"La priorità è quella di incrementare i servizi al fine di ridurre sensibilmente le liste d'attesa e sostenere in questo modo la genitorialità. Di fatto significa un potenziamento dei servizi sia pubblici, sia privati, sostenendo la creazione di nuove sezioni nei nidi e continuando ad incentivare i servizi integrativi" è quanto affermato dalla presidente della Provincia Sonia Masini, nell'illustrare al Consiglio provinciale gli indirizzi di programmazione provinciale per i servizi educativi rivolti ai bambini da 0 a 3 anni e per le scuole dell'infanzia. I
due documenti sono stati approvati dall'assemblea, presieduta da Gianluca Chierici, a larga maggioranza: 18 i voti favorevoli di Pd, Italia dei valori e Rifondazione comunista, mentre si sono astenuti Pdl e Udc.
Sulla base di queste linee guida triennali la Provincia trasferisce poi annualmente risorse ai soggetti pubblici e privati del territorio, sulla base delle proposte che vengono di volta in volta formulate dai comuni. "Questi indirizzi sono volti a conservare alti i livelli di qualità che a Reggio Emilia si sono raggiunti nei servizi per l'infanzia - ha aggiunto la presidente Masini - grazie alla professionalità degli operatori e a strutture d'avanguardia". Per l'attuazione di questi indirizzi la presidente Masini ha poi voluto evidenziare "il fondamentale ruolo del Coordinamento pedagogico provinciale, in grado di apportare un concreto valore aggiunto ai servizi offerti".
La presidente Masini ha inoltre sottolineato che "particolare attenzione sarà dedicata alle politiche di integrazione nella prima infanzia, sia rivolte ai bimbi stranieri, sia sul versante della disabilità. Infatti, se davvero si vogliono garantire pari opportunità e uguali diritti nell'accesso ai servizi è fondamentale che la programmazione sia differenziata in base ai bisogni delle famiglie, dei territori e delle condizioni socio-demografiche".
Su questo ultimo punto è intervenuta anche la consigliera del Pd Vera Romiti: "Occorre una certa flessibilità nell'attuazione degli interventi, perché seppure stiamo parlando di comuni vicini, le esigenze possono mutare sensibilmente da zona a zona, il caso di Luzzara è stato paradigmatico a questo proposito". Anche secondo il consigliere del Pdl Avio Manfredotti "la differenziazione è importante, perché ad esempio nella Bassa le domande di accesso ai nidi sono superiori che altrove. Penso inoltre che sia importante valorizzare la sinergia delle azioni tra pubblico e privato".
Il capogruppo dell’Udc Mario Poli ha detto di apprezzare "chi parla di modelli flessibili", esprimendo poi la necessità di “conoscere a quanto ammontano le risorse che i singoli Comuni destinano al settore dei servizi per l’infanzia, perché ad esempio il Comune di Reggio ha sempre investito in maniera a mio avviso spropositata in questo settore, mentre può essere che vi siano territori in cui tale sforzo è più debole e sia necessario un supporto”. La consigliera del Pd Angela Zini ha definito “un’eccellenza il sistema dell’istruzione a Reggio, anche per la sinergia tra pubblico e privato che esiste. Chi teme l’eccessiva presenza di scuole non-statali, vorrei sottolineare che l’integrazione fra questi differenti servizi è assolutamente efficiente e che la presenza delle scuole Fism è davvero essenziale per le comunità”. "Non condivido che si continuino a finanziare le scuole private" ha detto il capogruppo di Rifondazione Comunista Alberto Ferrigno, ma "il mio voto sarà un voto favorevole ad personam perché ritengo che l'intervento della presidente Masini sulla vicenda di Luzzara, abbia segnato un passaggio fondamentale, dalla parte della gente di Luzzara e contro qualsiasi forma di razzismo e discriminazione, a dispetto anche di altre posizioni interne alla maggioranza stessa".
Nella replica finale la presidente Sonia Masini ha voluto ricordare che "sul territorio provinciale le scuole statali sono aumentate del 30 per cento, grazie al lavoro dell’allora assessore all'Istruzione Gianluca Chierici, che ha trattato convintamene con la Regione, ottenendo questo importante riconoscimento per Reggio che fino ad allora doveva investire risorse per la maggior parte comunali. Per evitare poi che si creino concentrazioni di immigrati nelle statali e di fughe di italiani verso le private, pensiamo a interventi puntuali che consentano ai comuni di abbattere le rette e di aumentare i numeri di posti disponibili".
La presidente Masini ha poi ricordato che "i nidi dell’infanzia sono superiori del 33 per cento rispetto agli obiettivi di Lisbona oltre che di molto
superiori alla media nazionale". Infine, la presidente ha detto: "Dobbiamo continuare a garantire la scolarizzazione fin dalla prima infanzia, nonostante la crisi che vede numerosissime famiglie aver perso il lavoro. Questo significa nel concreto garantire equità e uguaglianza".