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Lettera aperta al presidente della Fondazione Manodori, Gianni Borghi

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Egregio Presidente, nel mese di agosto, a seguito della Sua elezione a presidente della Fondazione Manodori, Le inviai un messaggio augurale a tutt'oggi senza riscontro, fatto in parte comprensibile non avendo io mai parlato con Lei dell'Ente che a pieno titolo presiede.

Non vi sono, quindi, fra noi particolari sodalizi personali, associativi o politici. La stimo e apprezzo il suo lavoro, ma tutto si ferma qui. Voglio però, in questa contingenza di roboante ed acida confusione sulla Fondazione, esprimerle alcune semplici valutazioni e darLe un modesto consiglio per sciogliere il nodo dell'impasse nel governo dell'Ente Manodori.

La fotografia della situazione attuale risulta complessa e contradditoria: da un lato il Sen. Benassi, un nostalgico della chiesa del silenzio, insultando a mano larga Lei e i consiglieri che l'hanno eletta, chiede che venga, comunque, nominato il tredicesimo consigliere su indicazione del CIS, dall'altro la presidente Masini suggerisce a Lei o alla vicepresidente Carbognani di dimettersi per favorire una composizione.

Cigarini leader dei "sei" chiede un arbitrato, contestando che il rappresentante di S.E. il Vescovo, il rag. Simonini, abbia le caratteristiche culturali necessarie all'incarico. Fantuzzi, segretario PD, la sollecita ad attivarsi per costruire le condizioni di una intesa.

Tutto questo proviene prevalentemente da un generalizzato mondo militante e di governo del PD, un mondo al quale Dante assegnerebbe certamente un sito nel girone dei lussuriosi.

Per quanto attiene la richiesta di arbitrato penso serva di più uno psicologo che un arbitro, infatti quanti contestano oggi l'idoneità del rag. Simonini sono gli stessi che 60 giorni fa hanno ratificato come egli abbia tutte le caratteristiche culturali necessarie all'incarico.

Francamente avverto tutto il disagio e l'imbarazzo del mio amico geom. Anceschi costretto a contestare il rag. Simonini, ma "....più dell'onor potè il digiuno...". La seconda valutazione presidente Borghi riguarda il fatto che sullo scenario della Fondazione si aggira l'ombra del capo di Lega-Coop Ildo Cigarini, legato a doppio filo con il comune di Reggio per l'importante fatturato che le aziende della Lega realizzano con il municipio (e non è il solo dei "sei" in queste condizioni).

Nelle ultime elezioni, su precisa richiesta del sindaco Del Rio, Cigarini rinunciò ad occuparsi di politica comunale e a fronte di tanto sacrificio ebbe riconosciuto, come appannaggio sostitutivo, la Fondazione Manodori. Lei capirà Presidente che partire "cavaliere" e trovarsi "palafreniere" non è proprio la stessa cosa; c'è chi perde la testa e comincia a parlare da solo contro il muro.

E' uno stato nervoso che va considerato come sensibile, ma utile per sciogliere i nodi. In fondo le aspettative di Cigarini avevano un ragionevole fondamento nel fatto che si era frantumato il precedente asse di governo della Fondazione ( Spaggiari-Caselli-Vezzani). Spaggiari ha fatto una scelta politica, Vezzani una scelta economica e Caselli si è incartato nella sua elaborata progettualità.

La presidente Masini è la vera "cinese" della situazione, aspetta sulla sponda di vedere il passaggio del cadavere del suo nemico, infatti propone quello che le era stato offerto ma che ha rifiutato due mesi or sono (la vicepresidenza per il Dott. Grisendi).

Dopo le valutazioni consenta ora Presidente il modesto consiglio: chiami Cigarini e gli assicuri, con rogito, che andrà al posto di Donato Fontanesi nel consiglio di UNICREDIT HOLDING; chiami anche Vezzani e pure a lui garantisca che sarà confermato in... quando sarà il suo turno, poi vesta il tutto con buona carta e parole belle circa le rinnovate intese e gli spiriti unitari per il bene della nostra terra.

Vedrà che funziona, perche qui non è una questione di principi o di politica, ma di "paniere" che si vuole caldo e rassicurato nel tempo. Gli serva un piatto così e il cinghialino avrà il limone in bocca.

(Tarcisio Zobbi)

1 COMMENT

  1. Perche ci si firma impropriamente con degli incarichi pubblici gia decaduti?
    Ho sempre stimato chi fa valere le sue ragioni anche con metodi duri, ma ho sempre diffidato di chi intende dare lezione ad altri facendo valere l’arte del “ti dico come fare”. La presa di posizione del già consigliere proviciale Udc Tarciso Zobbi (mi pare che il partito dell’Udc sia rappresentato da un consigliere eletto in Provincia) è fuori luogo, insensata ed inutile. Se poi dovessimo scavare in profondità ed analizzarne i toni dovremmo dire che forse e stata suggerita (lasciatemelo pensare) da vie autorevoli.
    Si può parlare anche per conto terzi, su un tema importante che fa discutere la città. Ad ognuno il suo anche nel fare politica. Chi è consigliere a Villa Minozzo faccia il consigliere comunale e lasci ad altri i temi complessi della vita socio-economica della città e della provincia. Forse non è bastato costruire su laboratorio Fondazione Manodori la sconfitta sua personale e del suo partito e della ex sindaco di Reggio e alle elezioni del comune di Reggio Emilia?
    Per il resto leggere un bell’articolo è sempre cosa piacevole, ma nel contempo anche disgustosa.

    (Giano bifronte)