Riceviamo e pubblichiamo.
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Vorrei fare una cronostoria di quella che è stata Enìa in questi anni per i cittadini. Enìa è nata come consorzio nei primi anni ’70 per poi diventare azienda consortile per la gestione dei servizi di acqua e gas (Agac), trasformandosi, con il passare degli anni, in un punto di riferimento per amministratori e cittadini con la sua presenza sul territorio.
Il merito dell’esistenza sul territorio è da collegare alla politica sociale fatta dagli amministratori, facendo sì che i cittadini della montagna abbiano avuto gli stessi servizi e le stesse attese occupazionali degli abitanti della pianura e della città.
Ora si è scelto di cambiare il modo di servire gli utenti costruendo un’azienda interprovinciale e, domani, forse ancor più grande, dove i soldi dei cittadini utenti reggiani sono investiti in territori fuori provincia allontanando l’azienda sempre più dalle sue origini dimenticando il ruolo sociale dell’azienda.
I sindacati non sono più interlocutori ma solamente soggetti da informare senza più nessun titolo di discussione, dimenticandosi che rappresentano la parte più importante di quest’azienda: I LAVORATORI!!! Dobbiamo ricordare che la montagna in questi anni ha avuto forti investimenti che andranno via via diminuendo e tutto l’indotto che rappresenta una fonte occupazionale per la montagna calerà sensibilmente.
Vorrei chiedere ai nostri amministratori se sono preoccupati per aver perso una grande opportunità: un’azienda che era al servizio del territorio e presto diventerà solo un’azienda di profitto per qualcuno con i soldi dei cittadini utenti della nostra provincia.
(Giovanni Riatti, responsabile Uil zona montagna reggiana)
Beh, sicuramente i sindacati non hanno fatto una bella figura in tutta questa situazione. Non si può sentire dire da un sindacalista che purtroppo tutto questo è successo… E voi dove eravate? Ve ne siete occupati come con tutto il resto (diritti e posto di lavoro). Bravi, magari così quando il vostro segretario verrà a sparare a qualche capriolo nelle nostre montagne e gli verrà sete, pagherà l’acqua e si farà un esame di coscienza… E spero non solo lui, eh?!?
(Matteo Zini)
Già…
A Ligonchio la scorsa Amministrazione (della quale facevo parte) se ne era accorta: infatti siamo stati l’unico comune in tutta la provincia di Reggio Emilia a votare contro la nascita di Iride-Enìa… Voce nel deserto purtroppo…
(Riccardo Bigoi)
P.S. – Da noi l’acqua (così come il gas e la gestione dei rifiuti…) è già privatizzata, anche se non giuridicamente, ma nei fatti è così… In regime di monopolio, da molti anni… O mi sbaglio???
Ci risiamo
Ci risiamo con le accuse gratuite e false. Da parte di molti, specialmente da parte di chi si rifaceva al socialismo reale, vi è il pensiero che il sindacato dovesse agire e casomai piegare alle logiche politiche e partitiche il proprio operato sia sul piano politico che economico e quando ciò è stato fatto sono successi i disastri che sono sotto gli occhi di tutti; vedasi strutture cooperative della nostra montagna sovradimensionate poi destinate alla loro chiusura ed in alcuni casi salvate (per fortuna dei lavoratori interessati) da altre società cooperative, così come vi sono strutture sovradimensionate nel pubblico.
Mi chiedo come mai si tira in ballo il segretario nazionale della Uil (che sta operando per la difesa dei diritti dei lavoratori) e non si tira in ballo chi ha fatto scelte sulle privatizzazioni (vedi Bersani). Il sottoscritto in alcuni casi, pur trovandosi in disaccordo con Riatti, lo ringrazia per l’impegno profuso nella difesa dei diritti dei “MONTANARI” a vivere dignitosamente nei propri paesini siti sul crinale e quindi battersi per una viabilità non solo al servizio dei “più forti” ma al servizio anche “degli ultimi”; così come ricordo le sue battaglie per la difesa dei posti di lavoro delle nostre genti a cominciare da quei giovani che erano impegnate nel CALL CENTER o nelle ceramiche attualmente chiuse, ecc….
Sarebbe anche ora di far chiarezza sulle cosiddette privatizzazioni in quanto le nostre amministrazioni, da quelle centrali a quelle periferiche, dovrebbero controllare e non gestire i servizi e quindi difendere le nostre proprietà che sono l’acqua, l’aria, la luce e la salute; dicasi controllare e difendere, non gestire, in quanto attraverso il gestire passa molto spesso la collusione con fatti non certamente corretti.
Mi permetto una ultima annotazione sul sindacato. Io credo che il ruolo del sindacato sia difendere l’interesse dei lavoratori ma non gestire le imprese anche attraverso la lunga mano di politici amici.
(Gianni Felici)