Riceviamo e pubblichiamo.
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Mi ero ripromesso di non intervenire più sulla statale 63 anche per rispetto verso mio figlio che del Comitato è l’inventore. Alcuni commenti e prese di posizione, però, mi inducono a uscire dal riserbo. Di problemi della montagna e di viabilità ho scritto molto in anni vicini e lontani, attingendo anche a mie esperienze personali (il tunnel sotto il Cerreto lo proposi per primo nella relazione a un convegno sindacale nei primi anni settanta del secolo scorso), quindi intervengo con cognizione di causa. Lo faccio innanzitutto per precisare alcuni aspetti attraverso una corretta informazione, poi per mettere in guardia i miei concittadini dal rischio di comportarsi come quel cacciatore che usciva per cacciare la lepre e regolarmente sparava al cane.
ANAS sta per Azienda Nazionale Autonoma Strade. Socio unico è il Ministero dell’Economia ed è sottoposta al controllo e alla supervisione tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture. Ha il compito di gestire e migliorare le strade statali. I suoi bilanci sono finanziati direttamente dallo Stato. Sopra la dirigenza ANAS ci stanno i Ministri delle Infrastrutture e dell’Economia, più su ancora la Presidenza del Consiglio. Vale a dire: Matteoli, Tremonti e Berlusconi. Se questa è la filiera di comando (e di responsabilità), che senso ha incolpare i nostri enti locali e la regione per il dissesto della 63 sulla quale la competenza è solo di ANAS?
Per fare le opere occorrono soldi e i soldi all’ANAS li dà il Ministero. Negli ultimi 15-16 anni la destra ha governato in prevalenza e lo ha fatto per ben sette degli ultimi nove. Quanti soldi ha investito per ammodernare la 63? Che io sappia, zero. L’ultimo governo Prodi aveva stanziato i fondi per la Bocco-Canala, Prodi lo hanno fatto cadere e i cantieri sono ancora chiusi.
C’è chi diffonde la favoletta secondo cui l’ANAS non darebbe risposte perché gli amministratori locali non farebbero sufficiente pressione o non presenterebbero progetti. E’ una scusa puerile. Ma anche se così fosse, i parlamentari della destra dovrebbero spiegare cosa hanno fatto loro negli ultimi nove anni e, soprattutto, in questo ultimo dopo la frana di Collagna. Non risulta che abbiano battuto i pugni sul tavolo a Roma o che abbiano minacciato di non votare la finanziaria in assenza dei soldi per la 63, galleria compresa. Ho letto che la viabilità minore sarà sacrificata per finanziare le grandi opere. E’ comprensibile: con le grandi opere qualcuno farà ottimi affari e la destra potrà organizzare innumerevoli passerelle propagandistiche a uso e consumo del padrone d’Italia. Tanto paga Pantalone! Quante gallerie sotto il Cerreto si potrebbero costruire con il primo stanziamento per l’inutile ponte sullo Stretto? Quindici? Venti? Di più? Suggerisco ai miei concittadini di chiederlo ai parlamentari della destra e anche ai loro futuri candidati alle regionali.
Prendersela con gli amministratori del comune di Collagna è a dir poco riprovevole. Cosa avrebbe potuto fare Caccialupi col magro bilancio che si ritrova? Forse però uno sbaglio lo ha fatto pure lui: già la scorsa primavera avrebbe dovuto incatenarsi al ponte della Biola e urlare contro ANAS e governo, chiamando attorno a sé quanti più montanari possibile. Scommetto che, se lo avesse fatto, da destra sarebbero accorsi in pochi a dargli manforte.
La mia non è una difesa d’ufficio. Abito a Castelnovo ne' Monti, ma Marconi e la Masini non li ho votati. Però, proprio perché sono uno spirito libero, non sono disposto ad accettare e avallare con il silenzio forzature e distorsioni. E’ ora di chiamare in causa i veri responsabili. E’ ora di smetterla di lasciare tranquilla gente che a Roma sta al governo e in periferia gioca a fare l’opposizione. Gente che da vent’anni inveisce contro “Roma ladrona” e da altrettanto tempo si abbuffa a quella greppia. Gente che fa credere di lavorare per il popolo e invece pensa solo al proprio potere e ai propri privilegi.
Per finire, un suggerimento al Comitato. Ha saputo cogliere un bisogno e dargli voce. Si dice apolitico, in realtà ha compiuto una straordinaria azione politica. Tra poco si troverà davanti a un bivio: continuare a protestare e denunciare col rischio (forse la certezza) di imboccare la strada del declino o fare il salto di qualità e passare alle proposte guardando anche oltre la statale. A quel punto, però, assieme all’ANAS dovrà chiamare in causa i ministri competenti e nei nostri amministratori dovrà cercare alleati, non avversari. Diversamente anche lui rischierà di sparare al cane… o di farsi mettere il cappello da un partito più furbo degli altri.
(Armido Malvolti, scrittore)
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- Video / L’on. Angelo Alessandri: “Per la statale 63 serve un forte impegno comune” (12 dicembre 2009)
Comitato politicizzato
Ecco qui, anche il comitato incomincia a fare politica… e qui mi fermo.
(Antonello Colombani)
Complimenti
Vorrei fare i miei più vivi complimenti alle parole del sig. Armido, che con obiettività e trasparenza ha centrato in pieno i problemi che circondano la statale 63. Concordo pienamente quando esprime la necessità di dover “scrollare” la gente che dal Parlamento è in grado solo di tacere ed aspettare gli eventi.
Complimenti.
(Marco Minutoli)
Condivido, Armido, ma con distinguo
Bravo ARMIDO. Sono d’accordo sul “succo” del suo discorso relativo al NON IMPEGNO finanziario da parte dello stato sulla nostra statale (ma questo da sempre, non solo negli ultimi anni di DESTRA). Sono totalmente d’accordo sul fatto che il Comitato, se non farà un salto di qualità, un passo avanti coraggioso con proposte forti e sostenute da tutti i montanari, rischia di essere risucchiato nell’oblio delle sterili proteste.
Dissento da lei, ARMIDO, sulle responsabilità che forse con troppa facilità imputa ai governi di “DESTRA”. Se la matematica non è una opinione, se su un riferimento temporale di 15/16 anni la “DESTRA” ha governato per ben 7 anni su 9, non ha governato IN PREVALENZA, e comunque se per 9 anni non ha governato la destra, allora chi ha governato in quel periodo? E chi ha governato in quel periodo mi pare non abbia fatto tanta più bella figura nei confronti della nostra statale. I nostri parlamentari non di DESTRA come si sono prodigati in un periodo in cui la loro parte politica governava TUTTI i comuni,la PROVINCIA, la REGIONE e lo STATO? Come sempre noi italiani vediamo la pagliuzza negli occhi altrui, non vedendo la trave nei nostri. Forse era il caso di fare qualcosa prima che il governo D’ALEMA votasse a favore del titolo 5 della Costituzione nel 2001. Da quel momento in poi lo Stato non ha più potuto muovere un badile senza l’autorizzazione degli enti locali. Bella vangata sui piedi!!!!
(Fabio Mammi)
Correzione a mio commento
Nel rileggere con attenzione l’articolo di ARMIDO MALVOLTI, da non confondersi (come fa involontariamente il sig. COLOMBANI nel suo commento) con il promotore del comitato ROBERTO MALVOLTI (figlio di ARMIDO), devo correggermi su di un dato che ho male interpretato in fase di lettura. Confermo che negli ultimi 9 anni ha governato per ben sette la DESTRA ma confermo altresì, dopo veloce ricerca, che negli ultimi 16 anni, dal 1993 al 2009 (periodo preso in considerazione da ARMIDO), la DESTRA ha governato per 7 anni e “gli altri” per 9.
Ribadisco che l’impegno andava e va preso a prescindere dal colore politico.
(Fabio Mammi)
Armido, non è Roberto (per Antonello )
La invito a NON fare come la @CGazzetta di Reggio#C di oggi, che confonde il padre col figlio. Il padre, fan del comitato, NON E’, a quanto ne so, IL Comitato. Il Comitato inizia a fare politica? Credo che già il costituirsi sia stato di per se stesso fatto Politico (la “p” maiuscola, non è casuale!) in quanto espressione della POLIS da Poleis: città. Altro è il discorso partitico.
(Umberto Gianferrari)
Meno male che Armido c’è
Che un “cane sciolto” come Armido Malvolti, mai tenero negli ultimi anni verso le amministrazioni locali di centrosinistra, debba prendersi in carico di rimettere in fila le cose, attibuendo pane al pane e vino al vino, la dice lunga sullo stato confusionale di chi regge le fila della politica locale.
Una afasia disarmante se confrontata con l’attivismo mediatico dei rappresentanti di forze politiche di governo che riescono tranquillamente a dire tutto ed il contrario di tutto, scaricando colpe a destra e a manca ed attribuendosi meriti inesistenti.
Come ben chiarisce Armido, l’ANAS è una entità precisa con ruoli e responsabilità altrettanto definite. La tattica di chi scorrazzando di qui e di là cerca di defilarsi da precise responsabilità ha il fiato corto di chi alla fine, se opportunamente incalzato, deve giocoforza nascondersi dietro ad un dito. Meraviglia che resposabili politici delle forze di governo locale navighino nella nebbia più assoluta e non riescano a fare chiarezza sulle precise resposabilità di tutti i soggetti coinvolti. Qualcuno di importante, con l’occhio rivolto alle prossime elezioni regionali, può arrivare a paragonare e contrapporre la statale Romea alla SS 63 senza dirci (o meglio per evitare di dirci) cosa a Roma intendono fare per la nostra strada (se mai qualche cosa fosse in programma). Nessuno che sollevi con la dovuta fermezza la questione. Bastano forse qualche comunicato stampa o la poco seria inaugurazione a fini elettorali del picchettaggio di un opera che sarà, forse, cantierata dopo due anni? Cogliere ad esempio l’egregio lavoro di inchiesta e documentazione svolto dal Comitato SS 63, trasformandolo in precise richieste attraverso azioni sia di protesta che di proposta (ad esempio un protocollo di accordo che garantisca da ora in avanti una cosa del tutto minimale ma importante, come la pulizia delle cunette e dei canali di scolo continuativa nel tempo), attuando in definitiva quella saldatura di intenti che giustamente Armido individua nella sua lettera, non sarebbe un buon primo passo?
(Luigi Bizzarri)
Con tutto il rispetto per Roberto, non posso tacere davanti alle assurdità ripotate dal signor Armido. Partirei dicendogli di stare attento non a colpire il cane ma a colpirsi i piedi. Non voglio soffermarmi ribattendo sulle accuse alla Lega; dico solo che forse non ha capito che anche i politici locali non si occupano più dei problemi della montagna; e l’evidenza è sotto gli occhi di tutti. Non vorrei che con questi commenti smettessero di venire da noi anche i pochi che lo fanno, e non certo per i quattro voti che ormai la montagna rappresenta. Sappiamo bene che se i nostri voti contassero gli amministratori locali avrebbero per primi fatto molto di più. L’illusione poi che ci portino da Roma i soldi per le nostre esigenze, senza chiederli, pur consapevole delle giuste osservazioni, vista la realtà, non sto a commentare, riguardo al traforo del Cerreto. Rendo atto al signor Armido della buona iniziativa, salvo precisare che il nuovo piano territoriale provinciale prevede una galleria che da Collagna sbuchi a Sassalbo, cioè 11-12 km, vale a dire non la faremo mai. Per lui rappresento un partito che merita solo critiche, io rispetto le opinioni di tutti e continuo a lottare per la nostra montagna. Chissà, forse un giorno anche lui cambierà opinione, spero almeno su di me.
(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)
Al signor Colombani dedidero precisare che ciò che ho scritto rappresenta il mio pensiero e che con il Comitato statale 63 io non c’entro nulla. Sono un simpatizzante e nulla più. Forse si è fatto trarre in inganno dal titolo infelice della @CGazzetta di Reggio#C di stamani, per il quale ho già provveduto a richiedere folmalmente una rettifica già nell’edizione di domani.
Al signor Mammi faccio osservare che forse ha letto in fretta: la destra ha governato in prevalenza negli ultimi 15/16 anni e sette (alcuni mesi in meno per la verità) negli ultimi nove (2001-2006 e dalla primavera del 2008). Comunque grazie per gli interventi: mi auguravo un dibattito e mi pare sia iniziato bene. Se alla fine avrò contribuito a creare un fronte comune che, partendo dalla chiarezza delle posizioni, permetta di portare finalmente a casa risultati positivi, non avrò pensato e lavorato invano.
(Armido Malvolti)
Bravo Armido
Sempre lucidissimo, Armido, complimenti per l’analisi… A Fabio invece vorrei dire che almeno Prodi qualcosa ha provato a fare e i soldi per la Bocco-Canala li aveva trovati (ora sono scomparsi) e nonostante la Lega forse serviranno per il ponte di Messina. E vorrei inoltre ricordarti che se qualcosa è stato fatto sulla 63 negli ultimi anni lo si deve agli enti locali. Naturalmente condivido il fatto che l’impegno del Comitato non deve aver colore politico.
(Andrea Zini)
Risposta ad Armido Malvolti
Caro Armido, dando una sbirciata a @CRedacon#C ho notato con infinito piacere che la tua analisi è già stata letta (e spero metabolizzata) da oltre 620 persone! Questo mi fa riflettere, e parecchio. Soprattutto sul fatto che tu abbia toccato argomenti di notevole intensità e interesse, proponendo un’esegesi di quello che è successo negli ultimi anni, sul fronte della martoriata SS 63. Un’interpretazione critica delle omissioni degli esponenti partitici (di destra e sinistra), finalizzata alla comprensione degli scarsi risultati della politica per il nostro comprensorio. Hai scritto tutto con un’oggettività che non lascia e non può lasciare spazio a speculazioni intellettuali di alcun genere.
(Alessandro Pignedoli)
Ci permettiamo
Prendendo atto che la lettera di Armido Malvolti contiene consigli per il Comitato e che l’argomento ha suscitato un notevole e costruttivo dibattito, ci va di puntualizzare alcuni punti, ricostruendo il percorso del Comitato. Esso è nato per SENSIBILIZZARE TUTTA la classe POLITICA, LOCALE, PROVINCIALE, NAZIONALE, sullo stato di abbandono della SS 63. Sin dal nostro primo comunicato abbiamo AUSPICATO un fronte COMUNE di tutti per il bene della nostra strada, della nostra ECONOMIA e dei NOSTRI CITTADINI. Il Comitato sin dalla nascita era sicuro che “alcuni” avrebbero cercato di dare una connotazione POLITICA.
Possiamo garantire a TUTTI i nostri interlocutri che le parti che costituiscono il Comitato sono espressione di tutte le IDEOLOGIE politiche, ma è altrettanto VERO che il COMITATO non PARLA di POLITICA, ma solo di viabilità/economia/territorio.
Il nostro vuole essere un DIALOGO costruttivo con tutte le parti; nel nostro DNA c’è radicato l’ascolto di tutti e cerchiamo di dare risposte a tutti. Il nostro operato giornaliero, ribadiamo giornaliero, è quello di segnalare a mezzo FAX al Compartimento di Bologna ed EMAIL al presidente nazionale ANAS a Roma le criticità della nostra SS 63.
Altro punto su cui lavoriamo è l’invio alla Corte dei Conti di Bologna, ed in casi gravi direttamente al Ministero competente, delle segnalazioni di danneggiamento/deperimento per omissione di manutenzione del bene pubblico viario e di immobili della SS 63. Tutto questo documentandolo con foto e video. Questo è quello che fa il Comitato; se poi nella nostra idea abbiamo fatto anche un’azione politica con la P maiuscola ben venga.
Per concludere, il nostro primo obiettivo è quello di riportare alla DECENZA e alla SICUREZZA la nostra strada SS 63 per ridare un po’ di dignità ai montanari e a tutti quelli che la percorrono da Reggio Emilia ad Aulla. Il secondo è quello di “costringere” ANAS ad ammodernare la strada, presentando un progetto di massima in alcuni punti da concordare con gli enti locali. Per questo motivo ci stiamo muovendo per organizzare nel breve una tavola rotonda con tutti gli amministratori “toccati” dalla strada statale 63.
Distinti saluti.
(Per il Comitato strada statale 63 Roberto Malvolti)
Solo per puntualizzare
Solo due puntualizzazioni.
Per ANDREA: se si continua ad essere così provinciali, l’Italia non andrà mai avanti. Dire che i soldi per il ponte di Messina sono soldi che andrebbero meglio spesi sulla 63 non ha senso, perchè seguendo questo filo logico forse sono stati mal spesi anche i soldi per I PONTI di Calatrava, forse sono mal spesi i soldi per il MOSE di Venezia, fors’anche saranno mal spesi i soldi per la nuova autostrada LIVORNO-CIVITAVECCHIA di prossima attuazione. Ma vallo a chiedere a chi tutti i giorni carica il proprio camion su una nave a MESSINA e scende a Reggio Calabria; vallo a chiedere a chi 10 volte l’anno si vede allagato il negozio a Venezia; oppure chiedi al sindaco di Reggio ed alla presidente MASINI se il contributo che hanno dovuto sborsare in più per ultimare i famosi ponti poteva essere usato meglio. O ancor meglio, chiedi al nostro sindaco se i soldi investiti nel nuovo Centro benessere non potevano essere usati diversamente. Ogni amministrazione, sia essa comunale, provinciale o statale, deve fare delle scelte di investimento ed ovviamente non possono andare bene a tutti.
Per ARMIDO: mi permetto di correggerLa sui governi in Italia: 1993-1994 CIAMPI, 8 mesi del 1994 BERLUSCONI, 1995-1996 DINI, 1996-1998 PRODI, 1998-1999 D’ALEMA, 1999-2000 D’ALEMA, 2000-2001 AMATO, 2001-2005 BERLUSCONI, 2005-2006 BERLUSCONI, 2006-2008 PRODI, 2008 ad oggi BERLUSCONI. Mi sembra che i conti dicano 7 alla “DESTRA” e 9 agli altri, ma posso anche sbagliare. A proposito: ARMIDO non mi dica che CIAMPI, AMATO e DINI erano dei “tecnici”. Ormai a questa barzelletta non ride più nessuno. Però grazie per il dibattito che ha innescato.
(Fabio Mammi)
Opinione
Penso che il sig. Andrea Zini abbia detto una grande verità: i soldi sono stati dirottati sullo stretto di Messina, opera che sicuramente farà una grande pubblicità al governo ma che non servirà a nessuno, perche tanto non verrà mai terminata viste le enormi cifre di denaro che necessita!!!
Vorrei inoltre fare una precisazione: di certo il traforo del Cerreto è un’opera faraonica (molto meno del ponte sullo Stretto)… ma in futuro sarà indispensabile per la sopravvivenza della montagna e credo che debba essere tenuta in considerazione e non snobbata come sta facendo attualmente.
(Marco Minutoli)
Occorre fare un altro passo avanti
Poichè il mio primo obiettivo era quello di far fare al dibattito un salto di qualità, sono decisamente soddisfatto dei risultati. Le letture su @CRedacon#C sono alte e buoni gli interventi, sono stato contattato verbalmente e ho ricevuto sms e mail. Peccato che la stampa non abbia dato un gran contributo: capiterà ancora, almeno fino a quando per ragioni di mercato i quotidiani saranno costretti a privilegiare la quantità rispetto alla qualità. Registro l’assenza (forse dovrei usare la parola latitanza) dei nostri sindaci. Mi ha telefonato Caccialupi, l’unico. Gli altri: zitti! A un uomo di sinistra come me, educato a quella straordinaria scuola di politica e di etica che è stato il PCI, ciò dispiace perché la quasi totalità di loro è stata eletta in liste di sinistra o di centro-sinistra. Francamente è un silenzio per me inspiegabile. E’ vero che da tempo, come giustamente ha ricordato Bizzarri, non sono tenero con la classe dirigente locale, ma questa è un’altra storia. In un certo qual modo il mio intervento poteva essere colto come un assist e non sono stati capaci di sfruttarlo. Peccato, ma hanno ancora tempo. La cosa potrebbe anche lasciarmi indifferente, se non fosse che questo atteggiamento nuoce alla nostra montagna. Continuate pure a dormire o a farvi imprigionare nelle vostre certezze e tra quattro anni ne vedremo delle belle. Eppure già le elezioni di primavera, con qualche lodevole eccezione, hanno mandato segnali inequivocabili. Sia chiaro: non chiedevo apprezzamenti, avrei preteso che entrassero nel dibattito con le loro idee.
Prendo invece atto con piacere che il Comitato ha percepito il segnale. La tavola rotonda che ha in animo di organizzare è un’ottima scelta dato che questa partita alla lunga la si vincerà se si creerà un’alleanza molto larga: il patto tra il Comitato e i sindaci è il primo anello. Poi occorrerà fare in modo di coinvolgere la Provincia e la Regione. Mi auguro veramente che i nostri sindaci colgano il messaggio.
Ho scritto che il Comitato ha compiuto una straordinaria azione politica a ragion veduta. Fin dalle prime mosse vi ho scorto i semi di qualcosa di utile non tanto a protestare ma a costruire; le tappe del suo percorso le leggo come frutto di un acume politico non indifferente. E non si creda che voglia fare un complemento a mio figlio. Del Comitato non mi ha mai parlato prima di lanciarlo, non mi ha mai chiesto consigli, il mio intervento gliel’ho fatto leggere dopo averlo mandato a @CRedacon#C e ai giornali, l’intervento pubblicato sopra a nome del Comitato l’ho letto qui.
Per finire un’amichevole battuta con l’amico Fabio (ma nella vita normale non ci diamo del tu?). Definire di sinistra il governo Dini mi sa tanto di forzatura, ma non è questo il punto. Mica noi dobbiamo distribuire diplomi o decidere se inviare o no altre truppe in Afghanistan. Il nostro compito è quello di contribuire a unire le forze per risolvere i problemi della viabilità in montagna. Punto. Le mie puntualizzazioni volevano anche essere di aiuto per capire che se non si modificheranno le politiche nazionali sarà dura per tutta la viabilità minore in Italia. Grandi opere e piccoli bisogni (ammesso che la 63 sia un piccolo bisogno e tutti sappiamo che non lo è) con la penuria di risorse che c’è in giro mal si conciliano. Però il prossimo anno si voterà per le regionali e tutti, dico tutti, hanno interesse a non perdere voti. L’unità di intenti serve anche a sfruttare il momento favorevole. Poi se vogliamo parlare di politica “alta” ognuno rimarrà della propria opinione. Io non potrò mai condividerà alcunché con questa destra populista interpretata da Berlusconi e dalla Lega. Sono ragioni etiche, sociali e morali a collocarmi sul fronte opposto. Ho volutamemnte associato le parole destra e populista perché di destre nel mondo ne esistono anche altre e perché il populismo non sempre è stato solo di destra. Populisti erano Mussolini e Hitler, ma lo è stato anche Stalin. Tutti e tre, per un lungo periodo, hanno goduto di un sostegno di massa. L’essere collocato dalla parte opposta non mi impedisce di apprezzare in modo sincero l’operato di Fini, tanto da auspicare che si decida a dare uno scrollone alla maggioranza così da creare le condizioni per un nuovo risorgimento.
Chissà, caro Fabio, che in questo “nuovo risorgimento” non ci si possa trovare a lavorare, un mio amico direbbe “scancherare”, spalla a spalla. Prova(i) a dire che non sarebbe bello!
(Armido Malvolti)
Sarebbe davvero bello
Lo sarebbe davvero, ARMIDO. Anche di persona, spesso, mi capita di darLe del LEI, ma ne approfitto subito SPUDORATAMENTE per passare al TU. Sai benissimo che politicamente ci troviamo su due fronti diametralmente opposti, ma condivido con te che, forse non a breve, FINI potrebbe essere una adeguata espressione della NUOVA DESTRA in Italia per un prossimo futuro, basta che la smetta con questo BUONISMO a tutti i costi. Non gli appartiene, ma forse in questo momento della sua vita politica gli torna comodo presentarsi così. In riferimento a DINI, la sua posizione sullo scranno parlamentare non lo posizionava certamente dalle mie parti, anche se condivido con te che dare una “posizione” chiara e definitiva a DINI è un po’ difficile; è sempre stato un cerchiobottista.
Armido, sono convinto che la tua esperienza politica e i tuoi arguti argomenti sono e saranno sempre indispensabili al dibattito politico locale e i tuoi consigli utili per le cose della nostra comunità. Non smettere mai di punzecchiare con le tue proposte. Il dibattito con te è sempre “frizzante” e stimolante. Anche quando lo si ribatte dal fronte opposto.
(Fabio Mammi)