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Non è morta. E’ tornata la nebbia

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Ebbene sì. Era qualche anno che il fenomeno della nebbia pareva scomparso. Che ne era di quei fittissimi nebbioni anni Settanta che da Mantova, scavalcando il Po, si insinuavano tra i portici di Guastalla o Novellara, correvano tra i filari di San Martino in Rio e Correggio, ingrigivano la città e osavano salire, anche, sull’Appennino?

La nebbia non c’è più titolava un servizio del Tg 2 un annetto fa: la Milano invernale pareva irriconoscibile.
Certo è che in montagna la nebbia raramente è stata un problema duraturo come, per anni, lo è stato invece in pianura. Fitta che si taglia con un coltello sì, ma per pochi giorni consecutivi. Anzi, l’inverno da queste parti è prevalentemente sole e pochi cieli plumbei.

Ciononostante nell’ultimo lustro la nebbia pareva del tutto scomparsa. Non solo qui in alto, ma anche in pianura. Ed ecco fior di esperti e giornalisti a interrogarsi. Colpa dell’eccessivo riscaldamento? Dell’assenza di particelle di adeguata dimensione attorno alla quale la gocciolina d’acqua può condensarsi? Chissà.

A dir del vero, questo problema non aveva preoccupato gli abitanti di Valestra che, complice il loro abitato posto su un fianco della montagna al confine tra due versanti, sono da sempre e incredibilmente afflitti da questo manto grigio, con una frequenza dieci volte superiore alla media della nebbia negli altri paesi.
Ora, fors’anche per parità con Valestra, la nebbia pare resuscitata. Ed eccola pronta a fare la sua comparsa fitta e diffusa proprio come nei primi anni Novanta o del nuovo Millenio.

Pericoli stradali a parte, non c’è che dire, ha tutto il suo fascino. Che sa di medioevo, d’inverno, di Albero degli Zoccoli, di tesoro del Bigatto di Pederialana memoria, di foto magiche alla Vanicelli rubate ai paesaggi, di Zavattini, di don Camillo... Ben tornata nebbia?

(Gabriele Arlotti)

3 COMMENTS

  1. Il meteo che fa notizia
    E’ vero, la nebbia ha un fascino particolare… Finchè non viaggi troppo in macchina, però! Volevo porre l’accento su un fenomento dei nostri tempi. Si nota sempre di più che i vari tg (tutti!) si occupano di meteorologia in maniera “scandalistica”. Anzichè dare un servizio ricercano sempre di più la notizia e visto che la gente è molto sensibile a questo argomento pare che ogni santo giorno ci sia qualcosa che non va. Perciò se fa un po’ più caldo arriva sempre un esperto che parla di surriscaldamento della terra… Se fa freddo si parla subito di sconvolgimenti climatici e magari di glaciazione… Ecc.
    Fermo restando che l’inquinamento non fa certo bene a nessuno, mi pare che comunque questi signori giornalisti stiano calcando un po’ troppo la mano.
    Rivoglio Bernacca!
    Saluti.

    (Alessandro)

  2. Il meteo fa notizia
    Il meteo fa notizia da sempre. Io sono una pendolare e tutte le mattine alle 6 sono in macchina o in moto e vado verso Reggio, ma la nebbia sono già molte mattine, non tutte, che mi accompagna fino alla fine delle gallerie. Non faceva notizia le altre mattine?? Forse sarebbe meglio chiedersi “non sarebbe meglio pensare alle righe bianche che sull’asfalto non si vedono??”. Aiuterebbero molto a percorrere le strade con un po’ più di serenità.
    Mi ricordo – tornando al meteo – dovevamo andare a Venezia, era circa fine settembre, cominciavano le giornate di nebbia e guardando il telegiornale avremmo dovuto stare a casa, perchè dicevano nebbia e acqua alta a Venezia. Cosa facciamo o non facciamo partiamo lo stesso per passare una domenica a visitare una bella città almeno e abbiamo scoperto che non c’era nebbia e neanche acqua alta. Perchè tante volte i tg inventano i servizi, non sempre, ma parlando con alcuni veneziani capitava spesso, anche perchè gli unici a perderci erano i commercianti, niente turisti niente soldi. Ormai siamo abituati allo sconvolgimento meteorologico. Una volta la nebbia era nella bassa reggiana, ora è il contrario, però non si può accendere un bel ventilatore…
    Scusate lo sfogo…

    (Roberta)

  3. La nebbia esiste, eccome
    Mi spiace dissentire, sarò bastian contrario ma la nebbia magari a banchi c’è alla bassa e mi è capitato (sono pendolare anche io) di trovarla diverse sere soprattutto nei pressi della via Orsini che affianca il canale. Non ho rimpianti poetici se viene a mancare.

    (Paolo Maria Ruffini)