Home Cronaca Proviamo a far crescere il turismo assieme al castagno?

Proviamo a far crescere il turismo assieme al castagno?

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“Il castagneto, colpito da malattie e abbandono, è biodiversità coltivata. Dobbiamo salvarlo. E possiamo farne il centro dell'appeal turistico e culturale dell'Autunno d'Appennino. Abbiamo in cantiere la ristrutturazione del Mulino di Cerreto Alpi e la riqualificazione dei castagneti di Sologno” Fausto Giovanelli presidente del Parco Nazionale parte dalla crisi della gran parte dei castagneti da frutto per proporre di recuperare il patrimonio di cultura e paesaggio che esso rappresenta.

“Carpineti e Marola sono centri di un lavoro già fatto da privati appassionati e dal Comune per fare dei castagneti e del metato un luogo di didattica e conoscenza delle tradizioni e dei valori del territorio” dice Leonilde Montemerli, sindaco di Carpineti.

Proprio a Carpineti al Parco Matilde venerdì 20 alle ore 9 un convegno promosso da Comune, Provincia, Comunità Montana e Parco Nazionale riassumerà le esperienze delle partecipate feste della castagna, dei soggiorni studenteschi, della lotta alle malattie, dalle rassegne enogastronomiche Delizie d'Autunno e Menù a km zero.
Durante il convegno verranno presentate le esperienze di Castagneto-scuola, Castagneto-albergo e giardino.

Interverranno, oltre a Fausto Giovanelli, l'assessore provinciale all'agricoltura Roberta Rivi, il presidente della Comunità Montana dell'Appennino Reggiano Sara Garofani, i sindaci e operatori locali.

Salvare il castagneto dal degrado è il titolo dell'intervento di Anselmo Montermini, direttore del Consorzio fitosanitario provinciale, a cui seguiranno Economia del castagneto. L'esperienza dei Monti Cimini di Angelo Bini, presidente della Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano Canepina, Monti Cimini (Viterbo), Il castagneto come risorsa ambientale paesistica di Giuseppe Vignali, direttore del Parco, Castagneto e turismo: la via dei metati di Marco Picciati del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Reggiano.

“Obiettivo dichiarato” dice Roberta Rivi, è fare dell'Autunno d'Appennino 2010 un nuovo prodotto culturale e una nuova stagione turistica col concorso di enti pubblici e privati legandola ai prodotti e sapori, ai colori unici e originali che sa esprimere”.