Personaggio di rilievo nel panorama musicale italiano, Armando Gentilucci fu compositore insigne, saggista sensibile, didatta raffinato e coltissimo. Era nato a Lecce nel 1939, ebbe a Milano la sua formazione musicale con maestri illustri quali Bruno Bettinelli e Franco Donatoni. Approdò a Reggio nel 1969 in qualità di giovanissimo direttore dell’Istituto “Peri” e al capoluogo reggiano ha dedicato, per oltre vent’anni, tanta parte del suo tempo e del suo talento. Attraverso un itinerario artistico sempre attento e consapevole, che muoveva da una prima fase di impegno politico e civile (Canti di Majakovskij e Cile) era giunto ad un approdo intimo e privato in cui, accanto all’indagine e all’interpretazione del reale, acquista sempre maggior spazio l’aspetto relativo alle tematiche della vita: una vita che, citando i titoli poetici e raffinati delle sue composizioni, scorre attraverso una Trama simbolica, lungo il Telaio del tempo, in spazi irreali, Ai confini dell’aurora, o in luoghi mitici di Acque solitarie, affidandosi infine, in una sorta di eredità, a un privato Scrigno dei suoni.
Instancabile promotore di attività volte alla divulgazione della cultura musicale, Gentilucci ebbe un rapporto privilegiato anche con l’Istituto “Merulo” di Castelnovo ne' Monti: il concerto a lui dedicato, in programma mercoledì 21 ottobre prossimo, intende ricordare il suo contributo determinante nella crescita culturale ed artistica della scuola castelnovese fin dai primi anni di attività. In prima persona infatti, egli, insieme al maestro Gandolfi, a cui era legato da una sincera e profonda amicizia, attuò nel 1974 la trasformazione della piccola scuola di musica in sezione staccata sperimentale dell’Istituto “Peri”.
Il programma della serata è stato concepito soprattutto per riproporre l’ascolto di alcune composizioni di Gentilucci, ma comprende anche brani dei suoi maestri Bettinelli e Donatoni e di due musicisti del passato che egli amava e ammirava particolarmente: Johannes Brahms e Johann Sebastian Bach. Quest’ultimo apre e chiude il concerto incorniciando idealmente la sezione centrale dedicata alla musica contemporanea. Il legame di Gentilucci con il celebre organista è particolarmente evidente nel pezzo pianistico Il rifrangersi di un’ombra, direttamente ispirato all’Adagio del Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo, scritto da Bach nel 1704, in occasione della partenza per la Svezia del fratello Johann Jacob.
E se Gentilucci riprende Bach, il giovane compositore milanese Mauro Bonifacio riprende Gentilucci e realizza una versione per flauto e clarinetto dell’ultima composizione portata a termine dal musicista: 15 ottobre 1989, una melodia di poche righe per il compleanno di Paolo Gandolfi, che in questa occasione ne è anche l’esecutore. Il concerto dunque mette in risalto la qualità artistica del Gentilucci compositore ma al tempo stesso ne testimonia concretamente la validità dell’impostazione didattica, poichè in gran parte realizzato da esecutori diplomati all’Istituto “Peri” negli anni della sua direzione, e oggi docenti al “Merulo”.
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IL PROGRAMMA
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750), Sonata per flauto e clavicembalo n. 4 in Do maggiore BWV 1033
- Andante/Presto
- Allegro
- Adagio
- Minuetto I/Minuetto II
Giovanni Mareggini, flauto
Donata Paderni, pianoforte
J. S. BACH, Adagio dal Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo
Cristina Tondelli, pianoforte
ARMANDO GENTILUCCI, Il rifrangersi di un’ombra (a proposito del “Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo” di J. S. Bach) (1985) Donata Paderni, pianoforte
A. GENTILUCCI, 15 ottobre 1989. Melodia per il compleanno di Paolo Gandolfi Paolo Gandolfi, fisarmonica
MAURO BONIFACIO (1957), 15 ottobre 1989. Melodia per il compleanno di Paolo Gandolfi. Versione per flauto e clarinetto in LA (2009)
Giovanni Mareggini, flauto
Giovanni Picciati, clarinetto
FRANCO DONATONI (1927-2000), Elly (1998) dedicato a Elliott Carter
Cerrocchi 70 (1998) dedicato a Maria Teresa e Riccardo Cerrocchi
Giovanni Picciati, clarinetto
Matteo Malagoli, violoncello
Cristina Tondelli, pianoforte
A. GENTILUCCI, Cantus (1979) dedicato a Quintilio Prodi (inedito)
Matteo Malagoli, violoncello
BRUNO BETTINELLI (1913-2004), Improvviso per fisarmonica (1993)
JOHANNES BRAHMS (1833-1897) , dai Preludi-corali op. 122:
- Herzliebster Jesu
- O wie selig seid ihr doch, ihr Frommen
Mirko Ferrarini, fisarmonica
J. BRAHMS, Valzer per pianoforte a 4 mani op. 39 nn. 1, 2, 3, 4, 13 e 15
Cristina Tondelli e Donata Paderni, pianoforte a 4 mani
J. S. BACH, Non sa che sia dolore Cantata BWV 209
Loredana Bigi, soprano
Giovanni Mareggini, flauto
Matteo Malagoli, violoncello