La catastrofe che in aprile si è abbattuta in terra di Abruzzo mi ha coinvolto sin dal primo giorno. Perciò ho dato subito la mia disponibilità per recarmi come volontario nel soccorso a quelle sfortunate popolazioni. Mi sono subito iscritto alla protezione civile con l’associazione nazionale alpini, della quale faccio parte dal 1968.
Dopo una serie di rinvii per motivi organizzativi da parte dell’associazione stessa, finalmente arriva l’ok per la partenza ed è il 29 agosto. In sei volontari partiamo con destinazione Villa Sant’Angelo e l’Aquila. All’arrivo al campo base ho avuto un problema di salute e il giorno dopo sono stato costretto a rientrare.
La mia delusione e amarezza sono stati inimmaginabili, però, dopo gli opportuni accertamenti, ho chiesto con forza di poter ritornare e finalmente il 10 ottobre scorso, assieme ad altri cinque volontari di Felina, Gatta, Vezzano, Piacenza e Castelvetro, riparto per Villa Sant’Angelo. Arriva una squadra da Cento; altre da Salsomaggiore, Bologna, Forlì-Cesena e Modena.
Questa volta la salute non mi ha giocato brutti scherzi e così sono riuscito a portare a termine la missione che mi ero imposto. La mia modesta opera di elettricista e non solo è sicuramente stata una piccolissima goccia in un oceano di situazioni che hanno dell’incredibile. Ho conosciuto una squadra di volontari eccezionali, con i quali si è subito fraternizzato come se fossimo stati amici da sempre; per non parlare degli abitanti del campo, che sono persone meravigliose con le quali si è subito instaurata una bellissima amicizia. Ci siamo scambiati saluti, strette di mano, opinioni; e dai loro racconti circa la catastrofe subita traspariva sempre dignità, anche se a volte era difficile nascondere la commozione. Non è un caso che gli abruzzesi vengano definiti “un popolo forte e gentile”.
I giorni al campo base iniziano con l’alzabandiera al suono dell’inno nazionale e finiscono con l’ammainabandiera con i volontari schierati assieme al cane Arturo che è la mascotte del campo. E così, tra lavoro e qualche piccolo disagio dovuti all’inclemenza del tempo ed a qualche momento di socializzazione, la settimana vola. E' già giunto sabato 17 ottobre ed arriva la squadra di alpini da Piacenza e Parma che ci dà il cambio. Qui ritrovo un amico conosciuto nella breve passata esperienza. Passiamo le consegne e si riparte per tornare a casa. Con un piccolo nodo in gola e tanti amici in più.
(Marino Bizzarri)