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Custodire le tradizioni montanare

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Difendiamo le nostre tradizioni, quelle religiose, quelle civili, e tutte le altre che ci distinguono come montanari... Parliamo della Novena di Natale. Quella dell'Immacolata è stata svolta in casa come da invito del caro Don Giovanni che opera in varie parrocchie del comune di Busana. Appunto per quella di Natale mi permetto di suggerire a Don Giovanni di riunire i più solerti parrocchiani ed incaricare i volenterosi a recarsi in Chiesa alla sera dopo il suono della campana per dire tutti insieme guidati da uno di noi le preghiere inerenti la Novena.

Nostro Signore Gesù Cristo non disse: "Dove siete due di voi, io sarò tra voi"? Mi sembra proprio di sì. Ed allora mettiamoci insieme ed eleviamo a Nostro Signore le preghiere che recitate in chiesa sembrano persino più belle e più sentite. Così salviamo la bella tradizione del Natale che rischia di diventare "la festa invernale" e non la festa della famiglia.

(Miria di Cervarezza )

3 COMMENTS

  1. W il Natale!
    Cara Miria, hai proprio ragione!!! Non dimentichiamo che la chiesa è il fulcro sociale di comunità e religiosità come tu, cara Miria, hai specificato addirittura in rima e in dialetto montanaro nella poesia “Campan cervarezin” premiata al concorso della Giarèda. Purtroppo si è perduta nel tempo la tradizione delle rogazioni e non vorrei mai che lo stesso accadesse per le novene e per i vespri. E’ sempre divino vedere una comunità riunita nel nome del Signore in tutte le fasi della sua vita. Ora che è Natale e Cristo rinasce sia vivo in noi il suo messaggio: “Se non ritornerete come bambini non entrerete mai…!”.

    (Scrittrice Annalisa Bertolotti)

  2. Tante piccole chiese domestiche
    Non è avvenuto quanto tu auspicavi, cara Miria!!! Forse per il freddo pungente prenatalizio, forse per cattiva volontà, forse perchè la tua proposta non è arrivata a tutti in tempo utile; so però, per constatazione diretta, che sono sorte tante piccole chiese domestiche in cui si è fatta la novena di Natale di Cristo, stando seduti vicino alla stufa o al caminetto con a fianco il presepe o l’albero di Natale. Ed allora, pur auspicando la continuazione della novena in chiesa ove tutta la comunità cristiana può riunirsi in preghiera, reputo che il Padre Eterno abbia apprezzato il sorgere di queste chiese domestiche in cui si sono ugualmente innalzate preghiere a Dio.

    (Bruno Tozzi)

  3. Tante tradizioni montanare da salvare
    Con l’avanzata del laicismo e dell’agnosticismo la razionalità si fa sempre più avanti e prende il posto di tante nostre tradizioni che sembra sappiano di ingenuità. Perderle o non comunicarle agli altri credo sia sbagliato perchè esse fanno parte del nostro percorso storico ed umano che ci ha condotto con pregi e difetti ai nostri giorni. Le tradizioni religiose e specialmente le folcloristiche fanno parte di un mondo agricolo che è valido attualmente al 4%, ma la storia è sempre maestra di vita al 100%.
    La bella tradizione del “Buon dì!!! Buon dì!!!” che era in auge fino agli anni sessanta va sottolineata e va detto che era bello vedere squadre di bambini andare di casa in casa il giorno del primo dell’anno a dare l’augurio di buon anno a tutte le famiglie che li compensavano con un dolcetto o con qualche spicciolo. Non parliamo poi del “giorno della merla”, dell'”imboscata” fatta agli sposi e di tante altre che avevano comunque una motivazione ed un messaggio da trasmettere. Spero possa segnalarle a @CRedacon#C sempre sensibile ad accoglierle e pubblicarle.

    (Miria di Cervarezza)