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Insegnare l’italiano agli stranieri

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Nel chiedere "quali progetti siano stati messi finora in cantiere per aiutare le tante persone immigrate ad approfondire con metodo la conoscenza della lingua italiana, della Costituzione, della storia e della cultura italiana, dei propri diritti e dei propri doveri", il capogruppo dell'Udc Mario Poli in un ordine del giorno avanza a questo proposito alcune proposte precise.

"Occorre uno sforzo straordinario, anche di natura economica, a partire dal prossimo bilancio preventivo 2010", afferma il capogruppo Poli al fine di "stipulare convenzioni con radio e tv locali perché, d’intesa anche con l’ufficio scolastico provinciale di Reggio Emilia, si realizzino in fasce di orario utili programmi dedicati all’insegnamento dell’italiano agli stranieri, similmente a quanto fece la Rai negli anni sessanta con la trasmissione Non è mai troppo tardi; aprire un tavolo di concertazione con la Lega dei comuni della provincia, le associazioni imprenditoriali, i sindacati confederali e l'ufficio scolastico provinciale per arrivare a definire un Piano di studio della storia e della cultura italiana generalizzato e riservato ai lavoratori dipendenti migranti, con utilizzo di ore di lavoro retribuite ,così come accadde con le cosiddette 150 ore dei metalmeccanici negli anni settanta".

Nell'ordine del giorno Poli ricorda che "siamo la seconda provincia dell’Emilia-Romagna e la quarta in Italia nel rapporto cittadini stranieri e popolazione residente, pari all'11,4 per cento e le difficoltà di integrazione e di convivenza sono state evidenziate da tempo, permanendo
peratro irrisolti problemi sul piano economico, sociale e culturale". Il capogruppo dell'Udc sottolinea inoltre che è "opinione diffusa e condivisa, anche dagli stessi stranieri, che lo strumento principale di coesione sociale sia la conoscenza della lingua italiana".

Infine, il capogruppo dell'Udc dice di condividere "in buona parte quanto emerso dall’indagine Ipsos e quanto scritto nella Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione del ministero dell’interno, in particolare laddove si sostiene che per ottenere la cittadinanza italiana occorre conoscere la lingua italiana, gli elementi essenziali della storia e della cultura italiani e condividere i principi che regolano la nostra società".