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Diciotto arresti in tre giorni

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Se il trend dovesse essere confermato si dovranno riscrivere le statistiche sia in termini numerici che di contenuti. I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia, infatti, negli ultimi tre giorni hanno operato ben 18 arresti che rivelano un particolare interessante: l’oltre 80% degli arrestati sono italiani, non pochi per una provincia che si colloca nei primi posti in Italia per presenza di immigrati.

Questi numeri premiano l'imponente attività di controllo del territorio e di repressione dei reati fortemente voluta dal Colonnello Giovanni Fichera, comandante provinciale dell’Arma di Reggio Emilia, che, allo scopo di contrastare il fenomeno della criminalità diffusa e infondere maggior sicurezza ai reggiani, ha disposto in concomitanza con le prossime festività natalizie e di fine anno un’incessante attività di monitoraggio del territorio.

Più in dettaglio. Negli ultimi tre giorni (30 novembre, 1 e 2 dicembre) i Carabinieri reggiani hanno arrestato nel capoluogo e nella provincia di Reggio Emilia 18 persone, di cui: 7 rapinatori (6 italiani ed un cittadino albanese), 6 spacciatori (5 italiani ed un cittadino albanese), 2 topi d’appartamento (italiani), un nordafricano che non ha rispettato l’obbligo di dimora a cui era sottoposto e un cittadino domenicano che ha accoltellato il rivale in amore.

Tra gli arresti spiccano sicuramente quello dei rapinatori di Sant’Ilario che hanno portato anche al sequestro di una vera e propria santabarbara (mitra kalashnikov e tre pistole), i due rapinatori arrestati subito dopo la rapina ad un agenzia di pratiche d’auto a Castelnovo ne' Monti e i 6 arresti per droga che hanno portato al sequestro di oltre un chilo di stupefacenti (8 etti di cocaina e 3 di hascisc).

Dicono al comando provinciale che il conseguimento di tali risultati impone massima attenzione sul futuro, in quanto se da un lato gli sforzi repressivi hanno consentito di assicurare alla giustizia i responsabili dei reati commessi in questi giorni, dall’altro fa registrare ancora una volta come la provincia reggiana proprio per la sua ricchezza viene scelta dai malviventi sempre più pendolari per compiere attività delittuose.

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