Quando ci si chiede cos’ha Felina di particolare rispetto a tante altre località bastava, per avere una chiara risposta, essere ieri sera all’incontro sulla destinazione dell’area centrale dell’ex cinema Ariston. Al parco Tegge, di fronte una agli altri la giunta comunale di Castelnovo ne’ Monti al completo e i cittadini, intervenuti in massa (stimati 350-400 persone, vale a dire suppergiù un quinto della popolazione dell’intero paese; nella pur capiente sala tanta gente era in piedi – come se una riunione pubblica a Castelnovo vedesse la presenza di 2000 persone, tanto per capirci), a fare sentire la propria passione e anche la propria “pressione” su chi decide. Niente tv ieri sera: si partecipava ad un affare pubblico. E quando si dice che (anche quantitativamente) la partecipazione conta qualcosa, nell’occasione se n’è avuta una chiara dimostrazione. Felina vuole “esserci” nella determinazione dei propri destini. Tanto che qualcuno, durante la serata, ha anche chiesto esplicitamente che venga istituito un consiglio di frazione con funzioni di consultazione e raccordo permanente con il Comune (un po’ come accadeva negli scorsi anni ’80, quando esistevano i consigli di circoscrizione).
Ecco, non si può prescindere da questo dato se si vuole intendere bene quel che è successo. Il sindaco Gian Luca Marconi ha preso la parola, introducendo e moderando la serata. Ha ripercorso le tappe del cinema di Felina dalla sua costruzione, avvenuta a metà del decennio scorso, ad oggi. “Col Psc dell’ottobre 2003 venne cambiata la destinazione d’uso – dice – ed ora siamo al momento delle decisioni, al piano attuativo urbanistico, che volentieri condividiamo con voi. Ma non si può prescindere dalle risorse finanziarie”. Il punto sembra questo. Nel senso che l’”ipotesi” – come appunto l’ha chiamata Marconi (ma dal pubblico qualche voce si leva nel contestare questa ricostruzione: il rimprovero è che in realtà si fosse già a qualcosa di più di un’ipotesi, cioè una decisione) – si basa su un progetto che prevede l’erezione di appartamenti in edilizia convenzionata (e viene spiegata quasi da dizionario la differenza che passa con l’edilizia sovvenzionata - “Voglio essere ben compreso”, scandisce il primo cittadino) tramite i quali è possibile accedere ad un mutuo agevolato dalla Regione dell’importo di un milione di euro. E data l’ormai cronica scarsità di risorse…
Di idee i cittadini, quando è stato il loro turno di parlare, ne hanno espresse parecchie. Una che è ricorsa molto spesso è stata quella di creare una zona verde, un piccolo parco, nell’area centrale della frazione. Chiaro che anche un’idea del genere avrebbe un costo, visto che il Comune per acquisirla ha sborsato un tot di soldi e (ovviamente) vorrebbe sfruttare la volumetria acquisita. In caso di edificazione l’Amministrazione ha snocciolato due possibili soluzioni: un fabbricato a corpo unico oppure a due volumi.
“Se vi è stato qualche deficit di informazione ne prendiamo atto e ci scusiamo”, ha detto ancora Marconi. “In ogni caso possiamo momentaneamente sospendere e decidere assieme cosa vogliamo fare in quel luogo: appartamenti, negozi, la sede della farmacia (che così non pagherebbe più l’affitto dove si trova ora), uno spazio medico?... La sala polivalente – ex cinema – non si tocca, quei 500 mq sono sempre lì e non li abbiamo mai toccati”. Ma il punto di dissidio con il comitato “Salviamo Felina” era proprio su quegli appartamenti di cui – dice quest’ultimo – non si era parlato in precedenti incontri.
Poi c’è quell’”oggetto misterioso” del progetto informale portato dalle mani di Mattia Rontevroli presso la sede municipale e che ora nessuno sa più dove sia finito. Il sindaco riferisce esplicitamente di non saperne niente: “Il progetto di cui ha parlato Rontevroli io non l’ho mai visto”. Dal pubblico si ribadisce che era stato consegnato all’allora vicesindaco Bezzi. Anche la mancata registrazione dell’arrivo del documento in Comune ha contributo nel non favorire il suo ritrovamento, a quanto pare (su questo punto nei giorni c’era stata qualche polemica). Il sindaco vuole rassicurare: “Ripeto comunque che nessun atto è stato assunto, nessuna decisione quindi è stata presa”.
E' anche girato, nei giorni scorsi, un volantino anonimo, appeso qua e là per Felina (testimoniando un clima piuttosto fosco e di risentimento in vista di questa riunione), con un attacco al vicesindaco (felinese) Cosetta Gattamelati. Al proposito Marconi ha espresso totale solidarietà alla propria collaboratrice. E così ha fatto anche Mirca Pignedoli, che ha parlato subito dopo, a nome del comitato.
“Circa un anno e mezzo fa – ha detto quest’ultima – in un’assemblea si parlò di sala polivalente, farmacia e spazio medico. Soprattutto, poi, si richiese di essere tenuti al corrente, noi felinesi, di quanto via via si andava sviluppando. Il cinema è sempre stato (lo è da decenni) un punto di riferimento di noi abitanti. Noi pensavamo che, su quest’area, quella dell’Amministrazione fosse una decisione presa, invece ora veniamo a scoprire che si trattava solo di idee ed ipotesi. Ritengo che debbano essere i felinesi a decidere cosa ci dovrà venire in quel posto; e da qui ci auguriamo che, da stasera, si riparta”. Applausi convinti della platea.
Mattia Rontevroli, prendendo la parola, ha affermato che “sì, di sicuro qualcosa è mancato nella comunicazione con l’ente pubblico. Il famoso progetto fatto fare da noi è stato portato in Municipio da me personalmente e consegnato a Bezzi. Poi, che non sia stato registrato e/o che fine abbia fatto proprio non so. Certo è che davamo per buoni gli accordi verbali…”.
E’ la volta della battagliera Monica Belli, anch’ella esponente del comitato. “Noi ci sentiamo davvero città slow?”, ha chiesto e s’è chiesta. “Insomma, abbiamo abbattuto l’ecomostro (di Calcinara, ndr) spendendoci soldi… E’ stata un’azione simbolica, ovviamente, dato che in quel luogo decentrato non ci si farà nulla. Doveva essere l’inizio di un percorso. Il punto non sono tanto i 1600 mq ma piuttosto il fatto che manca un’area verde per valorizzare il paese. Costruire dell’altro, lì, non servirà a valorizzare un bel niente”.
Un altro intervento spazia, rifacendosi all’indietro di 150 anni, ad analizzare i presunti “regali” che le amministrazioni castelnovesi avrebbero fatto a Felina (ovviamente il senso è ironico). Si nota chiaramente anche da queste parole quella “fierezza” autonomista che è sempre stato un “marchio di fabbrica” del luogo. Il sindaco sibila subito la risposta: “Ma i sindaci li avete votati anche voi”. Più tardi l’ex assessore Giuliano Maioli dirà invece che “non è proprio il caso di piangersi addosso, perché a Felina negli anni sono stati fatti – e se volete vi porto l’elenco – cospicui lavori pubblici”.
Mirco Tincani, ex consigliere comunale ed attuale segretario provinciale di Rifondazione comunista, si dice contrario all’ipotesi (si parla sempre sulle ipotesi!) di costruire parcheggi sotterranei sotto il complesso che verrà: “Ma che siamo, a Reggio? E’ tutta un’operazione speculativa. Mi associo all’idea del parco, che sarebbe di supporto alle attività che lavorano col turismo, come alberghi, B&B… Si tratterebbe inoltre di una scelta che segnerebbe un’inversione di tendenza, che andrebbe a favore dell’intera cittadinanza”.
Interviene Ivan Bertacchi per dire che “la piazza non dev’essere ristretta di un solo centimetro, essendo intitolata a quel grande personaggio che è stato don Zanni”.
Secondo Nardo Ferrarini, “storico” patron della Banda musicale di Felina, “non è questo lo spirito (uno spirito di rivalsa, contestatario, intende dire, ndr) che ci contraddistingue: la nostra è sempre stata una realtà fatta di associazionismo e di solidarietà”.
Per tutta risposta un altro, dal pubblico, si alza per dire che “il Comune ha molte idee ma non ci ha fatto vedere neppure uno schizzo di qualcosa… Vogliamo vedere cosa fate. Il verde? Gli alberi? I nostri vecchi li piantavano. Ora più spesso si tolgono…”.
Di nuovo Mattia Rontevroli, per rintuzzare Ferrarini: “Nardo, nelle riunioni però ti sei fatto vedere poco…”. E ribadisce che tra cittadini e Amministrazione non vi è troppa collaborazione. Il sindaco Marconi a questo proposito lo contraddice e tra la folla si alza un po’ di contestazione. Ritorna il “fantasma” del progetto smarrito: “Evitiamo se possibile – dice il primo cittadino – di parlare di chi non c’è”.
Interviene quindi Maurizio Peretti, ribadendo concetti già ascoltati da altri: “Che il progetto sia solo un’ipotesi, ancora da vagliare, lo dite ora, ma non era così”.
E’ il turno di Giuliano Maioli, che si felicita anzitutto per la grande partecipazione, come poche volte capita. “Si sapeva già dall’approvazione del Psc che lì c’erano 1600 mq. Ora diciamo chiaramente: stiamo cambiando idea? Legittimo, ovviamente, ma diciamolo. Io stesso ero peraltro dubbioso, come anche sull’acquisto stesso dell’Ariston (per una spesa di 750mila euro). Ma non mi direte che a Felina la priorità è il verde? Cambierebbe qualcosa metterne un fazzoletto lì in centro? Se vi erano idee diverse si doveva farlo presente subito. E basta dire che qui siete trattati male…”.
Pierino Dallari propone – come dicevamo in apertura – la costituzione di un consiglio frazionale col compito di rapportarsi direttamente con l’Amministrazione comunale per le cose riguardanti il paese.
Va ancora più in là Luigi Bizzarri, consigliere di opposizione in carica: “Propongo di mettere sul tappeto alcune proposte e quindi di sottoporle a consultazione popolare. Così Felina deciderà – oneri e onori – di quel che vuol fare”. Approvazione del pubblico presente.
Alice Manfredi, giovane, felinese, capogruppo di maggioranza consiliare, sostiene che “si è partiti da una situazione di scontro”. E fa riferimento a quanto apparso sulla stampa in questo periodo. “Mi auguro che dopo la riunione di stasera non sarà più così. Forse ha contato anche la nostra inesperienza”. Ribadisce che “non c’è ancora nessuna decisione presa: speriamo che questa cosa sia chiara”. "E se tutti gli 'scambi' di questi giorni hanno comunque portato a questa grande partecipazione…". Ben venga, è il concetto. Apprezzamento del pubblico anche per questo intervento di una giovane (davvero giovanissima se dobbiamo raffrontarla alla gerontocrazia media della nostra classe politica) che ha deciso di impegnarsi direttamente (“sporcarsi le mani”) nella gestione della cosa pubblica.
Tutto ciò ha permesso che, alla fine, ci si lasciasse con la decisione, a questo punto, di procedere alla pari. I felinesi cioè d'ora in poi dovranno sapere – mettendoci del loro – cosa via via cosa verrà deliberato.
I due commenti finali di Mirca Pignedoli e di Gian Luca Marconi (brevi dichiarazioni video che trovate sotto) ci pare riflettano esattamente questo stato di cose.
Attorno a mezzanotte si levano le tende. Serata intensa e, dal punto di vista della partecipazione, da dieci e lode.
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- Video: Mirca Pignedoli
- Video: Gian Luca Marconi
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Correlati:
- "Salviamo Felina!". La risposta del sindaco (2 novembre 2009)
- "A Felina nessun palazzo nuovo ma utilizzo della volumetria attuale" (5 novembre 2009)
Disinteresse per la politica?!
Ogni volta che da una tornata elettorale emerge un elevato tasso di astensione si parla di disinteresse della gente per la politica, ma poi, come per incanto, possono capitare (meno male!) segnali in controtendenza… La grande partecipazione di ieri sera credo abbia lasciato tutti allibiti… Credevo fosse merito di Mattia & amici; poi, dalle parole di Alice, mi è venuto il dubbio che il merito fosse dell’Amministrazione comunale, che, a quanto pare, ha avuto per prima l’idea di quell’incontro. Ma questo poco importa…
Una riflessione sulla tesi esposta da L. Bizzarri (so che me la permetterà!): se le scelte fossero troppo frequentemente sottoposte alla popolazione a mezzo referendum non ritieni che, di fatto, potrebbe esservi il rischio che venga un poco “svuotato” il compito che ha di amministrare, con onori e oneri, un Consiglio comunale legittimamente eletto? Ascoltare la gente? Giustissimo! Sacrosanto! Delegare alla gente le scelte da operare? Non potrebbe anche essere un salvagente per gli amministratori che, un domani,chiamati in causa, potranno sempre dire: “SCELTA SBAGLIATA? L’AVETE FATTA VOI!”. E se (PER ASSURDO!) le scelte dei felinesi comportassero un coinvolgimento finanziario anche per i castelnovesi “DI QUA DA CALCINARA?”. Occorrerebbe allora, conseguentemente, un referendun Castelnovo-centro per avallare o meno la decisione felinese? Il mio, lo ripeto, è quesito più che altro “filosofico”, di scuola, di carattere GENERALE, NON riferito a quanto discusso ieri sera, in una serata bellissima, veramente da ricordare!
(U. Gianf.)
Il referendum potrebbe essere una idea, però sarebbe serio solo se votasse tutto il comune, non solo Felina: lì ci verranno spesi soldi di tutti ed inoltre se si facesse una sala pubblica – locale, come detto anche dal Comitato, dovrebbe essere di attrazione per tutta la montagna non solo per il paese. Se si facesse votare solo Felina sarebbe come se, per il nuovo Centro benessere fosse stato fatto a Castelnovo un referendum solo per gli abitanti di via Enzo Ferrari…
(Commento firmato)
Precisazione
Ritengo importante fare una piccola precisazione riguardante l’assemblea pubblica svoltasi a Felina ed il contenuto che coinvolge me, in quanto responsabile della consegna e l’ex vicesindaco Fabio Bezzi per il “progetto bozza smarrito”. Ci sono state incomprensioni ancora da chiarire ma, per quanto mi rigurda, la questione può essere chiusa. Alcuni organi di stampa fanno leva sulle polemiche nate dall’incomprensione sorta tra me e la passata giunta portando così ad una inevitabile deviazione da ciò che è l’importante nodo della questione: la maggioranza dei felinesi non vuole la costruzione di appartamenti nell’ex cinema Ariston. Le motivazioni sono state espresse e condivise da più cittadini durante l’incontro dello scorso lunedì. Personalmente mi attengo alla linea del comitato e delle istituzioni per trovare insieme un punto di incontro. Questo anche per evitare che l’attenzione principale del dibattito slitti verso una questione singola. I problemi sono ben altri…
Saluti.
(Mattia Rontevroli)
Colgo l’occasione offerta dal commento di U. Gianferrari per precisare alcune cose. Esistono in Italia esperienze assai avanzate di democrazia partecipata dove, attraverso un percorso definito a priori, viene data direttamente ai cittadini l’opportunità di poter decidere su scelte importanti che riguardano la vita sociale del luogo in cui vivono (in particolare su materie urbanistiche e di bilancio). Queste esperienze assai variegate ci dicono che in generale, laddove si passa appunto da una democrazia delegata a una democrazia partecipata, la vita sociale, attraverso il coinvolgimento diretto delle persone fa crescere un sentimento di forte cittadinanza attiva e di condivisione delle scelte tra amministratori ed amministrati.
Certo la cosa non è semplice; a volte è assai faticoso perchè i passaggi sono lunghi e forse ripetitivi, ma ogni cittadino che partecipa e decide si sente parte integrante di una comunità ed ogni decisione non è mai oscura, superficiale, viziata da indicibili fini. La discussione delle proposte, la conoscenza dei meccanismi attraverso i quali si formano e si fanno determinate scelte, diventano garanzia di qualità delle stesse. Senza che alcun amministratore eletto debba sentiri espropriato dei propi compiti istituzionali.
Ora il caso di Felina è diverso anche perchè nessun percorso partecipativo è attivato nel nostro Comune ed il canale decisionale va solo in una direzione. L’assemblea di lunedi scorso mostra però che esiste una comunità che vuole contare nelle scelte e che non accetta passivamente decisioni imposte dall’alto. Per ciò che è emerso dalla discussione, le proposte messe in campo, credo che una forma di consultazione popolare su alcune proposte definite alla quale è ovvio che debbano partecipare tutti i cittadini del Comune non può che essere la decisione migliore.
Proposte, come emerso dalla discussione, anche radicalmente diverse, tutte con aspetti convincenti e meno. Se l’Amministrazione in carica avesse il coraggio di fare una scelta di questo tipo al di là delle polemiche sulla storia pregressa del cinema Ariston, farebbe un gran servizio all’affermazione della democrazia e della traparenza nel nostro Comune.
(Luigi Bizzarri)
Credo che “Mattia & amici” non esista. Esiste un comitato SALVIAMO FELINA al quale aderisce il maggior numero di associazioni felinesi. Ok, l’Amministrazione comunale chiede di far ri-partire il dialogo dal 09/11/2009, ma sostengo che il grande merito vada alla popolazione di Felina e alla sua grande forza. E questo molto importa.
(Commento firmato)
Mattia & amici… esiste!
Perchè interpretarlo in segno spregiativo? Comunque sia il sodalizio (Mattia & amici), piaccia o non piaccia, esiste ed è nato ancor prima che esistesse “Salviamo Felina”. Chi avesse frequentato i consigli comunali (aperti e/o chiusi) sul tema fusione Enia/Iride se ne sarebbe accorto. Se quei giovani sono apparsi d’un tratto sulla scena politica castelnovese è da ritenersi fenomeno molto interessante; anche perchè, per fortuna, per fare Politica (nel senso più nobile del termine) NON E’ indispensabile essere dei politici propriamente detti!
(Umberto Gianferrari)
Brava Alice
Brava Alice, volevo farti i complimenti per l’intervento all’assemblea di lunedì.
(Enrico Bini)
Non mi sembra di aver visto Enrico Bini all’incontro… Personalmente ho avuto la sensazione di un intervento superbo e vagamente ambiguo…
(G.F.)
Non c’ero
Sono rimasto a Roma per un impegno di lavoro. Ho letto il suo intervento su @CRedacon#C. Se è stato riportato correttamente è un intervento di una persona che sa ammettere quando si eccede e chiedere scusa. Non e’ facile di questi tempi.
(Enrico Bini)
G.F. = Grande Fratello?
Davvero invidiabile la memoria fotografica di chi, tra quella folla, ha potuto notare la “presenza” degli assenti! Io ho notato soltanto quella dell’ex-vice-sindaco Bezzi… Ma a rigor di logica Bini potrebbe anche complimentarsi delle affermazioni di Alice in assemblea anche se le avesse LETTE, invece che UDITE…
(U. Gianf.)