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Un canile per Appennino: forse ci siamo

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E' al centro dell’interesse, per diversi motivi. L’Appennino reggiano, dopo la chiusura di Salatte di Villa Minozzo, ne è sguarnito. Mentre ne esistono una decina nella nostra pianura. Parliamo del canile. Una struttura di cui si reputa necessaria la realizzazione, per la quale la Comunità montana aveva acquisito un terreno in zona Croce di Castelnovo ne’ Monti. E’ storia che si dipana da mesi e ancora in questo periodo se n’è discusso, su questo giornale, anche in seguito alla distribuzione di un volantino che si occupa dell’argomento.

Ora il tema è approdato, sia pure discusso rapidamente dentro un punto che trattava di una variazione di bilancio, in Consiglio comunale a Castelnovo ne’ Monti. Ieri sera il sindaco ha informato dei maggiori costi sostenuti dal Comune, nel corso dell’anno, per la cattura e la gestione dei randagi, “che ora sono ricoverati in strutture private in pianura”. Sollecitato da alcuni consiglieri, Gian Luca Marconi ha affermato che “trovare la migliore collocazione di un canile non è semplice, per via dei rumori, degli odori, di varie necessità. Dopo l’esame di una quindicina di siti possibili ora l’attenzione è puntata su due. Senza al momento entrare troppo nei particolari, posso dire che uno si trova nell’alto castelnovese, nella zona sopra Monteduro, e l’altro nell’alto vettese, ai confini col ramisetano. Per la spesa sono coinvolti la Comunità montana e, in proporzione, 12 dei 13 comuni che la compongono (Viano è convenzionato con Scandiano): a regime il costo di un canile a norma per 200 animali si aggira sul milione di euro”. “Auspico – ha aggiunto – che la realizzazione a questo punto possa procedere più rapidamente”.

Chiede la parola Alessandro Davoli. “Secondo me – afferma il capogruppo di “Castelnovo libera” – la Croce sarebbe un luogo adatto, disponendo già di tutto quanto occorre: una strada, l’acqua, l’elettricità. Il sito sarebbe a distanza sufficiente dalla più vicina abitazione. In più, la visibilità e comodità di quella zona per chi transita sulla vicina statale credo non potrebbe che favorire le adozioni, che dovrebbero poi essere lo scopo di tutto”. “Vi era stata una raccolta di firme per evitare tale localizzazione, ma mi chiedo se l’iniziativa avesse fondamento”. “Teniamo poi conto – spiega ancora l’esponente del centrodestra – che la Comunità montana ha già pagato il 50%, 12.500 euro, del prezzo del terreno in questione”.

“Proprio la visibilità, la sua posizione proprio sotto la Pietra di Bismantova – ha brevemente risposto il sindaco – sono secondo noi argomenti che sconsigliano quella zona. La strada di accesso comunque andrebbe rinforzata e allargata; inoltre nei pressi c’è una frana, seppure quiescente. In conclusione riteniamo la Croce poco idonea ad ospitare questa struttura. Forse siamo stati un po’ precipitosi nell’acquisto. Ma il terreno potrà comunque servire per altro”.

Lo ha incalzato Davoli: “Allora ammettete l’errore…”. “Nessun errore - ha ribattuto il primo cittadino - anche perché non è ancora detto che l’acquisto del terreno andrà effettivamente in porto”.

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Per la cronaca, la variazione di bilancio – “la quinta di quest’anno”, ha ricordato il consigliere Luigi Cagni – è stata approvata coi voti della maggioranza, contrarie tutte le opposizioni: 12 a 7.

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- "Soprassedere alla decisione di collocare il canile comprensoriale nell'area artigianale della Croce" (16 maggio 2009)

8 COMMENTS


  1. Vorrei sapere perchè questo canile così tanto discusso non è rimasto dov’era… C’era bisogno di spostare moltissimi cani per la realizzazione di un canile che tutt’ora non esiste? C’é bisogno di pensare a un posto adatto se il posto, lo stabile, la luce, l’acqua e i CANI c’erano già? Non si poteva magari investire per il miglioramento di quello già esistente? Penso che sarebbe stata la soluzione migliore visto che sicuramente si sarebbe evitato di lasciare le 5-6-7 persone che ci lavoravano a casa; quei poveri cani avrebbero evitato di essere spostati chissà dove, si sarebbe sicuramente risparmiato visto che forse questo canile aveva solo bisogno di una sistemata! Vorrei quindi sapere perchè tutta questa confusione se un canile c’è, vorrei sapere dove sono andati a finire i cani, vorrei sapere perchè bisogna spendere soldi per costruire uno stabile nuovo e far marcire quello vecchio. E’ essenziale? La mia non vuole essere una polemica ma una semplice curiosità, vorrei che qualcuno rispondesse alle mie domande!!!

    (Vale)


  2. Il canile è stato spostato perchè la struttura non era a norma e perchè la sua ubicazione era molto scomoda. Tra l’alro il capannone era coperto di eternit con grande rischio anche per i volontari. E’ ora di farne un altro. Per rispondere a chi pensa che quella del randagismo in montagna non sia un’emergenza, auspicherei che per qualche mese le associazioni che si stanno occupando del problema si astenessero dalla loro attività. Sarebbe crudo, ma darebbe consapevolezza ai montanari stolti.

    (Alessio Zanni)

  3. x Vale
    Non sono forse la persona più qualificata per rispondere alla tua curiosità, ma posso dirti, anche se non viene data molta considerazione, che i canili pubblici sono un affare. A chi gestiva quello di Villa, sfruttando un vecchio capannone di proprietà, venne mandato un controllo e fu poi denunciato per maltrattamento di animali, nonostante la visita settimanale dei veterinari, scaricando tutta la responsabilità sugli anziani gestori. I sindaci consorziati con il canile se la cavarono dicendo di non conoscere la situazione. Considerato lo strascico giudiziario per i coniugi accusati, pare logica l’indisponibilità a non concedere più lo stabile ad altri, scaduti i contratti. Forse infastidivano qualcuno? Di certo amavano i cani, visto che ne tenevano i cuccioli più piccoli in casa propria. Di fatto ora i comuni spendono circa il doppio di prima per il mantenimento nei canili della bassa.

    (Romani Albertini)


  4. Mi sembra di ricordare che in campagna elettorale il Signor Davoli avesse espresso il suo disappunto nell’individuazione dell’area in località la Croce, forse strumentalizzando un tema per noi abitanti della Croce molto importante. Siamo sensibili al problema, assolutamente da risolvere, del nuovo canile comprensoriale, ma credo che in una zona artigianale in prossimità di una zona residenziale e all’ingresso del paese non vi sia nessun tipo di presupposto!!

    (Nazarena)


  5. Ringrazio Romano Albertini, penso che i miei pochi dubbi siano stati chiariti molto bene. La penso esattamente come lei e posso confermare, conoscendoli di persona, le buone intenzioni e il tantissimo impegno che ci mettevano i vecchi proprietari. Mi sa che qui si parla proprio solo di affari e non di quello che invece serve veramente! Vorrei rispondere anche ad Alessio: sei mai stato alle Salatte di Villa? Se ci sei stato non posso sentir dire che questo posto é molto scomodo è praticamente attaccato a Minozzo; da Castelnovo ci si mette massimo una mezz’ora, la strada è stata pure aggiustata nei punti più brutti. Credimi che ci sono strade che percorriamo ogni giorno molto più scomode e pericolose di quella delle Salatte. E’ un posto tranquillo, abitano lì solo poche persone, tra cui i due ex proprietari del canile; nessuno si è mai lamentato proprio per il posto IDEALE per una struttura così! E ovviamente vorrei aggiungere che, abitando in montagna, non si troverà mai un posto che vada bene a tutti. Sappiamo che la nostra montagna è vastissima e in qualunque posto si costruisca questa struttura sarà comoda a molte persone e scomoda ad altre. Allora, visto che una struttura (da sistemare, magari) c’è, non creiamo polemiche e non buttiamo via soldi inutilmente per una cosa che abbiamo già!!Ricordo che per i cani trasferiti non si sa dove STIAMO PAGANDO. Allora svegliamoci!!!!!E se veramente si desidera un cane i 5-10 km in più si fanno senza nemmeno pensarci o farlo diventare un problema!

    (Vale)


  6. Fino ad oggi nella progettazione dei canili sono state prese in considerazione solamente le esigenze delle persone (…volontari, cittadini, amministrazioni…) oppure esigenze strutturali/logistiche, ma, nella progettazione di un canile, bisognerebbe partire dal vero fruitore del canile – il cane – e dal vero obiettivo del canile – il reinserimento dei cani in famiglie. Pertanto suggerisco di andare oltre il concetto di canile rifugio, perchè indipendentemente dai cani randagi presenti o meno in montagna sarebbe solamente una “discarica” di animali sfortunati con un incremento crescente di animali ospitati… Ed andare invece verso un’ottica più dinamica di canile visto come centro-polo culturale, che fornisca servizi e che sappia comunicare con la società al fine di favorire adozioni e diminuire rientri ed abbandoni. Esistono tanti canili costruiti con questa @Cmission#C… Inviterei a visitarli e a confrontarsi con chi ha sviluppato canili in quest’ottica, partecipare ai seminari e a leggere la bibliografia esistente in merito (es. “Il canile come presidio zooantropologico. Da struttura problema a centro di valorizzazione del rapporto con il cane” di Roberto Marchesini).

    (Aura Pagani)

  7. In primis e in secundis
    Cara “Vale”, certo che sono stato alle Salatte! In primis ti devo ricordare come il canile sia di tutta la comunità montana (abbastanza scomodo da Viano o da Casina, per dire); e poi, ci sei mai stata con la neve??? Non credo, sennò non scriveresti così. In secudis un canile non a norma e con l’eternit va chiuso, senza tante balle. Tra l’altro la stessa Comunità montana a Salatte era in affitto, e anche salato; un inutile spreco di denaro. Farne un altro penso sia d’obbligo per una zona così vasta e soggetta alla caccia come la nostra, ma c’è un ostruzionismo ingiustificato che cerca di ostacolare la realizzazione di quest’opera sacrosanta. Vorrei un commento dei diretti interessati, ovvero i grandissimi volontari di Aiut Appennin, per sentire direttamente da chi è più informato un parere obiettivo.

    (Alessio Zanni)


  8. Sono d’accordo con te, Alessio, quel posto era in c… al mondo!! Io abito in un paesino del Comune di Casina e avrei desiderato impegnarmi come volontaria ma quando ho visto dov’era situato il canile mi sono scoraggiata… Abbiamo sempre la tendenza a emarginare, nascondere per dimenticare, evitare tutto ciò e chi ci richiama alle nostre responsabilità, altrimenti come possiamo continuare a vivere bellamente la nostra vita? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

    (Raffy)