Una casa torre, simbolo della sede dell’Asp “Don Cavalletti”, da cui partono due grandi braccia accoglienti e rassicuranti, che abbracciano tutta la montagna reggiana, simboleggiata da Pietra di Bismantova, castello e dalle vette appenniniche.
È il nuovo simbolo dell’azienda di servizi alla persona “Don Cavalletti”, unica Asp presente nella montagna reggiana, che ha come riferimento i dieci comuni del distretto sanitario montano e l’Unione dei comuni e gestisce una pluralità di servizi, fra l’altro di prossimo ampliamento anche territoriale. La sede dell’Asp è nella casa torre dell’ex Istituto “Don Cavalletti” a Poiago di Carpineti, istituto (casa di riposo e centro diurno) dalla cui struttura l’Asp è nata e da cui ha preso il nome.
Il nuovo logo unitario dell’Asp “Don Cavalletti”, che comparirà nelle strutture, nei mezzi e in tutto il materiale di documentazione e promozione, è stato realizzato dal prof. Ermanno Beretti, conosciuto artista carpinetano, ed è stato presentato ieri pomeriggio da
Rosanna Carbognani, presidente del Consiglio d'amministrazione dell'Asp, e dall’autore Beretti agli operatori e ai volontari del “Don Cavalletti”.
Alla presentazione hanno partecipato anche Nilde Montemerli, sindaco di Carpineti e vicepresidente dell’assemblea dei soci dell’Asp, Sara Garofani, presidente della Comunità montana e sindaco di Vetto, Ettore Giovannini, assessore ai servizi sociali di Casina, Maria Luisa Muzzini, direttore del distretto sanitario Ausl montano, Mario Montecchi, membro del consiglio di amministrazione dell’Asp, e i rappresentanti della cooperativa Ancora, che gestisce per conto dell’Asp due nuclei della struttura di Poiago del “Don Cavalletti”.
“Abbiamo voluto un logo che ci rappresentasse, ci desse senso di appartenenza e allo stesso tempo raccontasse dove siamo e cosa facciamo”, ha spiegato Rosanna Carbognani. “La persona più indicata ci è sembrata Beretti, un artista apprezzato che con la casa torre di Poiago ha un rapporto forte: da due anni qui è ospitato un suo percorso sulla tattilità”.
Beretti ha spiegato che il logo, con le sue braccia allargate a raccogliere l’intera montagna, rappresenta la volontà di prestare servizi a tutto il territorio appenninico. Le due braccia vanno a formare una C, iniziale di Cavalletti, e la casa torre, da cui partono le braccia, è il simbolo di Poiago ma anche simbolo di casa, di rifugio, di luogo in cui si trova sicurezza.
Nel seguito hanno preso la parola la Montemerli e la Muzzini, prima di concludere la bella giornata con un rinfresco per tutti, concluso dal taglio della torta che riportava, anch’essa, il nuovo logo del “Don Cavalletti”.