“Tutte le proposte che vanno nella direzione di migliorare l’attuale situazione economica nel comparto lattiero caseario sono benvenute”, afferma il presidente della Cia di Reggio Emilia Ivan Bertolini, “ancor meglio se dall’annunciato incontro ‘autoconvocato’ dai caseifici uscirà un’iniziativa comune che riesca ad incidere sui comportamenti e gli equilibri commerciali di questo importante comparto”.
Prende le mosse dalla riunione annunciata per sabato 10 ottobre al Centro fiera di Reggio, cui dovrebbero partecipare i rappresentanti di un centinaio di caseifici dell’area produttiva del Parmigiano-Reggiano, il ragionamento del presidente Cia provinciale. “Tutte le proposte e le collaborazioni possono essere utili per migliorare la situazione – afferma Bertolini – e come Cia siamo aperti al confronto. Finora, tutte le proposte aggregative da più parti avanzate sono fallite, da quella che vedeva in Aiple lo strumento per commercia-lizzare in comune il formaggio, fino a quella di una vera e propria Agenzia commerciale. Fallimenti che evidentemente venivano da una non disponibilità dei produttori (o dei rap-presentanti dei caseifici): L’ipotesi che viene avanzata in questi giorni di una nuova aggre-gazione sul piano commerciale da parte delle latterie, sarebbe la realizzazione del necessa-rio salto di qualità da parte delle strutture di trasformazione, per valorizzare pienamente il buon formaggio Parmigiano-Reggiano”.
“Per quanto riguarda quello di minor qualità – prosegue Bertolini – riteniamo debba tro-vare una collocazione particolare, da definire in collaborazione con il Consorzio”.
“Sarebbe in ogni caso di grande importanza – afferma sempre il presidente Cia – che i caseifici uscissero dalla riunione di sabato con un orientamento comune e con l’impegno a fissare un minimo per far muovere il mercato verso livelli più accettabili, ad esempio prendendo l’impegno a non vendere lotti e partite sotto gli 8 Euro; sarebbe davvero la base per co-struire un progetto comune”.
“La proposta di contrattazione interprofessionale poi –conclude Bertolini – sarebbe l’inizio di un percorso che potrebbe portare al Consorzio ‘obbligatorio’ da noi sempre au-spicato e proposto, un ente cioè che vada oltre gli attuali compiti di tutela, vigilanza e promozione, per assumere anche funzioni di programmazione produttiva e di commercia-lizzazione”.