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Cervarezza saluta don Pierluigi Ghirelli

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Era quasi la metà di settembre quando, leggendo, come sempre, il settimanale La Libertà, settimanale cattolico reggiano, “scopro” un articolo riguardante il riassetto della diocesi reggiana e relativi nuovi incarichi dei pastori. Leggo: don….da….a….; don…da……a….; don Pierluigi Ghirelli da… a… sostituto no, non c’è il sostituto, ma l’incarico sarà “temporaneamente?” affidato a Don Giovanni già Parroco dell’Unità Pastorale di Busana (3 parrocchie) ed ora altre tre (mio nonno avrebbe esclamato: tombola!) e inoltre facente funzioni da Vicario ecc. ecc. Sorpresa, sgomento, rileggo, è proprio così, è il nostro Parroco, ma come?

Partecipazione, coinvolgimento, corresponsabilità, responsabilità del cristiano, mille domande, mille perché, rivedo come in un flash tutti i momenti del Convegno della Montagna… Sto piangendo, ma non è solo dolore è rabbia… Sì, è poco cristiano, ma è rabbia… Due terzi della popolazione residente del Comune, questo è il rapporto dell’Unità Pastorale (nel periodo estivo il rapporto si triplica), rimarranno senza Parroco. Respiro, rifletto: il Vescovo avrà la sua buona ragione! E’ senz’altro così!

Si può vivere in montagna? Abbiamo detto sì quando avevamo 9 parroci, continueremo a vivere con 6 se così vorrà il Signore. Pensiamo all’oggi, e l’oggi è quello d’essere ancora più vicino al nostro Don, dobbiamo fargli sentire tutto il calore che la gente di montagna è capace di trasmettere, il Don lo merita, per tutto ciò che ha fatto, ma soprattutto per ciò che ci ha trasmesso con le sue omelie e il suo esempio di vita: questo non è solo il mio, ma è il sentimento maturato, dopo i primi momenti di delusione, nell’Unità Pastorale.

I tempi ristretti e il calendario, già definito da tempo, delle iniziative turistico/sociali hanno impedito di stabilire una data unica per il pasto/cena di tutta la comunità, ma si è ovviato definendo una S. Messa per tutta l’Unità Pastorale per domenica 18 scorso (l’ultima domenica di presenza di Don Pierluigi) lasciando ad ogni parrocchia l’organizzazione del pranzo di commiato.

Così già da domenica 11 i parrocchiani di Cervarezza hanno ospitato, presso il ristorante sport Hotel don Pierluigi; numerosi i compaesani presenti, così come sono stati numerosi nell’altra cena dei parrocchiani di Talada e Frassinedolo presso i locali della pro loco di Talada. Entrambe le iniziative sono state veri momenti di convivialità e allegria nonostante la motivazione dell’incontro.

I momenti più toccanti ed emozionanti sono stati raggiunti durante le ultime S. Messe celebrate nelle rispettive parrocchie di Frassinedolo, Talada e soprattutto a Cervarezza, in cui si sono radunate tutte le comunità, compresi altri fedeli di parrocchie limitrofe come Busana e una folta presenza di Cinquecerri; questi ultimi legati tradizionalmente da una compartecipazione alla corale stessa di Cervarezza. Una festa di preghiera e di canti interpretati dalle due corali riunite sotto la guida del maestro Pietro Campani. La funzione ha registrato momenti reali di commozione e affetto: i bimbi delle elementari che hanno espresso il loro saluto a Don Pierluigi; quelli delle medie; ugualmente il saluto ufficiale dell’Amministrazione comunale di Busana portato dal sindaco Alessandro Govi, che ha registrato un caloroso e lunghissimo applauso; tutti saluti integrati ad un dono ricordo ed infine il saluto delle comunità che riporto integralmente.

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SALUTO A DON PIERLUIGI GHIRELLI

Siamo qui, i Parrocchiani di Cervarezza, Talada e Frassinedolo, uniti nelle Festa settimanale del Signore per salutare don PierLuigi che per nove anni è stato al servizio delle nostre Comunità, nostra guida spirituale nel cammino della fede.
Il prete nei nostri paesi è sempre stato sentito come uno di famiglia, una persona che giorno dopo giorno condivide la quotidianità non sempre facile di chi vive in montagna. E oggi come ieri la partenza di chi ci è caro lascia un grande vuoto e tanta tristezza.
Sono questi i sentimenti che oggi ci accomunano.
Non vogliamo ripercorrere quanto è stato fatto durante questi nove anni, ma quello che vogliamo sottolineare è il messaggio che don Pierluigi ha cercato di trasmetterci, soprattutto attraverso le omelie ed il suo coerente modello di comportamento: vivere il Vangelo nell’amore reciproco, non chiudersi nell’egoismo, ma aprirsi agli altri, a tutti gli altri e soprattutto a coloro che sono in difficoltà. Non possiamo dimenticare la sua attenzione per gli ultimi che si è concretizzata nel suo operato a favore del Brasile, un Paese che anche noi abbiamo imparato a conoscere ed amare.
Ci mancherà anche la sua attività di studioso, che lo ho portato, attraverso un lavoro lungo e minuzioso, a ricostruire la genealogia delle nostre famiglie, a riscoprire la storia dei nostri paesi indissolubilmente legata a quella delle parrocchie.
Preziosa anche per tutto il Vicariato la realizzazione del giornalino “Oltre la Sparavalle”, strumento di conoscenza, di collaborazione, di unione tra i nostri paesi. La presenza oggi di cori di diverse parrocchie, di tante persone venute da fuori ne è la testimonianza migliore!
Grazie di cuore, Don, grazie di tutto. Ci auguriamo di essere esempi fedeli della sua semina e capaci di trasmettere i valori che Lei ci ha indicato.
Auguri vivissimi per il nuovo cammino che sta per intraprendere.

Le comunità dell’Unità Pastorale di Cervarezza

Cervarezza, 18 ottobre 2009

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Naturalmente anche il saluto delle comunità è stato accompagnato da doni caratterizzati all’utilità della vita quotidiana e prima del brindisi finale nei locali dell’oratorio è stato eseguito in prima edizione il canto, d’origine brasiliana, “LA FAMIGLIA”. Proprio come uno di famiglia è stato saluto il nostro Don e l’ultima settimana sarà dedicata, per espressa volontà del Don, non solo agli impegni di trasloco ma soprattutto al saluto di tutti quelli che non hanno potuto essere presente: agli infermi e ai bisognosi della comunità.

Ciao, don Pierluigi.

2 COMMENTS

  1. Buon cammino!
    Condivido, con l’amico Giovanni Bianchi, la bella avventura di @CTuttomontagna#C, ma ci siamo trovati, insieme a tanti altri, anche impegnati nel Convegno ecclesiale della montagna. So che le sue parole, e quelle dell’Amminstrazione comunale che ha pensato ed attuato il bel gesto della targa, sono sincere, come sincero è, sicuramente, il dispiacere di chi si vede “portar via” il proprio parroco. Eppure, l’articolo è bello proprio perchè dà speranza: quella che le comunità parrocchiali, ora rimaste “orfane”, abbiano pian piano, senza nemmeno ben rendersene conto, imparato a camminare con le proprie gambe, assumendosi in parte tutti quegli impegni che, prima, erano demandati solo al parroco. Ed è bello e molto significativo che l’ultimo regalo che si sono vicendevolmente scambiati il pastore che se ne va e il suo gregge sia la “Canzone per la famiglia” che invito ad ascoltare a questo link: @Lhttp://www.youtube.com/watch?v=RcCW17JPbvc&feature=related@=www.youtube.com#L.
    Bravo Giovanni! Buon proseguimento a voi e a don Pier Luigi!

    (Normanna)