Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Servizio Associato di Polizia Municipale di Castelnovo ne' Monti,Baiso, Carpineti, Toano e Viano.
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Intervento abbastanza particolare quello compiuto questa mattina a Castelnovo ne' Monti dagli agenti della Polizia Municipale. Due persone sono state fermate nel centro del capoluogo montano intente a praticare attività di accattonaggio: una delle due in particolare, un uomo di nazionalità romena, chiedeva l’elemosina con in braccio la figlioletta di due anni, comportamento sul quale tra l’altro recenti modifiche del codice penale hanno visto l’introduzione di pene più severe.
La necessità per la Municipale di effettuare gli accertamenti del caso aveva poi causato qualche comprensibile timore nella piccola, per cui gli agenti hanno deciso di tranquillizzarla acquistandole un pupazzo di peluche.
Entrambe le persone dedite all’accattonaggio sono state fermate attorno alle 10.30, a poca distanza l’una dall’altra nel centro del paese, dove peraltro al lunedì si ha una forte concentrazione di persone per il mercato settimanale, nell’occasione odierna incrementata dal fatto che si trattava di giornata prefestiva, per molti di “ponte”. La Polizia municipale è stata attivata proprio dalle segnalazioni di alcuni cittadini.
Prima ad essere fermata è stata una donna, anche lei di nazionalità rumena, I.I., classe 1975, già sottoposta ad accertamenti dalla polizia municipale castelnovese poche settimane fa ed oggetto di un divieto di praticare l’attività di accattonaggio sul territorio comunale, per cui è stata questa volta denunciata ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale, “Inosservanza di provvedimenti dell’Autorità”.
Le sono stati anche confiscati circa 60 euro in spiccioli, racimolati in poco meno di due ore di accattonaggio nel corso della mattinata. Poco distante è stato quindi fermato C.C. (che non ha legami di parentela con la donna fermata in precedenza) intento a chiedere l’elemosina con in braccio la figlia di due anni.
Condotto anch’egli alla stazione della Polizia Municipale, è stato denunciato ai sensi dell’articolo 600-Octies, introdotto lo scorso luglio, che recita: “Chiunque si avvale per mendicare di una persona minore degli anni quattordici o, comunque, non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvalga per mendicare, è punito con la reclusione fino a tre anni”.
L’uomo aveva subito dichiarato che la bimba era sua figlia, condizione poi accertata dalle indagini della Municipale: si tratta di due membri di una famiglia molto ampia, che risulta residente in Comune di Scandiano. Nel corso degli accertamenti, nonostante la presenza nell’ufficio della Polizia Municipale di personale dei Servizi sociali del Comune, richiesta dal Comandante Marco Longagnani data la delicatezza della situazione, la bambina ha dato segni di irrequietezza e spavento, per cui lo stesso Comandante, nell’ambito delle facoltà di scelta sulla destinazione dei fondi confiscati nell’ambito di sanzioni amministrative, ha deciso di utilizzare una parte della modesta somma confiscata alla prima fermata per acquistare un pupazzo di peluche alla piccola, che si è subito tranquillizzata.
Oltre alla denuncia la Polizia municipale ha anche trasmesso una informativa sull’episodio al Tribunale dei minori di Bologna, nel caso intenda effettuare ulteriori accertamenti sulle condizioni della famiglia in oggetto.