Riceviamo e pubblichiamo.
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Condivido l'importanza della 63 nel panorama socio-economico della montagna reggiana e condivido l'impegno di tutti coloro che si stanno mobilitando per cercare di ottenere quelle razionalizzazioni indispensabili per una strada di tale importanza e per renderla accettabile sul piano degli standards di sicurezza di una vibilità interregionale. A proposito del muro in gabbioni dopo la rotonda di Collagna e della sua pericolosità vorrei segnalarvi anche le condizioni di estrema pericolosità di alcune strade provinciali che però nessuno cita mai e l'ente stesso pare non accorgersi di quanto siano potenzialmente letali alcune situazioni. Mi riferisco alla SP 9 del passo delle Radici nei pressi della galleria dell'Amorotto e, più in generale, il suo tracciato da Villa Minozzo fino a Civago. Stesse condizioni si possono ravvisare nella SP Sparavalle confine Massa (passo del Lagastrello), per non parlare di altre viabilità ancora minori che versano in condizioni di semi-abbandono.
(Umberto Manari)
Caro Umberto
Gradire farti sapere che, essendo un comitato per la viabilità, avevamo chiesto un incontro con il Comitato della SP 9 e dell’alta Val Secchia. Siamo ancora qui che aspettiamo; noi in comune a Villa c’eravamo, e loro? Bando alle polemiche, noi aspettiamo e possiamo dare una mano volentieri.
(Per il Comitato SS 63, Roberto Malvolti)
Giusto, si allarghi la responsabilità dei cittadini sulle strade
Della richiesta di incontro con il Comitato della SS 63 non abbiamo saputo, ma siamo disponibili. Chiarendo che ci interessa perseguire l’obiettivo concreto di migliorare la strada, che non è in contrasto con altri simili. Anzi, l’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini riguardo alla viabilità da cui sono serviti è un fatto importante per tutto l’Appennino. La montagna è una, le strade sono molte, la proposta e lo stimolo per realizzare miglioramenti può concentrare di più l’attenzione ed accelerare interventi non più rinviabili.
(Sergio Fiorini, per Comitato SP9 Felina-Civago)