Riceviamo e pubblichiamo.
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La Regione Emilia-Romagna ha approvato nel 2008 la legge n. 19, che testualmente si chiama: “Norme per la riduzione del rischio sismico"". Legge di per sè giusta, visto che pone e detta norme per l’edificazione su aree definite sismiche. Costruire in modo antisismico. Tutto il crinale appenninico regionale era già stato classificato sismico nel 1982 con grado di sismicità 2° e S=9 (media sismicità). Per la nostra provincia erano ricompresi i comuni di Villa Minozzo, Castelnovo ne' monti, Ramiseto, Vetto, Baiso, Toano, Busana, Collagna, Ligonchio.
A seguito degli eventi avvenuti negli ultimi anni in regione, ma non solo, tutti i comuni della provincia di Reggio Emilia, escluso Luzzara (che non si capisce bene a quale titolo sia escluso, come se il terremoto riconosca la perimetrazione comunale), sono stati classificati sismici; e fin qui nulla da eccepire. Edificare rispettando i criteri antisismici fa lievitare i costi delle opere del 30% circa rispetto all’edilizia tradizionale (questo spiega perché solo nel crinale dal 1982 si è prevista la classificazione simica e non su tutto il territorio regionale), e per questo, già dal 1982, le amministrazioni comunali avevano abbassato i costi di costruzione (Bucalossi) ai minimi consentiti.
Gli uffici dell’ex Genio civile erano preposti per la ricezione e l’istruttoria delle pratiche sismiche e fino al 1997 circa le pratiche sismiche erano soggette ad autorizzazione. Questo significa istruttoria ed analisi di ogni pratica da parte di tecnici competenti. Dal 1997 ad oggi si è passata la pratica “sismica” ai comuni, daclassando l’autorizzazione al semplice deposito con controllo a campione delle pratiche inoltrate. Nulla era dovuto se non i bolli di legge si richiesta di autorizzazione e collaudo.
Oggi, con la nuova legge regionale, a far data dal 14/11/2009, per ogni pratica sismica presentata su tutto il territorio regionale c’è da versare un OBOLO, o meglio un BALZELLO, o meglio UNA TASSA, alla Regione per l’istruzione della pratica. Si BADI BENE, TASSA NON INDIFFERENTE, soggetta anche a successivi ulteriori balzelli per eventuali varianti con triplicazione dello stesso. Insomma, visto che l’edilizia ed il settore in genere sono cosi floridi la Regione ha pensato bene di fare cassetta.
Teniamo conto che su tutto il territorio regionale i comuni non sismici si contano sulle dita delle mani. Quindi ogni pratica inoltrata alle amministrazioni pubbliche soggetta a autorizzazione o deposito sismico deve sottostare all’OBOLO REGIONALE, dalla nuova costruzione alla semplice apertura di una porta o finestra in una struttura portante.
I comuni della Regione, se non sbaglio, dovrebbero essere circa 341. Ora facciamo due conti. 341 comuni x minimo 30 pratiche a comune x media 420 € a pratica = € 4.296.660,00. Questi conti sono fatti moooolto prudenziali, se si tiene conto che Villa Minozzo (comune con non sviluppata attività edilizia) ha un deposito di pratiche sismiche di circa 40 in un anno. Reggio Emilia aveva fino allo scorso anno richieste solo per nuove edificazioni per un numero superiore a 400.
A questo va aggiunto che almeno una variante per ogni pratica viene richiesta, con aggiunta di € 180,00 a pratica. Per un importo di € 1.841.400,00.
Saluti.
(Massimo Bonini)
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PENSIERINO FINALE
TUTTI SI RIEMPONO LA BOCCA DI PREVENZIONE, SICUREZZA, ATTENZIONE ALLA VITA IN GENERE, OLTRE CHE ALLA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO EDILIZIO. POSSIBILE PERO’ CHE I COSTI SIANO SEMPRE A TOTALE CARICO DEI CITTADINI CONTRIBUENTI? NON MI SEMBRA UN GRANDE SERVIZIO SVOLTO A FAVORE DELLA COLLETTIVITA’ QUELLO PROPOSTO IN QUESTA NORMA TASSA-COSTRUZIONI. ANCHE PERCHE’ GLI APPARATI ED IL PERSONALE GIA’ CI SONO (GLI UFFICI DEGLI EX GENIO CIVILE, CON IL PERSONALE DIPENDENTE). Qualcuno diceva che a pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca. NON VORREI PENSARE MALE... MA I FATTI MI DICONO TUTT’ALTRO. Allego stralcio della norma regionale che sarà in vigore dal 14/11/2009.
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Grazie
Complimenti a Massimo Bonini per avere evidenziato questo importante aspetto. Purtroppo siamo di fronte all’ennesimo colpo di mano dell’amministrazione pubblica, come 10 anni fa, quando vennero decuplicati gli oneri di concessione. Così, ricordiamolo, si incentiva l’abusivismo e il decadimento degli edifici esistenti.
(Domenico Dolci)