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Elicotteri per l’eliski sul Cusna? Il NO del Cai di Reggio Emilia. La risposta della società che gestisce gli impianti

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Con un lungo e dettagliato comunicato il CAI di Reggio Emilia si oppone all'uso degli elicotteri per sciare sul Cusna come previsto dai programmi della società di gestione degli impianti di Febbio.

La nuova stagione sciistica è alle porte e molti vorrebbero sapere a che punto siamo con gli impianti di risalita di Febbio.
Ricordiamo che questi impianti hanno vissuto diversi avvicendamenti tra una società di gestione e un’altra, che ogni anno promettevano il miracolo economico e la rinascita della stazione, in un caotico rincorrersi di voci e smentite, proclami e silenzi, tra canali ufficiali e passa-parola.

Per ricordare solo le ultime, la Star, l’Alto Crinale e, l’inverno scorso, la CISE, che ha chiuso gli impianti a marzo nonostante ci fossero metri di neve!
Poi le inevitabili polemiche sulla possibile riapertura per l’estate, tante promesse ma nulla di fatto.
Da quest’autunno è tutto in mano alla SITA (Sistema Integrato Turismo Appennino), l'agenzia turistica del comprensorio del monte Cusna, che si prefigge di coordinare le offerte turistiche tramite la sua rete on-line (che come capofila ha il sito web www.wfebbio.it ) e promuovere nuove iniziative in stretta collaborazione con ViVi Febbio (promozione turistica e produzione di eventi) e Polisport (ente gestore delle funivie di Febbio). E proprio sul sito web viene pubblicizzata l’iniziativa EliCusna: voli in elicottero per tutti, turisti e sciatori, che verranno “portati in cielo e poi… la via lattea incontaminata del Monte Cusna, panorama mozzafiato sulla montagna più bella dell’Appennino...”.

La Sezione del Club Alpino Italiano di Reggio Emilia vuole esprimere la sua piena contrarietà verso questa iniziativa: l’uso di elicotteri, motoslitte e quad è irriguardoso nei confronti della natura e della sostenibilità della fruizione degli ecosistemi, e incompatibile con le finalità di un Parco Nazionale.
Per noi la frequentazione dei luoghi montani, e in particolare delle aree protette, si collega imprescindibilmente con una cultura del rispetto dell’ambiente. La montagna non è una terra di conquista per mezzi motorizzati. Ambienti come quelli del Cusna, incontaminati appunto, non possono essere rovinati dalla potenza e dal rumore di un motore.

Questa posizione del Cai è stata espressa in una lettera inviata al presidente del Parco nazionale. Ricordiamo poi che la catena del Monte Cusna è area di straordinario valore naturalistico, paesaggistico e storico. L’area è soggetta alle norme comunitarie a tutela della biodiversità in quanto riconosciuta dall’Unione Europea come SIC (Sito di importanza comunitaria) e ZPS (Zona di protezione speciale) all’interno delle aree di Rete Natura 2000.

L’area ricade inoltre nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e come tale dovrebbe essere tutelata contro questi inammissibili attacchi al suo ambiente naturale.
Per territori come quelli dell’alto Appennino crediamo che sia opportuno modificare le strategie di sviluppo, promuovendo forme di turismo integrato, meno “energivore” e che abbiano i caratteri della sostenibilità economica, sociale e ambientale.

In sostanza riteniamo, come peraltro è nelle finalità del Parco che ha attivato e promuove progetti come Neve Natura, “proporre l'Appennino come alternativa sostenibile ai modelli attuali di turismo invernale”. Esiste, a nostro parere, la possibilità di una progettazione diversa della valorizzazione della montagna e della qualità della vita delle popolazioni che la abitano.

Esiste infine un aspetto sicurezza che già comincia a manifestarsi: moto, motoslitte, quad, eliski rendono insicura la pratica dell’escursionismo estivo ed invernale ed i rischi di incidenti sono in continuo aumento. Con l’incremento della temperatura, inoltre, la redditività degli impianti da sci a bassa quota diminuirà progressivamente nei prossimi anni, a causa dello scarso innevamento naturale e dei costi sempre maggiori legati all’innevamento artificiale.

Il Cai rimane sempre disponibile a riprendere contenuti che portino reale benessere all’ambiente e alle popolazioni della montagna, contro la scarsa fantasia di chi vede queste forme invasive di turismo come l’unica possibilità di sviluppo economico, ormai largamente smentita dai fatti.

Rimarcando la contrarietà ad un uso “motoristico” del territorio del Cusna, confidiamo nella sensibilità degli amministratori e del Parco nazionale, auspicando che i voli in eliski non vengano autorizzati.

LA RISPOSTA DELLA SOCIETA' DI FEBBIO
Alessandro Meglioli firma questa risposta al CAI come Direttore Sportivo di VIVIFEBBIO Village

Relativamente alla presa di posizione del CAI, la società che gestisce la stazione turistica di Febbio ha presentato regolare domanda di autorizzazione al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, per massimo n. 4 domeniche in un anno per poter effettuare voli di Eliski (il primo il 20 dicembre) da effettuarsi esclusivamente con partenza dall'area partenza della seggiovia e sorvolo esclusivo sull'area occupata dagli impianti e le piste e non su area boschiva circostante.
Questo perchè intendiamo portare avanti la promozione delle attività del comprensorio del Cusna e Febbio con nuove iniziative già attuate ad esempio sul Cimone , a Cortina d'Ampezzo o nelle stazioni sciistiche del Canada esempio Aspen.
Questo cercando sempre anche un rapporto rispettoso il più possibile con la natura e l'ambiente circostante.
A tal proposito Vivi Febbio Village si farà promotore di diverse iniziative concrete sulla promozione del risparmio energetico, le fonti rinnovabili ed il riciclo e riutilizzo dei materiali, la mobilità sostenibile-condivisa da e per Febbio sensibilizzando a tal proposito i turisti presenti. Iniziativa che volentieri condivideremo con il CAI ed altre associazioni ambientaliste.

PRIMO PROGETTO IN FASE DI START-UP
Possiamo ad esempio informare in anticipo i cittadini che tra qualche settimana presso i rifugi e punti ristoro della stazione sciistica di Febbio, partirà la raccolta differenziata dei rifiuti per utenti e noi gestori. Iniziativa promossa da Vivi Febbio Village. Sarà la prima stazione sciistica reggiana a muoversi in tal senso e speriamo che altri seguano l'esempio.

14 COMMENTS

  1. Se non sai sciare non è colpa mia…
    Secondo me si rovina di più un paesaggio (e un ecosistema) conficcando nel terreno decine di piloni di acciaio alti 20 metri, piuttosto che volandoci sopra, o no???
    Vorrei precisare inoltre che le impronte di “mostruosi” quad e motoslitte saranno cancellate nel giro di una nevicata, mentre i piloni della seggiovia rimarranno per tutta la vita dell’impianto (sia nella stagione estiva che invernale, e non mi pare poco invasivo… allora cosa facciamo, non andiamo più a sciare?). Per concludere voglio ricordare che gli sport motoristici non sono lontanamente collegati ai rischi di infortuni nell’escursionismo, e che la scelta di mezzi flessibili e rapidi (mi riferisco all’eliski) per incrementare il turismo invernale sia preferibile alla realizzazione di impianti costosi e durevoli nel tempo, se è vero, come si evince dall’articolo, che l’innalzamento della temperatura porterà ad innevamenti naturali sempre più scarsi.
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  2. CAI?
    Ma sarà, io ogni anno che passa vedo sempre piu’ Enti statali e non che usano motoslitte sui tracciati e nei boschi del nostro appennino,alla faccia del silenzio!!!
    L’innalzamento delle temperature poi mi pare stia regalando svariati metri di neve al nostro appennino quest’anno per la gioia di noi appassionati e dell’intera economia nel nostro appennino.
    Se per l’eliski ci sono problemi di sicurezza è un’altro discorso ma se lo fanno sulle Alpi perchè non dovremmo farlo noi in Appennino?
    Ma CAI chi sono?
    Per cosa stà?
    commento firmato

    @CCAI = Club Alpino Italiano (n.d.r.)#C

  3. elicusna
    Penso che hanno ragione i signori del CAI,
    è inammissibile usare elicotteri che sono anche pericolosi (pensate se dovesse avere un avaria in volo!). Se a Febbio non sono capaci di ripristinare la seggiovia che arriva a 1900,non è colpa di nessuno.Al Cerreto si scia benissimo dai 1870 fino a valle senza elicotteri aerei o missili terra aria.
    PARCO INTERVIENI! NIENTE ELICOTTERO SUL CUSNA!
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  4. Basta col no preventivo
    Bene, come sempre qualsiasi cosa venga fatta nel nostro Appennino per aumentare un po’ il turismo viene etichettata come dannosa e sempre da uno sparuto gruppo di esaltati che in nome della natura vietano sempre tutto e tutti come se i soli padroni della montagna fossero loro che girano nei nostri sentieri con scarponi e piccozze come se dovessero affrontare l’Everest e poi si perdono o cadono ed implorano per essere salvati proprio l’odiato elicottero. Bene, allora la prossima volta che questi audaci scalatori delle nostre montagne si perdono o cadono li lasciamo lì fino al disgelo in nome della natura. La montagna è di tutti e non è solo con i no che si arriva a rispettarla ma educando le persone che la frequentano, sia a piedi che in moto che quad o con gli sci, perchè, come ben voi sapete, ci sono escursionisti che sporcano e persone motorizzate maleducate quindi ognuno deve fare il suo.

    (Marco Piccoli)

  5. Niente elicotteri sul Cusna
    Perfettamente in accordo con il Cai nel vietare l’eliski sul Cusna. Si fa presto da 4 volte a passare a tutti WE, la zona del Cusna è meravigliosa e naturale, se si vuole salire pelli di foca, ramponi e basta. Speriamo che certi luoghi rimangano incontaminati.

    (Commento firmato)

    P.S. – Io toglierei anche i piloni della 2000.

  6. Diciamo basta
    Ma diciamo BASTA!!! Basta a questi NO!!! Basta a questa gente che vuol comandare a casa nostra!!! Basta a tutti coloro che vorrebbero una montagna SENZA MONTANARI, per venirci a fare quello che gli pare e quando gli pare!!! E poi il resto dell’anno, tolto l’estate e poi la neve, MORTE ASSOLUTA; silenzio ASSOLUTO. Ben vengano le MOTOSLITTE, I QUAD, gli ELICOTTERI, BEN VENGA LA GENTE, LA GENTE, LA GENTE. Avete capito bene; la gente che porta i SOLDINI o I SOLDONI, quelli che ci fanno vivere. Basta ai benpensanti che in questi anni hanno portato la MONTAGNA a RISERVA; basta, ma non vi siete accorti che siamo in agonia!!! Che venga chiunque, nel rispetto della SICUREZZA e della MONTAGNA.
    A voi del NO sempre e comunque un consiglio: se non vi va bene cambiate ARIA.

    (Roberto Malvolti)


  7. Pienamente d’accordo con Marco. Per certa gente andrebbe tolta pure la strada a partire da Gatta e dare i permessi per visitare il crinale solo dopo i settant’anni, a piedi nudi per non inquinare il terreno, con suole contenenti prodotti chimici, pagando però il pedaggio a chi questi luoghi li cura da secoli, subendo pure i vincoli che vorrebbe imporre chi vive nell’inquinamento tutto l’anno, contornato dalle comodità cittadine; ma guai a chi gli tocca la montagna.
    Dovranno rassegnarsi, perchè internet è arrivato anche qui, ed il latte di capra appena munto cominceremo a farlo pagare… Anche agli amanti del nostro Appennino.

    (Romano Albertini)

  8. Caro Marco
    Caro Marco, non confondere l’elisoccorso con una promozione fatta solo per far ripartire Febbio, che a mio dire è inutile. Il soccorso è una cosa utile a tutti, andare sul Cusna con l’elicottero è solo un rischio inutile. Ma perchè non rimettono in movimento la seggiovia tanto decantata, con i suoi quasi 2000 metri citata sempre come la piu alta dell’Appennino??? Allora smettiamola di dire che ci sono le piste più alte dell’Appennino, cosa assolutamente non vera considerato che non funziona la seggiovia. Diciamo che è una bella stazione e a me piace anche se frequento il Cerreto da 3 anni. Molti più km di pista, un bell’anello per il fondo e bella natura. Non c’è bisogno di elicottero per il Cusna, ma solo di riattivare quella meravigliosa seggiovia, secondo me.

    (Andrea Spaggiari)

  9. Promozione
    Mio personalissimo parere: se, con condizioni climatiche idonee, si tratta di una giornata per inaugurare l’apertura o una ricorrenza particolare nessun problema, se invece si tratta di iniziativa continuativa, solamente a pensare al rischio di far volare in quelle zone dove il vento, tante volte improvviso, precludeva l’apertura della 2000 per gran parte della stagione e dove il pericolo valanghe è altissimo, il solo pensarlo mi fa venire i brividi. La teoria è bella ma è prudenza sempre verificare la fattibilità con dati precisi e non solo emotivi.
    Saluti.

    (Enzo Fiorini)

  10. Un passo avanti nella comunicazione
    Non mi addentro sulla bontà dell’iniziativa dell’eliski ma vorrei fare un plauso alla risposta data dall’organizzazione di Febbio perchè è, a suo modo, da manuale. Prima parte del comunicato che risponde in maniera pacata e precisa ai dubbi del CAI; parte mediana che sostiene l’interesse attivo dell’organizzazione all’ambiente; terza parte che approfitta dell’occasione per comunicare altre iniziative collaterali e girare a proprio favore la critica iniziale. Il cambio di comunicazione rispetto al passato, quando alcuni minacciavano di querelare i turisti insoddisfatti, si sente eccome e questo non potrà che fare bene all’immagine della stazione.
    Salute.

    (R.S.)

  11. Domanda per il Sig. Roberto Malvolti
    E’ sicuro che quod, elicotteri, motoslitte ecc. che scorrazzano sull’Appennino portino gente e soldi? Magari (ma è solo una ipotesi) su 10 persone che vengono per fare un giro in elicottero 50 vanno da qualche altra parte perchè di casino ne sentono abbastanza quando sono in città.

    (Commento firmato)


  12. Io sono un ambientalista convinto, adoro la montagna pulita, odio l’inquinamento ambientale e acustico, ma mi sembra veramente incredibile non comprendere le ragioni di chi per quattro occasioni a stagione propone la salita con l’eliski! Io non penso vogliano volare sempre e comunque, si atterranno a condizioni meteo favorevoli in occasioni stabilite, ma ne va della fruibilità della pista più alta e più bella dell’Apppennino (checchè ne pensi il sig. Spaggiari), i benefici turistici (e quindi economici) sono evidenti ed è innegabilmente una grande attrattiva finchè non si riuscirà a ripristinare il collegamento con la seggiovia. Ma è chiaro che se ci si divide anche sulle cose semplici, se c’è gente che paventa avarie in volo e consiglia risalite con pelli di foca… Nemmeno io amo sciare con un elicottero che ronza sopra la testa, ma stiamo vedendo rinascere la realtà turistica più importante del nostro Appennino, credo che 4 volte a stagione questo sacrificio in nome della visibilità della stazione e di un servizio in più offerto agli utenti, potrei sopportarlo…

    (Davide Marazzi)

  13. Sul Cusna o al rifugio Emilia 2000?
    Quando mi riferisco alle pelli di foca o altri mezzi è per la salita alla vetta del Cusna. Quello che non ho capito è se vogliono portare gente sulla vetta, dalla quale fortunatamente non passano piste battute, oppure al rifugio Emilia 2000, dal quale partono le piste.
    Nel primo caso non mi piacerebbe per ovvi motivi ambientali, ma in modo particolare anche a motivo del fatto che si porterebbero persone, magari abituate solo alla pista e senza attrezzatura specifica, a scendere in posti scialpinistici, con conseguenti rischi, al che diventerebbe uno sci-alpinismo da salotto.
    Nel secondo caso, visto che le piste già esistono e si porterebbero persone, dove già esiste la possibilità di arrivare con seggiovie, e utilizzando piste battute in sicurezza, allora potrei capire meglio l’iniziativa e in un certo modo accettarla.
    Buone sciate o escursioni a tutti nel modo che ognuno preferisce!

    (Commento firmato)