caserma del Comando Provinciale di Reggio Emilia, al secondo la Stazione di San Polo d’Enza.
Si susseguono quindi le vicende che hanno attraversato i decenni nell’otto-novecento fino ai giorni nostri.
Un lungo periodo che vede il primo consolidarsi delle istituzioni unitarie e la Grande Guerra, il secondo conflitto mondiale e la lotta di Liberazione, il mutamento della forma istituzionale e la ricostruzione morale e materiale del dopoguerra.
Una successione di eventi nei quali l’Arma ha sempre svolto tenacemente il proprio ruolo in difesa delle leggi e del cittadino.

Una storia prestigiosa che arriva sino ai giorni nostri con le testimonianze e i ricordi di undici "eroi tra la gente" nella seconda parte del libro.
Sono i Comandanti e non solo, che si sono avvicendati alla guida di quella che da Tenenza è diventata la Compagnia Carabinieri della montagna reggiana.
Esperienze che partono dagli anni '40/'50 del secolo scorso con i cambiamenti sociali, politici economici a fare da sfondo al lavoro delle tante caserme e che viene ricostruito nelle maggiori indagini.
Si ripercorre, con l’ausilio di fotografie del tempo, l'evoluzione nelle attività e il progredire delle dotazioni dei mezzi inquadrate nei meravigliosi paesaggi imbiancati dalla neve, compagna costante anche nelle operazioni di sicurezza più difficili.
Tra gli undici: la storia affascinante di Pietro Pollara "Valori" che arrivato a Castelnovo Monti nel 1943 si troverà ad affrontare il complicato rapporto tra i "reali" Carabinieri e il Fascismo senza trascurare il suo rapporto "privilegiato" con De Gasperi.
Poi il Tenente Giuseppe Cagnazzo, legato al Generale Dalla Chiesa, a Castelnovo nei primi anni '60 in pieno boom economico e il racconto delle perlustrazioni del territorio che allora erano condotte a cavallo. Negli anni '70 la tenenza è guidata dal Tenente Franco Cardarelli, poi negli anni '80 dal Colonnello Paolo Cerruti oggi al vertice del comando provinciale di Parma.

Sino all'attuale Comandante, il Capitano Mario Amoroso con le nuove emergenze sociali: dalle operazioni contro la manodopera clandestina, alla cattura dei rapinatori che assaltano le abitazioni. L'elenco si arricchisce delle diverse esperienze dei militari che dopo aver prestato servizio nell’Appennino, oggi ricoprono ruoli nelle Missioni Estere, nei Reparti Speciali o in incognito nei Servizi.

Senso del dovere, sacrificio, il rispetto degli altri e la vicinanza alla popolazione. Questi i principi cardine che affiorano dalle ricostruzioni storiche e personali, capaci ancora di unire per onorare il sacrificio dei caduti ed emozionare davanti alla bandiera italiana.

Il testo, per la sua connotazione storica e documentale che lo rende un patrimonio di conoscenza per la comunità, sarà consegnato a tutte le Scuole del comprensorio e alle Biblioteche sul territorio.

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IL LIBRO

Sono 160 pagine che si leggono volentieri e che ricostruiscono un aspetto della storia locale scarsamente indagato. La competenza di Gino Badini nell'illustrare in modo accattivante la documentazione d'archivio ed il taglio giornalistico di Cristiana Boni, col corredo di tante fotografie e dei bei disegni di Mauro Moretti, ne fanno un documento di piacevole lettura.

Si scoprono personaggi ed episodi in parte inediti anche attraverso testimonianze dirette e di parenti di coloro che non ci sono più, come nell'intervista a Damiano figlio della medaglia d'oro della Resistenza Domenico Bondi cui piaceva, unico in famiglia, "la minestra di castagne con i maltagliati".

Oppure l'azione di convincimento messa in atto da Pasquale Marconi e da Luigi Galli nei confronti dell'allora Tenente Pietro Pollara perche giurasse agli inizi del 1944 alla Repubblica Sociale Italiana al fine di continuare il lavoro segreto di collegamento con la Resistenza. La cosa non convinse però il regime tanto che Pollara fu trasferito a Castelnovo Sotto previo interrogatorio rude di due giorni da parte della Guardia nazionale Repubblicana nel carcere militare.

E poi tanti altri episodi che il lettore potrà scoprire sfogliando il libro che è stato stampato in 6000 copie a cura della Associazione Nazionale Carabinieri.