Home Cronaca “Cartelli segnavia del Sentiero Matilde rovinati: si ponga rimedio”

“Cartelli segnavia del Sentiero Matilde rovinati: si ponga rimedio”

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Il Consiglio provinciale ha trattato un'interpellanza del consigliere della Lega Nord Romano Albertini nella quale ricordava che "la Provincia negli anni scorsi ha promosso la realizzazione della segnaletica con pali e tabelle metalliche dei sentieri dei due ducati e sentiero Matilde di Canossa, che attraversano ampie zone della montagna reggiana", ma che "a distanza di pochi anni gran parte dei numerosi pali con frecce segnavia che sono stati collocati nel territorio risultano essere abbattuti o vistosamente piegati creando così un effetto di cattiva esecuzione dei lavori ed una mancata manutenzione visibile agli escursionisti e con ripercussioni negative sulla promozione turistica dei nostri luoghi".

Il consigliere Albertini chiedeva dunque cosa intendesse fare la Provincia per risolvere tale problematica.

Ai quesiti posti ha risposto il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi: "La Provincia di Reggio Emilia ha progettato e ha realizzato nel 1998, in collaborazione con l'allora società d'area pubblico-privata ReAppennino, un'infrastruttura turistica di respiro interregionale, il Sentiero Matilde, un percorso di circa 80 chilometri segnalato e attrezzato che doveva dare una dimensione nuova alla politica, già avviata da alcuni comuni collinari, volta alla riscoperta e alla valorizzazione delle vie storiche e dei percorsi escursionistici e ricreativi".

Il vicepresidente Saccardi ha inoltre ricordato che "il Sentiero Matilde taglia trasversalmente la provincia di Reggio da Ciano d’Enza a Toano e ha un proseguimento nel modenese fino al passo delle Radici, collegandosi alla rete dei sentieri che da questo storico passo appenninico portano a Lucca" e che "la segnaletica è stata realizzata secondo gli standard Cai non in acciaio, come si sostiene nell'interpellanza, ma in alluminio pressofuso, scelta che rispetto al legno fu ritenuta ottimale per durata e autorevolezza di immagine, con un effetto estetico ritenuto non impattante. Si trattò allora di una scelta che si poneva al top delle tecnologie per la segnaletica sentieristica".

Il vicepresidente Saccardi, dopo aver richiamato tutti gli interventi condotti da allora, ha anche sottolineato che "essendo passati undici anni dalla realizzazione dell'opera lo stato dei manufatti è mediamente accettabile, anche se tutto il progetto del sentiero e della sua promozione dovrebbe essere rinfrescato nelle strutture e nelle prospettive e rilanciato come possibile motore di una offerta turistica non solo locale ma anche ambiziosamente rivolta a un mercato nazionale e internazionale. Occasione per riprendere in mano questa opera realizzata undici anni fa potrà essere l'avvio nel 2010 della seconda fase dei 'Cammini di Europa', iniziativa internazionale finanziata dal Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano che ora si estenderà per la prima volta anche al territorio reggiano e al Sentiero Matilde in particolare".