“Il nostro governo ha reso l’acqua una merce”. Parole di Luigi Bizzarri, pronunciate durante l’ultimo Consiglio comunale castelnovese, tenutosi nei giorni scorsi. Argomenta il capogruppo di “Castel-Nuovo!”: “E’ stata fatta circolare la versione che non si poteva fare diversamente, ma non è vero, si sta svendendo un patrimonio pubblico”. Bizzarri parla di “diritto all’acqua”. “Mi fa specie la Lega Nord, che sul territorio ha fatto una buona battaglia, ma si capisce che quando ci sono patti di governo da rispettare…”.
Alessandro Davoli. “Non voglio fare un discorso ideologico. Nel nostro Appennino siamo fortunati: acqua ne abbiamo, di ottima qualità, e la zona è tra le più piovose d’Italia”. Il capogruppo di “Castelnovo libera” si profonde in un discorso che sfiora il tenore quasi poetico quando ritorna ai vecchi tempi degli acquedotti rurali, come quello del suo paesino d’origine, Bora di Ramiseto, e della fraternità degli abitanti delle piccole borgate nella loro gestione. “Ora siamo al secondo posto, nel nostro Paese, nelle tariffe. Ci precede Agrigento. Ma se nella città siciliana possiamo anche capire un problema idrico, qui invece…”. Come mai?, è la domanda sottesa. La sostanza è la stessa del collega Bizzarri: “L’acqua deve rimanere bene pubblico; casomai pensiamo a privatizzarne la gestione”. “La mozione – dice ancora – mi vede fortemente favorevole”. L’avverbio “fortemente” viene ripetuto più volte, a sottolinearne la valenza. “Mi stupisce il Pd, che non riesce a vedere il bene della collettività ma ragiona di politica aziendale. Avete fatto una spa e ora criticate il governo”. Per Davoli “siamo in presenza di una logica di potere: si è costituito un grosso organismo, Enìa, che non è più collegato a questo territorio, è sbarcato in Borsa, cerca alleanze con altri grossi gruppi, ha interessi all’estero…”.
Per Paolo Ruffini, assessore al turismo, “qualcosa della vecchia Agac ci è rimasto dentro dal punto di vista culturale”. Pare quasi una riflessione a voce alta. Ma dopo la “concessione” alla linea di pensiero dell’esponente leghista, segue il realismo: “L’acquedotto rurale non sarebbe però stato più sufficiente”. “La pubblicizzazione in toto dell’acqua? Sì, ma chi avrebbe fatto gli investimenti necessari per tenere in efficienza la rete?”. “Occorre dunque un modello equilibrato pubblico-privato di sintesi, che è poi la nostra posizione”.
Per Federico Tamburini, capogruppo di “Persone e montagna”, che si dichiara favorevole alla mozione, “vi è un presupposto economico alla base della privatizzazione dell’acqua”. E richiama l’esperienza francese: “Mentre oltr’Alpe da questa strada stanno tornando indietro, noi la imbocchiamo”.
Alice Manfredi, capogruppo di maggioranza, osserva, tornando su un tema di Ruffini: “Se considerassimo e dichiarassimo l’acqua ‘bene privo di rilevanza economica’ chi farebbe gli investimenti? Il nostro documento alternativo a quello di Bizzarri tiene conto quindi di una serie di complessità che una semplice definizione fa fatica a rendere”.
In sede di replica Bizzarri passa all’attacco: “Il vostro documento, ricalcato sul nostro (scrivevamo già al proposito qualcosa al riguardo), è un insieme di belle parole quando non di banalità… il sole è giallo, il cielo è blu… Si tratta di fuffa. Come è possibile che non convergiate su un documento, quello che ho presentato, già approvato in tante città amministrate dal centrosinistra?”. “Ma, già – prosegue – qui c’è Enìa. Una spa che, come altri qui hanno già sottolineato, vuole fare utili. C’è un elemento di confusione”.
Mattia Davoli interviene proprio per sottolineare questo aspetto: “Sarebbe la prima spa che conosco che non si proponga di guadagnare”. “Mentre il vecchio consorzio pubblico Agac erogava un servizio mantenendosi coi conti in pari, il nuovo ente deve fare utili”.
Anche Tamburini interviene nuovamente: “Quando ho letto la prima volta il documento di Bizzarri mi sono detto: ‘Ah, ecco qua una bella mozione di sinistra; la maggioranza certamente la voterà…'. Invece a quanto pare non sarà così”.
Ancora Alessandro Davoli: “E’ fin troppo facile rilevare la contraddizioni del documento presentato dalla maggioranza, che considero inconsistente. Voi scrivete che l’acqua è un ‘diritto inalienabile’, ma manca un pezzo: ‘purchè si paghi’”.
Intervengono, per “Castelnovo insieme”, Nuccia Mola, ancora Alice Manfredi e Paolo Ruffini e il sindaco, Gian Luca Marconi. Ruffini, in particolare, mostrando di gradire poco la qualifica di “fuffa”, cioè roba dozzinale, da parte di Bizzarri, ribatte dicendo: “Se si vuol stare alle offese la tua mozione allora è risibile”.
Alla fine il voto esprime i seguenti numeri:
- mozione Bizzarri: 7 favorevoli e 12 contrari;
- mozione della maggioranza: 12 favorevoli e 7 contrari.
* * *
Osservazione finale. Ciascuna parte politica rileva qualche elemento di contraddizione nella posizione dell'altra. La maggioranza approva il suo documento che le minoranze dicono essere sulla scia del decreto Ronchi, mentre nella minoranza la Lega si trova a criticare duramente il medesimo, partorito dal governo di cui questo partito fa parte a livello nazionale.
* * *
Enìa è stata evocata più volte nel corso della seduta. E il sindaco al proposito informa che è in calendario un incontro con alcuni dirigenti della società, indicativamente dopo le prossime feste natalizie, quindi nel nuovo anno.
* * *
La registrazione del Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti va in onda, su Radionova, in tre parti: giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 dicembre, sempre alle ore 21, per la durata, ciascuna, di circa un’ora.
Opposizione sull’acqua… diluita?
Per Tamburini e Davoli: ma come?! Credevo non foste comunisti e invece appoggiate “FORTEMENTE” una “BELLA MOZIONE DI SINISTRA!?”. Scherzo: pure io a volte mi sono trovato in completa sintonia con Bizzarri… Qualcuno si chiederà quindi anche riguardo a voi due “DA CHE PARTE STATE?”. Per me, in questa fase della politica locale, state dalla parte di chi merita ogni voto che gli è stato conferito. Bravi! Continuate cosi! Vi teniamo marcati a vista…!
(u.g.)
Concordo
Concordo con Davoli quando dice che questa maggioranza è di sinistra nelle parole, mentre nei fatti è autoreferenziale.
(Alessio Zanni)
Il dramma del Pd
Mentre a Roma il Letta del Pd cerca il piteggio con il Capo dello zio anzichè aderire alla mobilitazione del 5 dicembre, nel resto d’Italia, ad esempio su di un tema tra i tanti, l’acqua, lo stesso Pd non riesce ad avere una posizione comune. A fronte di numerose amministrazioni di centrosinistra che votano la non rilevanza economica del bene acqua c’è il sindaco di Torino che tesse gli elogi del decreto Ronchi. A Reggio Emila si assume una posizione mediana dovendo tener conto del pasticcio Enìa. In un taglia e cuci o meglio copia-incolla di ordini del giorno subìti di malavoglia si riesce persino a cassare la proposta di 50 litri pro-capite gratuiti al giorno.
Facendo fare un figurone alla Lega che a Roma vota il decreto della privatizzazione mentre nei territori si erge a difesa dell’acqua bene pubblico. Una situazione sconcertante. Qualcuno dice che il regno berlusconiano velleggi verso il tramonto; certo è che la totale assenza di un’opposizione credibile con programmi chiari getta su tutto ombre assai poco rassicuranti in un contesto sociale di grave crisi economica e di valori con un razzismo dilagante che pare oramai non trovare più barriere.
(Luigi Bizzarri)
A proposito di dramma
Pur riconoscendo le difficoltà che sta attraversando il Partito democratico da un po’ di tempo in qua, credo che un dramma profondo lo stia vivendo Bizzarri Luigi; il dramma di chi è isolato, di chi, pur di continuare coerentemente – gliene dò atto – a polemizzare con l’Amministrazione di centrosinistra, accetta i voti della Lega Nord e del centrodestra con Davoli in testa. Lega che a Roma vota la fiducia sul decreto che contiene la privatizzazione dell’acqua e nei Consigli comunali vota con Rifondazione Comunista. Bizzarri è in un dramma così profondo che non sa nemmeno che il Pd ha votato contro senza eccezioni il decreto “salva infrazioni” che contiene, tra l’altro, la riforma dei servizi pubblici locali, compresa la gestione dell’acqua (dimenticavo che il partito di Bizzarri non è più rappresentato in Parlamento e quindi non sa quello che succede a Roma). Nel merito condivido il documento presentato e votato dalla maggioranza in Consiglio comunale. L’acqua è un bene fondamentale e indispensabile per la vita dei cittadini e delle comunità, occorre evitare che interessi di pochi prevalgano sulle necessità di tutti. Il governo dovrebbe preoccuparsi del rifacimento delle reti idriche e degli acquedotti, che in varie parti d’Italia versano in condizioni precarie e disperdono un bene prezioso oltre che ingenti somme di denaro.
(Walter Davoli)
Per Walter
Mi chiedo come tu riesca sempre a personalizzare la polemica politica anzichè mantenerti sul tema. Comunque in ogni caso è meglio votare con la Lega 50 litri di acqua pro-capite gratis per tutti (compresi gli extracomunitari) che da soli una multa per chi chiede l’elemosina davanti ad una chiesa.
(Luigi Bizzarri)