Torna sul tema della ristrutturazione dell’ex cinema Ariston di Felina il sindaco di Castelnovo ne' Monti, Gian Luca Marconi, dopo le ultime esternazioni del Comitato “Salviamo Felina”.
Afferma Marconi: “Sono davvero stupito del rilancio a firma di Mattia Rontevroli sul tema dell’Ariston. Forse il Signor Rontevroli non conosce bene ruoli, funzionamento e compiti delle istituzioni. Gli faccio presente che ho partecipato a tutte le riunioni pubbliche ed ufficiali sul tema dell’ex cinema. Se lui permette ero e sono il sindaco eletto dai cittadini di Castelnovo. All’Amministrazione comunale non è stato presentato alcun progetto nella mia persona, e né la presente né la passata Amministrazione ha commissionato a Rontevroli, che neppure ne avrebbe i titoli, la redazione di un progetto per adeguamenti strutturali dell’edificio. Noto tuttavia con piacere che lo stesso Rontevroli parla, ricordando le origini del dibattito, di una sala polivalente di 550 mq, della possibilità di inserire servizi, della farmacia comunale e di appartamenti, confermando il contenuto del nostro progetto, immutato nel corso degli anni.
Prosegue il primo cittadino: "Nessun palazzo nuovo verrà costruito nel centro di Felina, ma ribadisco che verrà utilizzata la volumetria dello stabile attuale. In Comune non c’è traccia di questo progetto da lui presentato, che io non ho mai visto e che anche l’ex vicesindaco Bezzi afferma di non avere commissionato".
In conclusione: "Comunque, Signor Rontevroli, il suo referente deve essere il sindaco, e siccome abbiamo avuto l’occasione di incontrarci più volte nelle scorse settimane poteva anche sollevare il tema direttamente alla mia presenza. Per quanto ci riguarda andiamo comunque con piena disponibilità all’incontro di lunedì sera, in cui mostreremo alcune opzioni per la ristrutturazione ed i relativi piani finanziari”.
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Correlati:
- "Salviamo Felina!". LA RISPOSTA DEL SINDACO (2 novembre 2009)
Risposta al sindaco
Mi piace mettere le cose in chiaro e per fortuna ho una buona memoria.
Precisiamo che alla riunione fatta presso il Bocciodromo di Felina, quella più importante e partecipata, alla quale era presente l’allora vicesindaco Fabio Bezzi, lei non era riuscito a venire. Ripeto che in quell’incontro “filmato” si era raggiunto un primo accordo che prevedeva una riconversione del cinema esistente, che venne addirittura chiamato “una sorta di ‘Fuori Orario’ della montagna”, e la possibilità di costruire ambulatori e la farmacia. NON 13 APPARTAMENTI DI “CASE POPOLARI”.
Chiariamo anche la faccenda del progetto che sta diventando una comica. Dopo la riunione al Bocciodromo ci è stato richiesto di presentare una bozza di progetto di riqualificazione del cinema. Ci siamo rivolti ad un geometra di Felina che gratuitamente ha preparato una piantina dell’area interna con le modifiche necessarie: soppalcatura, posti a sedere, ecc. ecc. Le dirò di più: proprio stamattina mi sono sentito con l’ex vicesindaco Bezzi, che si ricorda perfettamente quando gli ho consegnato il progetto mentre di seguito non sa se è stato protocollato…
L’ultimo incontro che io e lei abbiamo avuto è stato precedente all’incontro col vicesindaco attuale a Felina, presso l’Aquila Nera, dove ci è stato detto che il complesso popolare era stato deciso in fretta perchè non si poteva fare altrimenti. In questo ultimo incontro ci è stato riferito che lei non poteva partecipare perchè ammalato “con febbre”. Ora, anche se l’articolo, per un malinteso, porta il mio nome e la mia faccia è, ripeto, frutto della collaborazione di otto associazioni di Felina. Io ho trentun’anni e per il momento non sono ancora affetto da alzheimer.
Cordiali saluti.
(Mattia Rontevroli)
Si contenga!
Ma signor Rontevroli, si contenga! Non si può protestare pubblicamente contro le istituzioni! Non sa che potrebbe dare fastidio?? Non sa che i politici in quanto promesse sono peggio dei marinai? Vedrà, con qualche incontro privato, nulla di scritto, si intende, si riuscirà a risolvere il problema… Se non farà tanto casino una saletta gliela troveranno, garantito; però mi raccomando il voto…
(Alessio Zanni)
Precisiamo
Quando il sindaco parla di rilancio di Rontevroli si riferisce forse all’articolo apparso oggi sul giornale, dove veniva come sempre messo il nome di Mattia, ma non era altro che la risposta che io avevo scritto su @CRedacon#C nei giorni scorsi. Non trovo corretto che si continui a tirare in ballo solo Mattia quando è stato precisato più di una volta che è nato un COMITATO e che Mattia ne è stato solo il portavoce. Non vorrei la si volesse far passare come la protesta di un singolo quando invece è la protesta di molti. Invito comunque il COMITATO al silenzio fino all’incontro di lunedì sera; chiudiamo qui le polemiche e visto che NOI siamo tutti visionari e abbiamo problemi di udito, invito chi ci sente meglio a partecipare in massa alla serata di lunedì.
(Monica Belli)
Comunque, se l’unica differenza, come alla fine ammette Mattia, è quella delle case popolari, nonostante i contenuti del primo comunicato del comitato sembra che siano proprio quelle a non essere ben viste, al di là della “accoglienza” di Felina. Però che io sappia “case popolari” e “edilizia convenzionata” hanno due significati ben diversi.
(Commento firmato)
Per commento firmato
Certo che “case popolari ed edilizia convenzionata” hanno due significati ben diversi, e verranno spiegati lunedì. Il “Fuori Orario” a Taneto non vede l’ora che si costruiscano sopra di esso 13 appartamenti di edilizia residenziale convenzionata!! Entro in silenzio stampa. Ringrazio tutti i lettori e i commentatori di @CRedacon#C.
A lunedì.
(Mattia Rontevroli)
Ufficio protocollo o oggetti smarriti?
Ufficio protocollo o oggetti smarriti? Credo che lunedì sera ne sentiremo, al riguardo, delle belle…
(Umberto Gianferrari)
Ultime per Mattia:
– se sapete che “case popolari” ed “edilizia convenzionata” hanno due significati diversi ma continuate comunque a parlare di “case popolari” (come nel commento a sua firma poco sopra), allora siete in cattiva fede;
– se il vostro modello è il “Fuori orario”, il problema non sono tanto o solo gli appartamenti sovrastanti, quanto essere in centro ad un paese. Se il “Fuori orario” è stato realizzato in un capannone di periferia un motivo ci sarà pure…
(Commento firmato)
In merito al supposto progetto citato dal Comitato, che l’Amministrazione, come ci ha confermato lo stesso [@Cex#C] vicesindaco Fabio Bezzi, non aveva commissionato, ieri il vicesegretario comunale Giuseppe Iori ha telefonato direttamente al Signor Mattia Rontevroli, per chiedere l’eventuale numero progressivo che, come ricevuta, viene consegnato ogni volta che si protocolla un documento. Lo stesso Signor Rontevroli ha risposto che non ha mai effettuato tale pratica presso l’ufficio protocollo.
Questo solo per tutelare la professionalità degli uffici comunali che sembra venir messa in dubbio da un commento qui presente.
(L’Amministrazione comunale di Castelnovo ne’ Monti)
Del sig. Iori ho parlato molto bene in tempi non sospetti; della sua gentilezza, disponibilità, pazienza, ecc. nei confronti di noi cittadini. Di lui riconfermo oggi quel giudizio, parola per parola. Io però ho parlato tra ieri e oggi, più volte con Mattia (io NON sono in silenzio stampa…). Quest’ultimo mi ha detto di una serie di telefonate ricevute al riguardo (non le enumero per regioni di riservatezza). Se ho ben compreso, Mattia prese accordi verbali con Bezzi per verificare un progettino alternativo riguardo all’Ariston. Progettino di massima che Mattia, NON Bezzi, commissionò ad un geometra felinese.
A bozza ultimata, Mattia (dice) lo porta personalmente all’allora vicesindaco che informalmente, sommariamente, lo esamina.
Mattia non mi ha mai detto di essere andato all’ufficio protocollo! Ma SE non fosse andato in quell’ufficio dovremmo automaticamente escludere che sia andato dal vicesindaco Bezzi? Tutti coloro che vanno dal sindaco o dal vice a mostrargli una proposta cartacea vanno, prima o dopo l’incontro, obbligatoriamente all’ufficio protocollo? Ma assolvere un ufficio è assolverli tutti?
Spero che lunedì sera sia presente all’incontro a Felina anche il sig. Iori. Credo si convincerà che l’ufficio protocollo è assolto con formula piena (anche da accuse che non vedo, da alcuno, formulate allo stesso!). Penso che Mattia gli confermerà di non avere mai cercato al protocollo ciò che lì non ha mai depositato; anzi, parrebbe avvenuto il contrario! Ma quella sarà anche occasione propizia per chiarire l’equivoco e sentire la versione dell’allora vicesindaco Bezzi.
Perchè Mattia è solitamente avvezzo a documentare le proprie affermazioni.
(Umberto Gianferrari)
Mi permetto di rispondere a Commento firmato. Il problema non è il locale “Fuori orario” o “Non Fuori orario” perché all’interno di questa struttura il Comune è obbligato a lasciare uno spazio adibito a sala per il paese; questo da accordi presi tra il vecchio proprietario ed il Comune stesso nel caso di cambio destinazione. Quindi adesso che il proprietario dello stesso è proprio il Comune deve lasciarlo.
La popolazione felinese è d’accordo sulla riqualifica di una parte dello stabile, quella dove dovrebbe sorgere la nuova farmacia e gli ambulatori, ma la POPOLAZIONE FELINESE non è concorde sulla SPECULAZIONE EDILIZIA NEL CENTRO, sia che siano appartamenti privati, popolari o in convenzione edile.
Si parla tanto di “CITTA’ SLOW” dove, non dimentichiamoci, il nostro Comune sta investendo la carica di presidenza nazionale ed internazionale e dove essere cittadino ed amministratore in un modello SLOW vuol dire salvaguardare l’aspetto economico, ambientale ed UMANO tra le due parti. Se la rivalutazione del NOSTRO territorio vuol dire costruire l’ennesima PALAZZINA nel centro di un paese e non ascoltare la SUA VOCE non é giusto fare il portavoce principale di questa rete del buon vivere, dove le parole chiave sono: “BUONO, GIUSTO e PULITO”… In questo caso, come in tanti altri, non ci sono queste caratteristiche.
La nostra non è una lotta politica, perché credo vivamente che il nostro territorio ed in primis i nostri paesi non sono un partito, un colore e nemmeno una bandiera, ma un insieme di persone, le quali lavorano collaborando con le istituzioni, cercando di renderli più belli, vivibili e vivi. Ma tutto questo è possibile se si ha l’educazione di ascoltare… e non quella di denigrare la voce del popolo. La collaborazione è tra più persone, enti, associazioni, ecc. Se questa collaborazione viene sventolata solo per farsi belli e da paravento, noi non vogliamo assistere, con un TACITO CONSENSO, a questa scelta sbagliata.
(Maurizio Peretti)
Gentile signor Peretti, apprezzo il suo intervento, ma la correggo solo in un punto: so per certo che quando l’edificio era in mano al privato non vi era alcun vincolo per lasciare uno spazio pubblico: c’è una edificabilità stabilita e il proprietario la poteva usare come voleva. E’ per questo che il Comune ha deciso di rilevare il lotto, per lasciare una sala pubblica. La cosa è facilmente verificabile anche semplicemente leggendo i vecchi interventi su @CRedacon#C, con tanto di dichiarazioni di amministratori precedenti e attuali, visto che del tema si è già parlato in più momenti.
(Commento firmato)
Mi sa tanto che iniziamo ad avvicinarci…
Innanzitutto quoto il buon Maurizio Peretti che credo abbia colto la questione nella sua pura essenza. Smettetela di girarci intorno, con idee politiche e non, presunte offese di presunto razzismo (non è stato espresso esplicitamente ma mi pare ovvio che qualcuno, anche se non ricordo chi, nei commenti precedenti abbia voluto scrivere di ciò…), smettetela e basta.
Salvare Felina mi sembra che sia lo scopo di questa organizzazione, ma non salvarla dalla falce e dal martello, dalla svastica o dal fascio… Salvarla e basta, in qualità di PAESE CHE VIVE e non vuole solo essere terreno dove edificare palazzine a random. Ora, sperando che le mie parole non siano state malintese, poiché ho capito che la struttura non verrebbe modificata ecc. ecc., sottolineo l’importanza della città Slow… Slow, fin da quando ero piccolo (perché oramai è passata una decina di anni dalla prima edizione…) è stato il mio aggettivo preferito per Felina… Calmo, lento, pulito… con quell’aria magica e di passato, soprattutto nella festa. Se il comune tuttavia vuole utilizzare il nome del NOSTRO PAESE solo per fare buon viso alle organizzazioni riguardanti questo “Slow” e poi fare cattivo gioco con gli abitanti di Felina… propongo di spostare il titolo al comune vicino di Carpineti, dove, a mio parere, gli aggettivi di “slow” sono rispecchiati di più rispetto al nostro comune.
Sperando di non aver divagato troppo, invito a riflettere sul commento di Maurizio Peretti (sul quale credo sia d’accordo anche il “nostro” “Commento firmato”, visto la sua risposta :D) e a provare ad ascoltare la VOCE del nostro paese… Perché, anche se ancora qualcuno non ci crede, forse non sentendola a causa delle troppe urla su portavoci, progetti non protocollati e fazioni politiche, è proprio lei che ora sta parlando…
(LJ)